Ansia/canabis

Buona sera,
Mi chiamo Matteo sono un ragazzo di 21 anni. Vorrei chiedere un vostro parere riguardo la mia posizione clinica:
Ho gia' scritto qui da voi, ma vorrei un nuovo parere dato che il medico mi ha dato indicazioni piu dettagliate sul mio stato mentale.
Ho una diagnosi di depressione/ansia/con disturbo ossessivo compuslsivo, Ho una storia di droga (cannabis) alla spalle con uso massiccio per circa 5 6 anni.
All'incirca 9 mesi fa ho avuto un fortissimo attacco di derealizzazione depersonalizzazione dovuto ad una "canna"...non mi era mai capito in maniera cosi forte, tanto che il medico mi ha ipotetizzato che si sia trattato di un episodio psicotico breve, della durata di un giorno, con una scia di una settimana (all'incirca). Premesso che lui lo suppone soltanto anche perche tutto sommato mi ricordo gli eventi di quella terribile esperienza, (anche se a fatica) e quindi non ne ha la certezza; comunque sia,ho ancora episodi di derealizzazione e depersonalizzazione della durata di 4 5 secondi all'incirca 2 3 volte al giorno, ma fortunatamente me ne rendo assolutamente conto di questa senzazione. La mia domanda e' questa: episodio psicotico o no, vorrei sapere dato che dopo questi avvenimenti, ho sviluppato sintomi veramente fastidiosi come parestesie , difficolta nel respirare, difficolta nell'attenzione, diffcolta' nel vedere, semi-sordita' "scariche di luce", nei momenti di tensione estrema, cose inerenti all'ansia ed ha una nevrosi, come dice il medico, dato la mia paura persistente di perdere il nesso con la realta' (dopo quell'eperienza credo che chiunque abbia questa paura, magari non al mio livello!), vorrei sapere se i miei sintomi siano connessi con il fatto di aver smesso di drogarmi, dato che il medico me ne ha accennato a questo fattore, ma non ne e' ancora del tutto sicuro, e se si, quante possibilita ci sono di andare incontro magari ad una psicosi conclamata, o magari e' solo un fattore di un disagio mentale dovuto al di fuori della sfera "droga"; anche questo per in mio medico e' plausibile, diciamo che mette insieme tutte e 2 le ipotesi. Voi che cosa ne pensate? La mia cura per il momento e' un antidepressivo (citalopram) e tranquirit prima di dormire la sera, la dose varia a seconda delle mie necessita', in genere non supero quasi mai le 10 15 goccie (alcune sere ne prendo 5), secondo voi e' una terapia adeguata?
Grazie per il vostro interessamento.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Questo tipo di disturbi sono tra i più frequenti effetti avversi dell'uso di cannabis. Dalla sua descrizione sembra una variante di un disturbo di panico con componenti di dispercezione, come è ovvio visto il tipo di azione della cannabis sul cervello. Insomma, per intenderci questi fenomeni sembra fenomeni di panico conditi da sintomi di intossicazione persistente da cannabis, anche dopo averne cessato l'uso. La paura di perdere il controllo delle proprie funzioni mentali o di non uscirne più è comune.

Chiaramente la diagnosi differenziale va fatta con l'altro tipo di reazioni da cannabis, quelle psicotiche. Per uno specialista la distinzione non riserva grandi ambiguità.

Il fatto è che la terapia data è per la prima ipotesi, sarebbe controindicata nel caso fosse un fenomeno psicotico, lo renderebbe più duraturo e peggiore come instabilità dei sintomi.
Il tranquirit come farmaco non è da utilizzarsi in maniera così libera vista l'anamnesi, è un farmaco di emergenza. Quindi sarbbe preferibile che lei avesse uno schema più preciso su come usarlo e per quale periodo.

Quindi i sintomi sono connessi con un effetto della cannabis su terreno prediposto, con uno strascico che può anche durare a lungo se in realtà la cannabis ha "mosso" qualcosa di latente.
La terapia può funzionare ma la diagnosi però va chiarita, altrimenti è una terapia data un po' alla cieca.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la diagnosi che ha avuto non corriponde al trattamento che le e' stato prescritto.
Questo sarebbe il primo passo di chiarimento prima di procedere verso qualsiasi ipotesi possibile.

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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, innanzi tutto grazie per le vostre risposte.

