Diminuzione benzodiazepine per Dr. Pacini

Salve dottor Pacini. Sono lo stesso utente del seguente consulto:
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/514057-diminuzione-benzodiazepine.html
Innanzitutto la ringrazio per l'ennesima risposta che mi ha fornito nel precedente consulto; mi sono cancellato perchè mi dava fastidio porle continue domande; in realtà però ne avrei un'altra, forse più importante delle precedenti.
In sintesi, quando ho sospeso del tutto il tranquillante ho avuto una riduzione delle "forze psichice". Cioè mi sentivo molto stressato, cosa che avrà già notato dalle mie ripetute repliche. Così il mio medico mi ha prescritto l'aumento del prozac a 40 mg. Nei giorni successivi ho avuto dei sintomi un po' strani: mi sentivo troppo attivato, gli occhi per strada si sbarravano dando l'idea di un tipo folle o almeno nervoso. Come se venissi percepito come uno che ce l'ha col mondo; ma in realtà in me stesso non avevo tale pensiero. Questa ostilità che avvertivo su di me (sguardi fissi come a cercare la lite, da me ovviamente ignorati visto che avvertivo di essere io stesso comunque non sereno) mi ha portato ad avere dei pensieri che in realtà non saprei ben affermare fossero ossessivi o psicotici. Avevo la paura di impazzire (cioè di diventare psicotico), terrorizzato dalla presunta visione che amici e persone per strada avessero di me.
Quindi il mio medico mi ha detto che non potevo continuare a stabilizzarmi con le benzodiazepine, che la dose di prozac era quella giusta e che avevo bisogno di uno stabilizzatore dell'umore in quanto dalla risposta all'aumento di antidepressivo riferiti per telefono, avevo un disturbo bipolare.
Prima di andare a visita, che sarà la prossima settimana, sotto mia richiesta abbiamo concordato di abbassare il prozac a 20 mg e di riassumere 1 mg di diazepam 3 volte al giorno. Di colpo tutta la sintomatologia "bipolare" è scomparsa.
La domanda è questa: non è possibile semplicemente che io non tolleri alte dosi di antidepressivo e che nelle scorse settimane, nell'intento di eliminare il diazepam al quale sono fortemente assuefatto(10 anni di uso), sono stato affetto da attacchi di panico da sopsensione benzodiazepine aggravate dall'aumento del momento del prozac? Mi consiglia di valutare un altro psichiatra o reputa che quello attuale stia agendo correttamente?
Quello che mi turba è che nel momento in cui stavo meglio e si era deciso di togliere il tranquillante mi ritrovo a dover assumere un farmaco come lo stabilizzatore dell'umore che magari mi darà altri effetti collaterali e mi porterà ad allontanarmi dalle mie amicizie.
Se le può essere utile le riporto quella che è un po' la mia storia clinica passata:
Il mio primo episodio depressivo si accompagnava a idee di complotto verso di me, a una visione artefatta della realtà e della mia persona, ma tali pensieri "psicotici" non furono accolti con importanza dallo psichiatra che mi prese in cura(diverso da quello attuale) il quale affermò che fossero dovuti alla depressione e alla protratta permanenza in casa.
In passato un altro psichiatra mi aveva definito come paziente con personalità borderline e mi aveva prescritto il Gabapentin, che mi dava una certa serenità ma mi limitava la facoltà di studiare e di percepire gli stimoli esterni anche positivi.
Morale della favola soltanto qunado riassunsi 20 - 30 mg di prozac e un minimo di tranquillante(anche soli3 mg di diazepam) fui in grado di rimettermi in sesto, di laurearmi e di lavorare pur essendo più o meno timido.
Mi scuso per la lunghezza del testo ma gradirei tanto un suo parere dottor Pacini. La ringrazio di cuore per una sua eventuale valutazione del problema.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

MI pare stia ragionando su idee sue, in maniera infinita e alla fine a 360 gradi, tornando al punto di partenza.

