Diagnosi incerta dopo 8 anni

buongiorno
volevo ringraziarvi per il servizio che svolgete totalmente gratuito e di aiuto alle persone
ho già fatto altri due consulti precedenti durante questi anni.

riassumendo la mia storia in questi anni ho avuto due scompensi psicotici di cui uno inizialmente attribuibile alla cannabis poi una recidiva dopo 6 mesi e qui sono stato catalogato come disturbo delirante dal primo psichiatra che mi ha avuto in cura poi questo se ne andato è subentrato un nuovo medico e nel corso delle visite la diagnosi effettuata dal primo medico veniva messa in discussione al tal punto che credevano fossi guarito.
Nel frattempo si è ammalata mia mamma di un tumore al sangue e la malattia si è mossa un po' secondo lo psichiatra mentre secondo lo psicologo non era vero.

ora questa dottoressa se ne andata e alla penultima visita mi ha detto che si tratta di psicosi ma non declinata in una diagnosi definita ed è qui che nasce il problema cioè che dopo tutti questi anni non si sia arrivati ad un qualcosa di certo e definito.

questo cosa mi ha fatto po' imbestialire perché avere investito 4 anni con l'ultima dottoressa e non avere capito ancora cosa ho mi da pensare.

ora arriva un nuove medico con poca esperienza visto la giovane età e si reinizia tutto da capo.
quello che volevo chiederVI se potete consigliarmi un buon csm tra Vicenza o Padova per riuscire a definire il tutto e capire cosa ho??
scusatemi il termine ma "uso" la vostra conoscenza per far da filtro su dove orientarmi visto la mia assoluta ignoranza in materia e la mia piccola esperienza non ottimale con i vostri colleghi pur capendo quanto ostica sia la vostra materia.

Grazie
Cordiali Saluti
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
In psichiatria, più che in altre specialità, è facile che vi siano disaccordi tra specialisti riguardo ad una specifica diagnosi, ma a volte tale discordanza è solo apparente, trattandosi di definizioni diverse per la stessa patologia. L'importante è che si arrivi ad una terapia efficace, e che l'utente abbia indicazioni abbastanza precise riguardo alla prognosi (cioè come evolverà la malattia, se si otterrà una guarigione completa o parziale, ecc.)
Nella sua zona ci sono ottimi servizi psichiatrici. Dovrebbe andare tranquillo.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
buongiorno
ma se non e definita la malattia come posso sapere se questa e cronica come evolverà nel tempo. credo che in tutta la medicina prima si faccia una diagnosi, anche provvisoria, e dopo si imposta una terapia mirata per quella malattia che da quei sintomi.
penso che qui si sia seguito i sintomi e visto la risposta ai farmaci si e determinato una categoria di malattia molto suddivise al loro interno (psicosi) e poi l'osservanza clinica negli anni definirà il tutto.
io so solo che come ammesso dalla mia dottoressa ho una remissione complete e non sono soggetto a ricadute pur avendo superato effetti stressanti in condizioni psicologiche non ottimali ma anche qui se vogliamo mettere i punti sulle i la mia dottoressa è stata colpita che io tenessi quando si aspettava non dico una ricaduta ma che le malattia si muovesse abbondantemente.
voglio farle un ulteriore domanda visto la sua disponibilità ed è questa : utilizzo di un antipsicotico rispetto ad un altro oltre alle vostre considerazioni tecniche/mediche che fate quanto è influenzato la scelta in base all'esperienza personale??
comunque credo che mi sposterò a Vicenza e vediamo come evolve la situazione.

grazie
cordiali saluti
[#3]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buongiorno. Quello che lei scrive è del tutto vero. Ma nella mente dello specialista una diagnosi quanto meno "operativa" è stata formulata, altrimenti non potrebbe decidere la terapia.

Certamente, "psicosi" è molto generico.

Alla sua ultima domanda: sempre nel caso di una generica "psicosi" è ovvio che si sceglie un antipsicotico. Ma quale di preciso? Qui entrano in gioco i cosiddetti "sintomi bersaglio", perchè ogni antipsicotico differisce un po' o molto dagli altri, e la scelta viene fatta in base alla sintomatologia ed alla persona che si ha davanti, che è sempre un "unicum". Qui entrano in gioco l'esperienza e l'intuitività del medico. Scusi se sono stato un po' contorto, ma la risposta non era semplice.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#4]
dopo
Utente
Utente
in realtà è stato molto chiaro.
per quanto riguarda la diagnosi mi è stato riferito disturbo delirante mentre nell'esenzione medica ho psicosi depressiva che non credo che sia una diagnosi precisa e definita.
volevo fare un ultima domanda e dopo non la disturbo più ed è questa: è possibile che durante la fase acuta e poi per un lungo periodo della convalescenza si scelga un determinato farmaco per determinati motivi e poi ottenuta la remissione si possa cambiare farmaco migliorando magari degli aspetti che in un primo momento non avevano nessuna importanza ma che poi assumono una certa importanza una volta ottenuto l'equilibrio e le spinte di una persona normale.
e infine il fatto di transitare a un nuovo farmaco e questo produca crisultati scarsi la reintroduzione del vecchio farmaco rispristina la situazione precedente??
io assumo invega 3 per il momento e ho sempre assunto invega in dosaggi diversi partendo da 9 fino appunto a 3 da diversi anni.

la ringrazio per la sua disponibilita
coridali saluti
[#5]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
La risposta è "sì" a entrambe le domande.
"Psicosi depressiva" è generico. Una diagnosi specifica è per esempio "Depressione Maggiore con caratteristiche psicotiche, ricorrente". Oppure " .... Episodio Singolo".
"Disturbo delirante" (acuto? cronico?) è già un'altra cosa.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#6]
dopo
Utente
Utente
la rigrazio per la sua disponibilità e per avermi dippanato alcuni dubbi.

cordiali saluti