Tachicardia notturna

Buongiorno,
Come potete notare dall'orario in cui sto scrivendo la situazione è veramente drammatica.

Vi racconto in breve tutto il mio calvario.

Nel 2012 mi reco da uno psichiatra per continui attacchi di panico e così mi prescrive daparox e xanax.

Da quel momento in poi dopo qualche settimana sono stata bene.

Anzi meglio non bene.

Non sono più andata da lui perché il costo della visita era troppo elevato.

Per anni ho cominciato a soffrire di sporadici attacchi di panico e forte ipocondria concentrata su vari organi, soprattutto cuore e testa.

Poi da sola di mia spontanea volontà ho deciso di dimezzare daparox e prendere xanax solo al bisogno.

Sembrava andasse semi bene (anche se sono passati parecchi anni di medicinali) finché l anno scorso prendo il covid (forma lieve simil influenza) ed è iniziato il mio calvario la mia ansia è ora ingestibile e prendo xanax come se piovesse sempre senza essere seguita! Nel frattempo a luglio decido di cominciare a prendere la pillola effiprev (ho 34 anni) perché soffro troppo nei periodi mestruali e da quel momento, non so se collegare le cose, ho cominciato a soffrire di frequenti risvegli notturni e diurni con tachicardia... battiti accelerati credo sui 100 o poco più.

Negli anni come avrete immaginato ho fatto varie visite cardiologiche con ecg ed eco... ovviamente tutto negativo.

Ma adesso sto impazzendo... mi sento di non essere più io... non riesco a fare una rampa di scale o 2 passi che mi sento morire.

In più praticamente mi sveglio ad ogni ora con questi battiti accelerati.

Non so più cosa pensare... forse devo smettere la pillola?

O forse sono i miei 10 anni di ansia praticamente non curata?

O forse è una patologia cardiaca?

O semplicemente faccio sogni intensi e mi sento così... perché ho notato spesso che quando mi sveglio così sto sognando ma non per forza cose brutte.

Insomma dottori scusate se mi sono dilungata ma io così non vivo più... sono decisamente al limite.

Probabilmente avrò trascurato molte cose in questo racconto ma raccontare 10 anni di ansia paura ipocondria non è il massimo per messaggio.

Spero mi possiate aiutare in qualche modo a capire che cosa mi sta succedendo.

Ormai sono fissata di avere una cardiopatia o cose del genere... grazie in anticipo e scusate ancora
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Dr. Raffaele Garinella Psichiatra 45 2
Gentile utente, l’ansia è una compagna di vita buona e giusta. Ci aiuta a mantenere la soglia di attenzione, l’adeguata concentrazione. Differente è il disturbo d’ansia ed è il disturbo di cui lei riferisce di soffrire da tempo. La farmacoterapia cura il sintomo ma non rimuove le cause che cagionano il malessere. Sarebbe opportuno riprendere il discorso cominciato tempo fa, ovvero il percorso con lo specialista di riferimento per indagare le cause che determinano il disturbo d’ansia. Il percorso sarebbe indicato anche per approfondire l’ipocondria di cui riferisce di soffrire. Quanto alla tachicardia, la prima cosa da fare è avvalersi dell’ausilio di un cardiologo per escludere eventualmente la presenza di condizioni cliniche. Distinti saluti.

Dr. Raffaele Garinella

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Nel tempo si sono protratti degli errori che oggi si ripercuotono sulla sua salute.

L’utilizzo di solo Xanax in modo prolungato è da considerarsi non utile poiché la terapia con antidepressivi sarebbe stata risolutiva.


Il fai da te non è mai consigliato poiché ha utilizzato la terapia in modo scorretto provocando questo uso di Xanax senza senso clinico.


È opportuno che sia seguita da uno specialista in psichiatria in modo continuativo così che la sua situazione possa essere valutata periodicamente e trattata nel modo specifico.


Una terapia farmacologica ben impostata è da considerarsi risolutiva.



Dr. F. S. Ruggiero


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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
La cosa parrebbe corrisponde ad un disturbo di panico non curato, che si esprime come tipicamente fanno questi disturbi, tra fasi di quiescenza e fasi aggressive.
Le conviene farsi indicare una cura per il panico, magari sarà semplicemente analoga a quella fatta in passato, forse più difficile all'inizio perché le paure relative alla perdita di controllo sono alte e c'è la tendenza ad attribuire a questo o quel fattore il panico del momento, con la conseguenza che si perde anziché vedere l'essenziale della questione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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