Disturbo ossessivo compulsivo

Gentili Dottori,

Vorrei chiedere delucidazioni in merito a quanto la mia psichiatra mi ha riferito.

Dalla mole dei consulti richiesti, avrete sicuramente intuito come io sia ipocondriaca.
Sin da bambina ho sofferto di quello che lo psicologo prima e lo psichiatra poi - a distanza di anni - hanno definito come dubbio patologico/DOC.

Ogni anno questo disturbo assume contenuti diversi: dalla paura di poter essere omosessuale a quella legata alla mia allora relazione sentimentale, al timore di poter avere una vocazione da un giorno all'altro a quella di soffrire che so di insonnia familiare fatale.

E cosi via.


L'anno scorso mi sono recata da una psichiatra perché ho cominciato a rimuginare in merito alla schizofrenia di cui avevo letto degli articoli qualche mese prima.


La dottoressa non so se per rassicurarmi o altro mi ha detto che questa malattia nella sua forma primaria è molto rara, semmai è più diffusa come complicanza di un quadro clinico già ben definito.

Io a novembre ho 31 anni.
Leggo molto di questa ipotetica insorgenza tardiva della malattia per il sesso femminile.

La psichiatra mi ha avvisato che la differenza nell'età di insorgenza è dovuta al fatto che le donne in passato accedevano alle cure molto più tardivamente vista la loro condizione socio-culturale dell'epoca e che molto spesso erano affette da disturbi dell'umore come il bipolarismo più che la schizofrenia.
E che quindi questa differenza di età sia dovuta più a un concetto di sovrastima.


Volevo sapere da parte vostra se una donna della mia età senza casi in famiglia e vissuta in un ambiente familiare sicuro possa effettivamente incorrere di contrarre una malattia tale fino ai 35 anni.



Vorrei avere un vostro punto di vista considerata la vostra esperienza.


Grazie.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 54
Gentile ragazza,
in considerazione della storia clinica che lei riferisce, la consiglierei di attenersi con grande fiducia a quanto le viene detto dalla sua psichiatra di fiducia, senza affidarsi a ricerche on line.
Ogni persona va valutata nel suo complesso da un medico che, con la sua esperienza e conoscenza può dare il giusto peso e collocare nella giusta casella i sintomi che gli vengono proposti.
Ogni altra strada, fai da te, purtroppo porta solo a complicazioni e problemi.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua gentile risposta.

Capisco che lei giustamente non possa sbilanciarsi in merito al mio caso. Forse ho posto la domanda in modo errato.

Gradirei avere una risposta esaustiva sull'età di incidenza di questa patologia in realtà.
Non ho ancora capito se dai 30 anni una donna sia o meno ancora più a rischio di un uomo di contrarre questa patologia.

Cosa ne pensa in merito?
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