Ricaduta depressione

Salve,
L' anno passato sono entrata in terapia presso uno psichiatra per depressione maggiore, ho iniziato le cure con psicofarmaci, non mi ricordo i nomi, ma so che sono medicinali di ultima generazione.
Dopo tre mesi, ho iniziato a sentirmi meglio, ho ripreso a lavorare e così, suppongo per orgoglio e per stupidità, lì ho lasciati.
Sentendomi meglio, sono andata a vivere all' estero dove vive da parecchi anni mia sorella.
I primi 5 mesi sono andati alla grande, dopodiché è riniziato il calvario.
Ora mi trovo nella stessa identica situazione di prima, sto reagendo un' altra volta alle difficoltà della vita con i stessi schemi mentali.
Questa volta va un po' meglio, perché sinceramente me lo aspettavo.
Ovviamente tutto il mondo si sta allontanando da me, lavoro, amici e la mia famiglia.
Questo perché il mio volto è completamente apatico, il tono di voce spento e ansioso e il corpo insicuro.
Solo mia madre mi sta "vicina" perché è una persona sola e che mi vorrebbe un' altra volta a casa per colmare il suo vuoto.
Mia sorella è sicuramente delusa, anche se non lo da a vedere.
Mio padre è ormai da tempo che ha preso le distanze.

Io mi trovo qui, sola, vittima di me stessa e della vergogna, con l' alcool come unico amico.
Un mese fa ho riniziato a vedere uno psicologo, tra pochi giorni ho un' altra seduta.
Sono seriamente convita di chiedergli di riprendere i farmaci, tra cui i sonniferi in modo tale da potermi suicidare in una vasca da bagno in qualche hotel.
Questo no perché sono vittima della vita o di qualcuno ingiustizia. Questo solamente perché mi sento veramente inetta.
Mi piacerebbe provare quella rabbia sana e costruttiva per non darla vinta a qualcuno.
Ma in realtà la rabbia che provo, se la provo, è diretta solamente verso me stessa. In realtà attualmente i sentimenti che provo sono di solitudine, vergogna, un certo VUOTO, anzi un grande vuoto.
In fondo che senso ha continuare a vivere se non si vuole?
Perché so che in realtà potrei e dovrei, ma in realtà non ne ho nessunissima voglia. E se non mi aiuto da sola, so che nessuno può aiutarmi.
Il problema è che non voglio aiutarmi.
Secondo voi cosa dovrei fare?
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
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