Depressione,autolesionismo,pensieri suicidi

Salve,sono una ragazza di 21 anni dal passato difficile.Figlia unica,nata 11 anni dopo la morte di mia sorella,sono diventata l'ancora di salvezza di mia mamma.La situazione familiare non è mai stata delle migliori,mia mamma gravemente malata (malattia cronica degenerativa) per lunghi periodi è stata ricoverata,tutti credevano morisse e io venivo portata da una casa all'altra come un pacco.Un padre frustrato della sua vita,assente nell'affetto che non perdeva occasione per sminuirmi e litigare con mia mamma al punto da farla picchiare da sola.Sono cresciuta tra grida e paura,mi sono state tagliate le ali,mio padre ha sempre dato delle 'buone a nulla' a me e a mia madre.Mi gridava se cadevo per strada,se piangevo,se non facevo una cosa come l'avrebbe fatta lui,ero solo una bambina.Iniziata la scuola,la mia emotività,il mio bisogno d'affetto,la mia fisicità sono state prese di mira dai bulli.A casa mi sentivo dire incapace, a scuola mi ripetevano sei brutta,sei orribile.La prima volta che ho desiderato di morire la ricordo ancora avevo solo 5 anni!Più crescevo e più la mia autostima crollava fino a sentirmi la persona più orribile e inutile del mondo.Nonostante fossi molto brava nello studio,a 16 anni ho lasciato il liceo e in quella circostanza anche mia madre non mi ha capita.Subito dopo mi sono innamorata ed è iniziata la mia prima storia durata 5 anni.Ma come già successo nella mia infanzia,mi ha lasciata,facendomi sprofondare nella solitudine.Soffro di attacchi di panico da anni,faccio incubi mi sveglio nella notte e controllo che mia mamma respiri,ho tanta paura,ho solo lei.Ci sono giorni che non riesco a guardarmi allo specchio,senza piangere,forse ha ragione mio padre a vergognarsi di me;se non mi ha amato lui come farò ad essere mai amata veramente da un uomo?Nonostante tutto,accudisco mia madre,faccio qualsiasi lavoretto e mi do da fare.Continuo ad essere attaccata di continuo,tutta la famiglia mi viene contro perché non ho finito gli studi e non ho preso la patente.Più mi attaccano e più profondo in un vortice.Più mi fanno notare i miei difetti fisici e più mi rifugio nel cibo,più sento i miei litigare e allora inizio a tagliarmi,a bruciarmi,a farmi del male, solo Dio sa quante volte penso di farla finita.Eppure la mia famiglia mi vede indossare la maschera del sorriso e pensano sia forte,tanto se piango non vengo capita ugualmente perché secondo loro non mi manca nulla.E a pensare che ero una bambina allegra e spensierata e ora sono l'ombra di me stessa.Credo che la colpa di tutto sia la mia,è una vita che mi sento colpevole,forse merito tutto ciò.Non ho futuro,non credo più a nulla,non mi fido degli uomini e non cre do più nell' amore.Non voglio finire come mia madre e mia nonna sotto mariti padroni.Perché questa non è violenza fisica ma è violenza psicologica.Non voglio diagnosi,so che non potreste farmene comunque,avevo solo bisogno di parlare con qualcuno.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Può rivolgersi ad un centro pubblico per parlare di questa sua situazione e trovare una soluzione insieme all'operatore che la accoglierà.

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