Il medico, se ha ravvisato questo problema, ha comunque proceduto secondo una logica. Per sintomi bipolari non so cosa intenda, quella reazione di attenzione a sé e imbarazzo non sono chiaramente sintomi di bipolarismo.

Lasci lavorare il suo medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Dottor Pacini, ha pienamente ragione a dire che sto ragionando su 1000 idee mie e a 360 gradi.
Ma si metta 1 attimo nei miei panni: un mesetto fa con un minimo di prozac (20mg) e un minimo di diazepam(6mg) stavo abbastanza bene. Cerco di farmi aggiustare meglio la terapia andando da uno specialista: aumento il prozac, diminuisco i tranquillanti e sto sempre peggio, molto peggio rispetto a periodi in cui prendevo dosi dei citati farmaci, ancora minori.
Una persona che vede svanire il proprio controllo per una terapia che punta in una direzione opposta rispetto a quella che in 10 anni di cure ha prodotto dei risultati, cosa dovrebbe fare? Lasciare ancora lavorare il medico? Magari tra giorni di malattia mi faccio mal volere anche a lavoro. Mi perdoni se sono confuso dottor Pacini, ma qualcosa non quadra, non le pare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non sono qui per mettermi nei panni di nessuno, ma per fornire consigli.

Se cambia le cure è perché non andavano, e lo psichiatra mi pare stia facendo i dovuti ragionamenti rispetto alle ipotesi diagnostiche in ballo.
Non ho la mimima idea se questi sintomi siano da attribuirsi ad un effetto eccitante o a ansiogeno, sicuramente il fatto che prendendo dei tranquillanti migliorino i sintomi non chiarisce questa differenza.

Mi pare anche che le abbia anticipato quale sarà l'orientamento successivo quando vi rivedete.

Non manca niente per avere un'idea di quel che ha e di cosa si prevede di fare.
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Utente
Utente
Grazie della risposta dottor Pacini.
Mi scuso per lo sfogo della precedente replica.
Ovviamente quando dicevo di mettersi nei miei panni era una sorta di richiesta di aiuto :-).
So che lei è su questo sito per fornire informazioni e da utente posso affermare che lo fa in modo utile e proficuo, motivo per il quale le sto rompendo l’anima da quando ho iniziato questo nuovo percorso terapeutico. Forse è anche perché vedo il mio medico cambiare velocemente idea e scarsamente partecipativo che gradisco scriverle due righe dottor Pacini.
Da paziente credo di avere ben poco come sintomatologia eccitatoria. Ho una componente di variabilità di umore ma sempre in chiave depressivo distimica. Ad esempio mi capita di deviare lo sguardo da una ragazza che mi piace perché non mi sento all’altezza; quando mi stresso molto, a casa o dopo il lavoro ho timore che la gente mi percepisca come “sbandato”, così rimando gli incontri con gli amici a quando sono più sereno. Se a volte mi irrita qualcosa o qualcuno non è mai per una mania di grandezza ma perché posso avvertire di essere sminuito a causa della mia distimia. Sono soggetto ad una autocritica costante verso me stesso pur constatando che di solito la gente più normale di me non si autocritica quasi mai. Quando ho letto le prime righe della sua precedente risposta ho avuto un momento di tristezza, come se mi stesse rimproverando.
Certo sono molto sensibile anche agli aumenti di dose di antidepressivo o alle diminuzioni di benzodiazepine ma sono un po’scettico nel credere che 1- 2 mg di diazepam possano far recedere una sintomatologia bipolare.
Ora mi sto rasserenando ma non so se accetterò di assumere uno stabilizzatore dell’umore. Ne ho timore perché come le ho scritto giorni fa per un periodo usai il gabapentin e mi ritrovai da insicuro ad irascibile ed ostile.
Le vorrei chiedere ovviamente a scopo informativo e assolutamente non prescrittivo se queste mie diminuzioni di umore, anche con le donne, possono trovare giovamento da un aumento graduale dell’antidepressivo o proprio da un farmaco come lo stabilizzatore dell’umore.
Se vorrà rispondermi le sarò grato come al solito.
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Utente
Utente
Non voglio sollecitare la risposta dottor Pacini. Vorrei aggiungere una cosa. Forse la difficoltà di bloccare il pensiero, e di impegnarsi in azioni intellettive senza essere caotici e stressarsi è una forma di attivazione? O è un modo di fare ossessivo?
Mi starà odiando dottore :-) Un saluto!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Questa differenza c'è apposta il medico per farla, anche visitandola, che è un qualcosa che serve per vedere e valutare cose che soltanto per iscritto non si capiscono.

