Gli antidepressivi, posso davvero migliorare la qualità della vita?

Sono un ragazzo di 25 anni, sono in cura con Fevarin e annessa psicoterapia, nella prima infanzia ero un bambino vivace, iperattivo e sprezzante del pericolo, dai 6 anni in poi le cose cambiarono, già a quell'età fantasticavo su pensieri strani, credevo che i miei familiari non esistessero, che ciò che vivevo non fosse la vera realtà, che fossi solo, e i miei genitori solamente una mia proiezione mentale, tutto questo a 8 anni. Verso i 9 anni ho rischiato l'anoressia, all'improvviso da un giorno all'altro non riuscivo più a deglutire il cibo senza una spiegazione, mi tolsi il problema con cattiveria un'anno dopo circa, una sera con le lacrime e la forza di volontà, a 10 anni iniziarono forti attacchi di panico, mi bloccavano, ricordo a volte che non riuscivo a scendere neanche dall'auto dei miei genitori in certe occasioni siccome ero quasi paralizzato e formicolante ovunque, mi passarono qualche anno dopo, dai 14 ai 17 ebbi un breve periodo di pace, a 17 anni iniziarono le ossessioni da malattia da un giorno all'altro, mi fissai di essere malato di una precisa malattia, e andai avanti così per 2 anni tenendomelo per me senza fare accertamenti, come un condannato consapevole della sua morte ero convinto di essere malato, da lì questo periodo non si interruppe mai più, saltai da una patologia all'altra, intanto gli anni passavano, e io mi sono "Annientato" Vivendo fino ad oggi come un condannato, il mio picco l'ho riscontrato negli ultimi anni, fobia sociale, paura di stare in mezzo alle persone per via di malattie batteriche, paura dello sporco, eccessiva igiene delle mani, della disinfezione, da una parte so che mi sto rovinando la vita, dall'altra è forte in me il pensiero di non voler cedere agli antidepressivi, in verità sempre per ipocondria probabilmente, ho paura di perdere la vista per gli effetti collaterali del Fevarin dato che ricordo da precedenti visite una pressione oculare alta/borderline, soffro già di mio di sensi di colpa senza motivo anche, se dovessi causarmi qualche danno per non essere stato abbastanza forte, per non avercela fatta da solo con le mie forze, sarei perso, ma allo stesso tempo mi accorgo che la mia non è una depressione lieve credo, sono stato comunque dal mio Psichiatra che mi ha tranquillizzato sui miei dubbi, per scrupolo ho prenotato anche una visita oculistica, però mi sento un po perso interiormente, non so cosa fare e mi sento un vigliacco ad esser arrivato a questo punto, ai farmaci.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
E quindi vuole continuare a non curarsi e stare male?

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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dopo
Utente
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Sono stato contattato da un utente che molto gentilmente, mi ha messo al corrente di pericoli che questi farmaci possono dare, pericoli che prima ignoravo totalmente, e a tal punto mi domando perché voi Psichiatri non informiate i vostri pazienti di ciò, non sono mai stato uno facilmente condizionabile con teorie del complotto, ed ho sempre verificato l'attendibilità delle fonti, non è difficile capire che allora la psichiatria a quanto pare ometta apposta i danni che può fare un SSRI, danni come L'IMPOTENZA, perché le vendite di tali farmaci crollerebbero a picco insieme alla credibilità della psichiatria stessa, mi freni se sto dicendo fesserie, ma mi piacerebbe sentire che cos'ha da dire in merito, perché il mio Psichiatra stesso non mi ha informato di ciò? Stiamo scherzando? Rischiare l'Impotenza per curare un problema equivale a uccidere la virilità di un'uomo creandone un'altro ancora peggiore, io personalmente ad esempio non riuscirei più a vivere se non funzionasse correttamente il mio apparato genitale, fino ad ora il problema non si è presentato, ma la prego di essere onesto intellettualmente, e chiederò ciò anche al mio Psichiatra domani stesso, davvero si rischia una castrazione chimica persistente per anni?
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