Selegilina e amfetamine

gentili dottori,ho già inserito questa domanda nella sez. farmacologia,ma non avendo ottenuto una risposta soddisfacente alla mia replica,desidererei avere un parere dagli psichiatri,pertanto mi scuso se inserisco nuovamente il quesito.Soffro di depressione endogena,ho 32 anni e assumo farmaci da 9 anni,e dopo avere provato inutilmente anche la tranilcipromina (senza trifluoperazina) la quale nonostante fossi arrivato a 40mg,mi dava forte sonnolenza,esacerbava l'anedonia,la stanchezza cronica,la mancanza d'iniziativa,l'incapacità di provare piacere.Come ultima spiaggia prima di chiedere l'invalidità civile,mi è stata prescritta la selegilina.Prima di assumerla volevo dei chiarimenti circa i suoi metaboliti amfetaminici,sulla loro pericolosità,neurotossicità,e rischio di dipendenza.Di seguito riporto un piccolo passaggio che ho trovato:"La selegilina viene metabolizzata in desmetilselegilina e parzialmente in levometamfetamina e levoamfetamina,questo (a dosaggi elevati) può determinare positività ai test di screening per le sostanze stupefacenti (amfetamine). Questi isomeri, al contrario dei loro opposti (d-metamfetamina e d-amfetamina), non possiedono spiccate attività psicotrope sul SNC ed hanno una potenza di 1/10 e 1/3 rispettivamente.Proprio per questo non ha potenziale d'abuso e non è una sostanza controllata, tanto che la levometamfetamina (agendo come vasocostrittore) è in commercio negli USA negli spray Vick's,come decongestionante".A me sinceramente la cosa non convince,il mio psichiatria dice di non farci caso e non darci troppo peso,poichè negli USA viene utilizzato per la depressione come cerotto per by-passare lo stomaco ed evitare interazioni con il cibo.Io però non vorrei causare ulteriori danni al mio sist.nervoso,pertanto chiedo un parere serio,netto e preciso su questi metaboliti.Ho addirittura letto in alcuni studi che questi metaboliti "contribuiscono al'effetto positivo di questo farmaco" sinceramente mi sembra assurdo,allora tanto vale prescrivere amfetamine per tutti i depressi,mi sembra un tentativo per mascherare il problema.Chi ha studiato gli effetti a lungo termine di questi metaboliti?Esistono degli studi indipendenti?Non penso che la levoamfetamina con una potenza di 1/3 rispetto alla d-amfetamina sia innocua,parliamo di una potenza pari al 33% e non mi sembra poco.Stesso discorso per la levometamfetamina,non penso che avere una potenza di 1/10 renda la sostanza innocua,per alcune sostanze bastano anche pochi microgrammi per causare danni.Purtroppo su questo aspetto non ho trovato risposte valide e vedo una tendenza a sottovalutare la cosa.Non è specificato infatti la quantità in milligrammi di questi metaboliti,la loro emivita,né esistono degli studi circa il loro effetto sul sistema nervoso a lungo termine,sulla loro eventuale neurotossicità,né su eventuali problemi di dipendenza fisica/psichica.Poiché qualora funzioni dovrò assumerlo a vita,penso abbia il diritto di sapere gli effetti di questa sostanza sul corpo.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Premesso che il suo mi sembra un approccio un po' ossessivo al problema, cerco di risponderle:
la selegilina , come lei sa, è un inibitore delle Mao -A (che metabolizzano serotonina e noradrenalina) e delle Mao-B (che metabolizzano la dopamina). I metaboliti amfetaminici ,a differenza di quanto lei scrive, non hanno impatto clinico significativo. Il cerotto transdermico (Emsam) è stato approvato negli USA come antidepressivo. I nostri preparati orali di selegilina non sono così efficaci come l'Emsam, ma possono avere un effetto antidepressivo, a seconda della risposta individuale.
La prescrizione del suo medico, anche se off-label, è corretta.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentle utente,

Mi scusi, ma Lei ha delle nozioni di base per poi ragionare su concetti come il rischio di dipendenza, la neurotossicità etc ?
Mi pare che innanzitutto confonda i termini di sicura e innocua. Nessun farmaco è innocuo, il che non significa che non sia sicuro.
Secondo Lei quindi il suo psichiatra le avrebbe prescritto, per una forma di depressione resistente, un farmaco allo scopo di causarle dei danni ?

La risposta nella sezione farmacologia l'ha avuta eccome, e anche in maniera netta e sintetica. Evidentemente vuol continuare a fare un suo discorso.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini