L'ipocondria in questo momento storico mi sta divorando, come non caderci?

Gentili Dottori,

Vi scrivo perché sono in una situazione che mi sta logorando, e sta peggiorando sensibilmente la mia vita e quella di chi mi sta intorno.
Premetto che qualche anno fa ho sperimentato quello che molti definiscono il "blocco dello studente": mi sono bloccato con lo studio e ciò ha comportato diversi rallentamenti nei miei progetti di vita e nella realizzazione personale.
Nel 2020, approfittando del lockdown, sono riuscito a sbloccarmi, a riprendere lo studio ed ho ripreso a dare esami, fino al 2021 in cui ho subito un ulteriore rallentamento, una sorta di ricaduta.
Da allora, quella che era una piccola tendenza a preoccuparmi troppo per la mia salute a volte, si è trasformata gradualmente in vera e propria ipocondria.
Ho iniziato ad aver paura per i più strani sintomi.


Vi riassumo ciò che è successo da aprile 2021 fino ad oggi: dolori al petto post allenamento (probabilmente contrattura) passati in qualche settimana, ecografia che non rileva nulla; attacco di panico la notte dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anticovid; vertigini, capogiri, nausea, ansia e parestesie il giorno dopo la seconda dose.
In quell'occasione, il medico mi prescrisse analisi del sangue, urine ed ecg, tutto nella norma.
Ho il cuore d'atleta, ma perché mi alleno da quando sono piccolo.
Una notte mi sono svegliato e avevo dei brividi fortissimi, non avevo idea di cosa mi stesse succedendo.
Mi sono calmato da solo, la sera prima avevo dolori all'inguine dx e credevo di avere l'appendicite (inutile dirvi che non ho nessuna appendicite).
Due giorni fa ho effettuato la dose booster di vaccino anticovid (perché ho più paura del covid che del vaccino) e per ora non ho avuto particolari problemi, ma stasera ho avuto una crisi di ansia perché ho paura di questa pandemia e di questi vaccini, avevo un nodo in gola e credevo di essermi infettato.


Io ero una persona solare, energica, un po pigra alle volte ma piena di passioni e forte.
Facevo e faccio (ora da solo per via della pandemia) arti marziali, e sicuramente la palestra contribuiva a tenere a bada questa insicurezza.
ora mi sento un fallito, mi sto laureando ma non studio costantemente l'ultimo esame, fatico a concentrarmi e mi distraggo con i "sintomi" più disparati.
Razionalmente so che non è nulla, ma non mi calmo.
Farei tutti gli esami del caso, anche solo per dirmi "hai visto che non hai niente?
", ma essere ancora uno studente e non avere indipendenza economica non mi permette di farli, e ciò mi fa sentire ancora peggio.
il fatto di non essermi realizzato, di non voler più pesare sui miei, di aver rallentato, a causa dei blocchi, i progetti di vita con la mia ragazza, mi sta distruggendo.
Io odio essere diventato cosi, perché poi quando si tratta di altri o altre cose sono estremamente razionale e ponderato.
Ho deciso di rivolgermi a un consultorio (sempre per un fattore economico), questo problema va risolto.
C'è altro che potrei fare?
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.
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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 100 3
Buongiorno, dal suo scritto appare una grande capacità di analisi della situazione soggettiva, questo è sicuramente un buon punto di partenza per il lavoro che sta intraprendendo in consultorio. Oltre al disturbo che lei definisce "ipocondria" emerge anche una difficoltà nel terminare il percorso di studi che però sta portando avanti nonostante il suo disagio e la situazione pandemica. Quindi più che un "fallito" la definirei un perseverante che sa attraversare e superare periodi di "blocco".
Se li conceda questi arresti, a 26 anni è la norma essere ancora nella condizione di studente, sta ancora progettando il suo futuro e l'avere dei blocchi o delle paure è indice della sua maturità e consapevolezza.
Le paure nel suo caso vengono trasferite sul corpo ma può essere sottendano altre paure e timori inconsci su cui potrebbe interrogarsi e su cui probabilmente lo farà con il collega del Consultorio.
Il fatto di chiedere aiuto è già un primo passo importante che ha fatto e che significa voler approfondire anche le cause del suo disagio e mettersi in gioco. Da sportivo sa farlo e lo farà nel modo migliore.
Cerchi di ritrovare non tanto la persona che era, ma una differente per una nuova fase di vita che merita la fiducia e la passione di ogni nuovo inizio.
FC

Dr.ssa Dederica Cairoli

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