Terapie per il trattamento dello skin picking e efficacia della N-acetilcisteina

Salve, sono una donna di 27 anni che soffre di skin picking dall'età di 12 anni.
Le aree interessate sono il viso, il collo, la schiena, il petto, le spalle e le unghie sia delle mani che dei piedi; durante l'adolescenza il focus era anche sulle gambe. Nel corso del tempo ho tentato svariate volte di smettere, ma senza successo, sebbene abbia imparato a limitare i danni a livello cutaneo (oltre ad una cura della pelle collaudata, mi procuro ferite che guariscono più velocemente, forse anche perché la pelle si è per così dire "desensibilizzata" e i pori del viso sono completamente dilatati). Si sono alternati momenti in cui il problema si è esacerbato e momenti in cui si è presentato in modo più moderato.

Questo disturbo si inserisce in un quadro di permanente labilità emotiva e alcuni episodi depressivi più lunghi e piuttosto intensi per i quali sono stata solo occasionalmente in cura dall'età di 22 anni.
In questo arco di tempo ho assunto per periodi molto brevi antidepressivi: inizialmente SSRI a dosi placebo perché non ho mai portato la cura a regime (per mia scelta, in un primo momento non volevo assumerli) e di cui quindi non ho notato efficacia, successivamente Venlafaxina, in occasione di un altro episodio depressivo piuttosto importante (qui l'effetto l'ho percepito piuttosto velocemente): anche in questo caso interrotto autonomamente dopo 3 mesi, quando i sintomi si sono attenuati.

Da un anno a questa parte sono seguita in modo continuativo da una psichiatra e da poco ho intrapreso un percorso psicoterapeutico.
Mi è stato diagnosticato un disturbo dell'umore dello spettro bipolare e un ADHD di tipo attentivo (... ) , dal colloquio con la psicoterapeuta sono emersi molti tratti riconducibili ad un disturbo di personalità borderline.
Sto assumendo lamotrigina, che ha dato alcuni risultati a livello di stabilità dell'umore, e metilfedinato, in modo però discontinuativo.
Gli effetti sul disturbo d'escoriazione sono pressoché nulli eccetto per il fatto che, avendo alcuni risultati a livello di concentrazione, nei momenti in cui sono davvero concentrata non ho questa compulsione. Inutile che dica che in circostanze di frustrazione, noia o rabbia il disturbo si presenta più intenso (e la mia situazione attuale è particolarmente problematica), ma è sempre stato presente e praticato in modo quasi inconscio ogni volta che sono sovrappensiero, cosa che capita sistematicamente.

Ho fatto questa lunga premessa per sapere se qualche specialista ha avuto qualche riscontro terapeutico positivo in questi contesti, nello specifico anche rispetto all'efficacia della N-Acetilcisteina.
Ho letto alcuni articoli a riguardo ma mi pare che gli studi siano molto parziali sebbene se ne parli parecchio, non riesco a capire se si tratta dell'ennesimo integratore rivestito di proprietà straordinarie. Ci possono essere interazioni con i farmaci che sto assumendo?

Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Primariamente la terapia va mantenuta in modo adeguato anche in termini di efficacia.

Non può stabilire lei quale possa essere la terapia soprattutto perché ha precedentemente autogestito le terapie per sua scelta personale, evitando di curarsi in modo appropriato e peggiorando il suo disturbo.

Ad oggi non vi sono evidenze di alcun tipo rispetto a quanto riferisce.


Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Attivo dal 2019 al 2021
Ex utente
Ha perfettamente ragione, il discontinuativo però si riferisce al metilfenidato, più per senso di colpa che altro, anche se sto cercando di essere più metodica.

Per il resto come immaginavo è stato molto tranchant :) Dovessi comunque decidere di assumerlo tanto per buttare soldi, ci sono controindicazioni? Non ho particolari patologie.
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