Depressione maggiore, si può agire su NLRP3?

Mia madre, 68 anni, soffre di disturbo depressivo maggiore. Le forti crisi di ansia si sono manifestate poco più di un anno fa, e le cure psichiatriche hanno portato a inserire nella cura via via un gran numero di farmaci seratoninergici. Anche con i dovuti tempi, le cure non hanno portato ad alcun risultato. La forte ansia e le crisi depressive ci hanno obbligato ad un ricovero in struttura dedicata per 8 settimane, tempo durante il quale la terapia è stata semplificata e poi mantenuta (Efexor e EN). Dalle dimissioni non si sono più presentate crisi molto forti. Ma da poco più di un mese è ricominciata l’inappetenza e sono riapparsi i primi ingiustificati pianti. Si tratta di uno stato depressivo endogeno, nessun evento traumatico particolare, percorso psicoterapeutico regolare. Sono state aumentate le dosi di Efexor e aggiunto Carbolithium, ma la situazione sembra solo portare a peggioramenti, tanto che la proposta più accreditata da parte degli specialisti è oggi il ritorno al ricovero in casa di cura.
Dopo aver letto molte ricerche pubblicate negli ultimi anni sull’argomento, mi sembra di capire che l’approccio delle cure psichiatriche con farmaci seratoninergici sia piuttosto imprevedibile, può in effetti anche peggiorare l'equilibrio mentale, mentre negli ultimi tempi sembra farsi strada la consapevolezza che in molti disordini mentali (alzheimer, depressione) giochi un ruolo importante l’agglomerato proteico denominato NLRP3, che viene fortemente inibito dall’acido mefenamico, utilizzato come comune antinfiammatorio. Esiste, per caso, qualche specialista che ha collaudato queste nuove vie per il ritrovamento del benessere mentale di un proprio paziente?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Infiammazione e depressione sembrano in effetti correlate
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/4678-la-depressione-e-una-malattia-di-origine-infiammatoria.html
ed alcuni antidepressivi mostrano attività antiinfiammatoria.
Non mi risulta tuttavia che ad oggi esistano protocolli terapeutici che prevedano l'uso di antiinfiammatori per il trattamento della Depressione, al di là dell'utilizzo come antidepressivo degli Omega3 che sembrano fornire qualche riscontro positivo, forse legati anche alla loro attività antiinfiammatoria.

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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