La preoccupazione della caoticità (vera o presunta) è ossessiva, e mi pare di riscontrarla nella sua esposizione.
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Utente
Utente
Beh, lo credo anch'io dottor Pacini.
Aspetto la visita allora e nel frattempo mi arrovellerò di meno la testolina. Buona giornata dottor Pacini, la saluto con affetto.
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Utente
Utente
Buon pomeriggio dottor Pacini.
La ringrazio davvero tanto del sostegno che mi ha fornito in questo periodo. ( Purtroppo non sono riuscito a votare il consulto)
La vorrei aggiornare sulla mia situazione per chiederle un'ulteriore informazione.
Sono stato a visita dal mio psichiatra e mi tranquillizzato sulla possibilità di essere affetto da bipolarismo: in realtà ha attribuito le mie difficoltà e il mio malessere da sospensione delle benzodiazepine all'ansia(così come anticipato da lei :-)), che in alcuni contesti sociali potrebbe necessitare di un'altra molecola, il Pregabalin, da associare al Prozac.
Ho sospeso del tutto i tranquillanti da pochi giorni e tra 1 mesetto il mio medico mi vuole vedere per capire se riesco a stabilizzarmi col solo prozac(40mg) oppure no. In pratica al momento sto decisamente meglio però mi sento a disagio tra la gente che non conosco.
Se possibile vorrei(abusare della sua disponibilità:-)) sapere le differenze che ci sono nell'usare tale farmaco(Pregabalin), invece che le benzodiazepine; soprattutto in termini di "contatto" con le persone: cioè se come le benzodiazepine, è un farmaco che induce ad isolarsi, ad essere meno ricettivo agli stimoli esterni e alle relazioni interpersonali.
La ringrazio di cuore dottor Pacini.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

In realtà nell'uso neanche le benzodiazepine devono produrre quegli effetti. L'effetto depressogeno è un effetto tossico, e deriva da un uso continuativo oppure da un uso di quantità non terapeutiche.
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Utente
Utente
Ho capito dottor Pacini.
In definitiva prese per un mesetto le benzodiazepine non sono male, motivo per cui quando le presi all'inizio erano a dir poco provvidenziali.
Quindi il Pregabalin sarebbe un simil benzodiazepina indicata, a differenza di quest'ultima nella terapia di lungo periodo?
E' così dottore?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

No. Alle questioni tecniche ci pensa il dottore. Lei non ha gli strumenti per ragionare sui farmaci. Come usarli e quali sono i loro usi e limiti glielo comunica il medico.
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Utente
Utente
Gentile dottor Pacini.
Stavolta credo abbia frainteso, ma sicuramente ha le sue ragioni per dare tale risposta.
Ad ogni modo sono seguito da uno psichiatra in carne ed ossa, ma forse se non avessi letto un po'dei suoi consulti avrei continuato ad autogestirmi come negli scorsi anni. Come vede il rispondere alle domande in modo ampio (come lei sa fare) sollecita, in chi vuole stare meglio, la voglia e la necessità di farsi seguire e di non fare di testa propria; proprio perchè si capisce di "non avere gli strumenti per ragionare sui farmaci".
Mi dispiace di non essere tanto vicino alle sue sedi altrimenti le visite le avrei fatte direttamente da lei, perchè mi da l'idea di un medico con la mente aperta.
La ringrazio ancora dottor Pacini. Cordiali saluti.


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