Il fatto sostanziale e' questo: il medico non mi ha dato una diagnosi di psicosi, semplicemente per il fatto che per lui non sussistono dati per assegnarmela. Prima ho detto che ha "supposto" un episodio psicotico perche' effettivamente ero sulla "soglia" di una psicosi, facevo molta fatica a reggermi in piedi, avevo una senzazione di svenimento, di perdita di controllo e facevo fatica ad eleborare il cosiddetto "esame di realta". Questi sintomi si riscontrano, come dite voi, nel disturbo di panico, ma la daruta e' stata superiore, e il medico non e' sicuro, visto che l'esame di realta' anche se abbasanza compromesso dai sintomi sopra detti, comunque c'era (altrimenti nemmeno lo racconterei), e durante la settimana successiva ho avuto sintomi simili ma meno forti. Ecco dove nasce il suo dubbio, che credo forse rimarra' irrisolto (almeno per quella settimana). Poi come gia ho accennato sono sorti i sintomi che ho descritto nel mio primo esposto. Quindi come dice il dottor Pacini, e' un sintomo abbastanza comune il sentirsi "derealizzato" o spaventato (aggettivo che rende poco) dopo uso massiccio di cannabis. Quindi preso atto di cio' vorrei chiederle secondo lei quanto e' il tempo di durata di questi sintomi chiamiamoli di "astinenza" o meglio di "reazione" dalla cannabis? e comunque i sintomi di ansia panico depressione sono da considerarsi anche sintomi di un disagio mentale mio a prescindere dalla droga, che probabilmente ha influito in maniera molto pesante su tutto cio'. Per quanto riguarda la terapia con il tranquirit il medico mi ha detto che con 10 15 goccie non rischio granche', e l'antidepressivo lo debbo prendere per 6 mesi. Voi dite di correggere o rivalutare la terapia? o magari anche la diagnosi.
Grazie per le risposte precendenti e per la vostra attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, è il caso di definire la diagnosi. Fare una prognosi (cioè su come di solito evolvono queste condizioni) e quindi dare un giudizio sulla cura.

Il medico è incerto sulla diagnosi ma di fatto ha dato una terapia che in uno dei due casi sarebbe controindicata (antidepressivo su psicosi), o discutibile comunque come terapia di mantenimento (antidepressivo su disturbo dell'umore in fase di esordio).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Se ha fatto diagnosi di psicosi il suo trattamento e' controindicato.
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dopo
Utente
Utente
Scusate, forse sono stato frainteso.
Il dubbio del medico non riguarda il fatto che io abbia una psicosi conclamata, riguarda il fatto di quella settimana come vi ho detto.
I miei disagi li ha inquadrati in un QUADRO DEPRESSIVO/ANSIOSO E /COMPULSIVO. Il mio dubbio e paura sta nel fatto che, avendo fatto uso di enormi quantita' di cannabis, possa in seguito manifestarsi una psicosi a tutti gli effetti. Per quanto riguarda i sintomi che vi ho detto successivi alla settimana di forte disagio ( parestesie , difficolta nel respirare, difficolta nell'attenzione, diffcolta' nel vedere, semi-sordita' "scariche di luce", nei momenti di tensione estrema) voi la riconducete ad una nevrosi di ansia come il mio medico?? Perche a sentirvi e' possibile rincordurli anche ad una psicosi ( a dirla tutta mi sto un po impaurendo)!!
Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
All'inizio del suo post ha parlato dell'ipotesi di un disturbo psicotico breve e poi delle ossessioni.

Se ha avuto un disturbo psicotico breve, questi va trattato anche in assenza di sintomi.
Cioe' il disturbo psicotico breve si manifesta per un certo tempo e poi scompare, ma va trattato comunque.

Se le e' stata fatta questa diagnosi il suo trattamento non e' adeguato, se la diagnosi che le e' stata fatta e' sbagliata allora il trattamento attuale va benissimo per i disturbi che lamenta.

Io pero' farei anche una visita neurologica, perche' lei descrive dei fenomeni che possono essere comuni ad alcune patologie come, ad esempio, l'epilessia.
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dopo
Utente
Utente
Si ne prendero' atto, scusate se sono morboso ma purtoppo ho una paura fortissima dopo tutto quello che mi e' successo! una sola ed ultima cosa!:

Per l'epilessia pero' non dovrei essere cosciente !??? oppure esistono anche forme epilettiche che cmq non alterano la coscienza? in effetti ho anche delle convulsioni ma comunque in maniera coscenziosa(del tipo scatti agitazione e soprattutto sempre mal di testa, cefalee fortissime) oltre alle parestesie, ma per il medico e' la nevrosi. Comunque faro' una diagnosi di epilessia. Grazie di tutto!

Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Deve parlarne con un neurologo.

La diagnosi la fa il medico non lei.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
E' perfettamente inutile che ci ragioni Lei. I termini medici per lei sono parole senza significato tecnico.
Deve valutare uno specialista diagnosi e terapia.
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