Distimia,ansia,disturbi d'umore

sono una ragazza di 28 anni,sofro di ansia,distimia e secondo uno psicologo anche di depressione.sono cresciuta senza un papà e la cosa mi ha dato tanti problemi nella mia infanzia;mi sentivo diversa dai miei compagni e anche loro mi tratavano male(dal mio punto di vista),io sofrivo tanto perche nn avevo una persona che mi possa diffendere.poi le operazioni che ho subito ad una gamba rovinandola dal punto di vista estetico poi la mia magrezza esagerata...le coseguenze le sto pagando anche adesso:piango spesso qnd.sono in dificolta,esagerando anche,disturbo del sonno,bisogno di vicinanze,attenzioni,sono sempre stanca,ho paura dei giudizzi degli altri,rabbia anche senza motivo,penssieri fissi... .sono stata da uno psicologo il quale dopo due domande mi ha prescrito Paroxetina 20mg/gg. con una legerezza come se fosse una vitamina,senza avizarmi degli effetti indesiderati.io ho letto il foglio ilustrativo e sono spaventata se lo prendo che il contrario.vorrei sapere se la paroxetina puo curare il mio problema,o posso migliorare solo il tempo che la prendo?tengo a precisare che ho sempre voglia di andare avanti nonostant tutto e lo sempre fatto,sono una persona apperta che ha bisogno di parlare,parlare,parlare - questa forse e la mia forza.grazie!!!!!!!!!!!!!!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

in realta' oltre ai problemi che ha avuto durante la sua infanzia non specifica una vera e propria sintomatologia di qualche tipo.

Tra l'altro credo che sia andata da uno psichiatra per uscirne con una prescrizione di paroxetina.

Ora, potrebbe anche sentire un parere diverso in modo da capire se effettivamente il farmaco che le e' stato prescritto puo' essere utile per i suoi problemi.

Mentre, consideri che i foglietti illustrativi riportano una serie di cose che non e' detto che si possano verificare in lei.

https://wa.me/3908251881139
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

la prescrizione è stata fatta forse da uno psichiatra (credo intenda psicologo in questo senso, altrimenti gli psicologi non medici non possono prescrivere farmaci).
Depressione e distimia sono sinonimi, la distimia è una forma attenuata e persistente di depressione. Dubito che sia questa la diagnosi primaria, vista la spinta a parlare. Ma parlare non è terapia, per cui bisogna che sia fatta una diagnosi psichiatrica e poi trattamento. Nei foglietti è riportato un elenco enciclopedico di tutte le eventualità, ma non è un documento che i pazienti possono comprendere. Il medico avrebbe potuto spiegarle qualcosa in proposito.
Se non è stata da uno psichiatra, questo è il primo passo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
vi ringrazio x i consigli che mi avete dato.se posso,vorrei chiedere se tutti i miei problemi possono essere causati x il fatto che sono molto sensibile e cosi nn si traterebbe di nessun disturbo?una cosa che nn ho detto e che x 3 gg. ho preso mezza pastiglia di sereupin(fidandomi del medico)di notte pero sentivo una tensione insoportabile e cosi nei giorni succesivi,spaventandomi del effetto ho smesso di prenderli,mi devo far vedere o mi passera?grazie mille!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Dunque, i sintomi sono l'espressione di un modo di essere biologico, comprese le reazioni all'ambiente. Questo è quello che si sa. Gli eventi della vita ci tengono in determinati stati d'animo, ma è più vero che mettono in luce determinate vulnerabilità piuttosto che provocare direttamente un danno in noi. Dire che una persona ha una distimia significa dare un nome a quello che comunque è già evidente, per primo a chi ne soffre. Il vantaggio di dare un nome alle cose è quello di poter sapere:
a) come evolveranno
b) se cambiano utilizzando alcuni strumenti conosciuti
Quindi preoccuparsi per il proprio stato d'animo non ha come scopo cercare di trovare una spiegazione che non sia un disturbo, ma provare a vedere se ci sono vie d'uscita migliori che non aspettare.
Paroxetina: in genere si inizia molto bassi perché può dare effetti corporei (e mentali) che possono preoccupare chi la prende. La ragione principale è che di solito chi la prende è in uno stato di ansia, quindi si spaventa e soprattutto ha paura del farmaco (che è un sintomo d'ansia). Esistono addirittura delle formulazioni in gocce per poter iniziare con l'equivalente di un decimo di compressa, per evitare strani effetti. In ogni modo, se lo psichiatra la ha visitata segua la prescrizione, saprà il fatto suo, ma se non era un medico o se non è stata formulata una diagnosi precisa, forse è meglio chiedere un secondo parere. Non perché il farmaco in sé sia pericoloso, ma perché quando ci si cura è bene farlo con qualche certezza, altrimenti ci si sente un pò persi (e già si è ansiosi e preoccupati).
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille x il modo esplicito con il quale mi ha spiegato queste,ritengo che mi e stato utile a capire quale è la prima cosa da fare.Mi sono informata e il medico che mi ha prescritto il farmaco e uno psichiatra,pero comunque me lo ha prescritto x tirarmi un pò "su" x non esere triste,senza cercare di trovare il perche di questa tristezza,senza ascoltare la mia storia.Adesso provero di sentire un altro parere.Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"me lo ha prescritto x tirarmi un pò "su" x non esere triste,senza cercare di trovare il perche di questa tristezza,senza ascoltare la mia storia".

