Ipocondria o psicosi? dott.pacini

Buona sera dottori.

Vorrei sapere cosa differenzia una persona ipocondriaca da una persona con psicosi o schizofrenia?
Mi spiego meglio e parlo in prima persona io sono ipocondriaca e soffro di DAG.
In alcuni periodi, mi sono convinta e mi convinco di avere una malattia, sempre la stessa a dire il vero.
La paura è generata da alcuni sintomi fisici che mi portano a quel pensiero.
Premetto di aver già avuto un consulto psichiatrico e neurologico, di essere in cura per il disturbo d’ansia, e di seguire una psicoterapia che lentamente, tra alti e bassi, da qualche frutto.

Vorrei solo capire cosa differenzia un ipocondriaco (che crede fermamente in qualcosa che non è reale) da uno schizofrenico o dalla psicosi.
A volte mi faccio queste domande su me stessa, non se sia per paura dell’etichetta o per bisogno di sapere nel dettaglio cosa ho, quasi come se io dovessi essere la psichiatra di me stessa.
Resto con il dubbio.
Grazie a chi vorrà rispondermi.
Saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Questa non è una domanda, Lei vuole essere rassicurato di non avere una psicosi. Così facendo alimenta le sue preoccupazioni.
Si sospettava fin da subito che il senso della domanda fosse questo perché di per sé come domanda non avrebbe senso. Ha senso dal punto di vista ipocondriaco, perché si ha paura di tutte quelle cose che significano "Perdita di controllo", perdita dell'identità, del contatto con la realtà, oppure situazioni in cui si compiono gesti fuori controllo. Quindi la psicosi è una delle cose di cui ha paura un ipocondriaco.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore e grazie per la spiegazione. Quindi secondo lei l'ipocondria è un problema di "controllo". È su questo che bisogna lavorare in terapia? Ma quanto fa parte del carattere e quanto invece è "malattia"?
Nel mio particolare caso l'ipocondria a momenti fa ancora parte di me, nonostante stia curando il problema con i farmaci. Ovviamente rispetto a mesi fa ora riesco tutto sommato a gestirla, è come un tiro alla corda, se prima mi trascinava via ora ci gioco a tira e molla. È faticoso e a volte inciampo. Secondo lei è da considerare un buon traguardo?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La malattia è quando le dà fastidio e non la risolve. Non c'è contraddizione con il fatto che sia parte di un carattere.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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