Ansia, paure e attacchi di panico al lavoro

Buongiorno.

Attualmente sono in cura da una psichiatra a causa di un ansia depressiva che mi porto dietro da quasi un annetto.

Ho 19 anni e, a causa anche di una gastrite nervosa, ho dovuto abbandonare la scuola (fisica) e iniziarne una da casa che sta andando bene.

Da tre anni a questa parte, tralasciando un esperienza lavorativa per una ditta (un mese) non ho più fatto né esperienze lavorative, nè scolastiche che non siano da casa.

L'ultima volta che sono stato a scuola ricordo di aver avuto un fortissimo attacco di panico che, per non fare una brutta figura davanti ai miei compagni di classe, ho preferito tenermi dentro e sopportare.

Quest'anno dovrei finire il quinto anno scolastico con conseguente diploma e, poi, andare in università.

Attualmente ho un occupazione in smart working come call center dove, per via del contratto, non c'è uno stipendio fisso che ti garantisce di mettere da parte qualcosa.

Proprio stamattina mi è arrivata una proposta di lavoro allettante, con un compenso mensile fisso per sole 20 ore settimanali.

A primo impatto l'idea l'avevo già scartata a priori, pensando poi cosa mi avesse portato a rinunciare.

Qual è il problema?
ho paura di andare a lavorare in un luogo di lavoro, fisicamente, poiché so che in situazioni del genere potrei non stare per niente bene.

Ho voglia di lavorare, tanta, specialmente per mettermi qualcosa da parte.

Ma la mia paura di non poter reggere le sole quattro ore, in un luogo di lavoro chiuso, mi spaventa tantissimo.

In passato, con la scuola, ho affrontato anche stage di otto ore molto più lunghi ma, da quando si è presentato questo problema, ho sempre paura di lavorare non da casa per questa mia ansia depressiva collegata agli attacchi di panico.

Sono in cura con Trittico contramid (una compressa) En (5 gocce+5 gocce) Quetiapina (una pastiglia che mi aiuta a dormire)

Sono consapevole che, prima o poi, dovrò lavorare di persona, volendo studiare come infermiere.

Per questo vorrei tanto sforzarmi a lasciare l'occupazione in smart working e costringermi a lavorare in un ambiente dove si comunica e ci sono persone (si tratta di un fast food, sempre pieno di clienti)

vorrei un parere ed un consiglio sulla situazione, vorrei tanto tornare a vivere la mia vita non avendo tutti questi piccoli problemi, così da andare subito a lavorare non badando a nulla.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La terapia attuale non agisce in modo completo sulla sintomatologia poichè non si sono avuti cambiamenti su questi comportamenti di evitamento che si sono protratti per anni.


E' utile che la terapia sia variata in funzione del corretto approccio verso le situazioni da dove affrontare.


Dr. F. S. Ruggiero


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