Può capitare che un medico esperto colga alcuni sintomi e li giudichi sufficienti per una terapia "di massima", questo non significa che non ha prestato attenzione, ma che ha utilizzato soltanto il tempo che serviva a lui per capire le cose essenziali.
Oppure, può anche essere che abbia ascoltato due o tre sintomi generici e su quelli abbia deciso la terapia in maniera approssimativa. Può capitare anche questo.
Diciamo che a volte in cinque minuti si comprende, come del resto un medico di un'altra specialità con due manovre può far diagnosi in maniera sicura. Certo, in un minuto non si fa neanche a tempo a raccogliere i dati medici, la storia completa etc.
Comunque, se è stata fatta una diagnosi la terapia ha un senso, altrimenti è meglio chiarire.
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dopo
Utente
Utente
nn vorrei insinuare un incapacita del "medico"comunque ho contattato un altro psichiatra che ha completamente escluso una depressione nel mio caso e mi ha prescritto un ansiolitico - lorazepam.queste sono le prime volte che vado dai psichiatri,pero a volte nn sono sodisfatta perche tutti e due sembra che nn abbiano voglia di ascoltare come se si vogliono sbarazzare di me,come se hanno fretta.puo darsi che sbaglio pero sono piu sigura se ascoltano tutta la mia storia tutte le difficolta e i disaggi che ho incontratto da piccola crescendo senza stima di me stessa,sentendomi sempre inferiore agli altri,avendo sempre paura di sbagliare x nn essere presa in giro.Ho avuto una educazione molto rigida e mi hanno insegnato di fare del bene e di vivere x gli altri,di nn amare me stessa perche e un pecato e siccomme la dice la Bibbia ho cercato di meterlo in prattica.adesso pero mi trvo in una contradizione,perchè nn so quale e la cosa piu giusta x la mia salute.penso che x come mi sono state insegnate le cose ci ho dato troppo peso perche adesso anche a livello sessuale incontro problemi.ultimamente sento che una delle cose piu important e di lottare con le mie forze x poter stare bene.grazie x le vostr risposte vi auguro "UN FELICE ANNO NUOVO!!!!!!!!!!!!!"
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

il lorazepam non e' risolutivo in ogni caso e anche se non avesse depressione ma un disturbo d'ansia il trattamento indicato non e' con benzodiazepine ma con farmaci antidepressivi che agiscono sull'ansia e non creano dipendenza come potrebbero fare le benzodiazepine per un uso a lungo termine.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La prima volta forse la terapia aveva un senso, stavolta no. Lorazepam "e così sia" non è una terapia per niente di preciso, in più senza rivederla a breve e lasciandole un'indicazione senza termine prefissato, si induce assuefazione al medicinale e scomparsa degli iniziali effetti ansiolitici.
Forse lei ha avuto sfortuna, e forse richiederebbe soltanto una visita più lunga e colloquiale per sua maggior tranquillità, mentre magari i cinque minuti del primo medico erano tecnicamente sufficienti.
In ogni caso, chieda un terzo parere, o ritorni dal primo medico e semplicemente chieda un nuovo colloquio per chiarire i suoi dubbi e essere tranquillizzata. Non c'è mica da vergognarsi, lei chiede un servizio e ha diritto a esprimere i suoi dubbi da paziente.

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dopo
Utente
Utente
grazie mille|||||||||||||||||
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