L'ansia può bloccare gli arti?

Buongiorno dottori.
Vi chiedo aiuto per capire cosa mi è successo ieri durante una visita, precisamente la colonscopia.
Soffro di ansia e attacchi di panico da tre anni.
Durante la visita, a causa del forte dolore che percepivo, ho iniziato ad avere tanta paura e imploravo i dottori di fermarsi.
Subito dopo, ho cominciato a sudare e, la cosa che mi ha letteralmente terrorizzata, è stato che, ad un certo punto, non riuscivo a muovere più braccia, mani e gambe.
Erano totalmente bloccate.
Non riuscivo a parlare, cercavo con tutte le mie forze di comunicare ma l'unica cosa che riuscivo a fare era emettere sillabe senza significato.
Cosa mi è successo?
I dottori mi hanno detto che si è trattato di un attacco di panico.
Io ne soffro, ma MAI si è manifestato in questo modo.
Davvero si è trattato di un attacco di panico?
Dopo circa 30 minuti il mio corpo ha ripreso la sua normale funzione ma da allora non faccio altro che avere una folle paura che tutto ciò possa ripetersi.
Ho lo stomaco chiuso, non riesco a mangiare e non faccio altro che pensare a ciò che ho passato durante quella visita.
Aiutatemi a capire cosa mi è successo, vi prego.

Grazie in anticipo a chi risponderà
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Chi ha gli attacchi di panico sostiene spesso che sono diversi tra loro, chi li osserva di fuori li riconosce come tali e li vede più o meno uguali. Perché da fuori uno guarda lo stato di allarme, mentre da dentro uno non lo guarda, guarda gli elementi corporei, e ogni volta è nuovo perché l'allarme è sempre unico. Se uno si abituasse all'allarme, non ne avrebbe automaticamente più paura.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta. Da quello che ha scritto, mi conferma che possa essersi trattato davvero di un attacco di panico quindi? Li ho spesso questi attacchi ma grazie a una lunga terapia ho imparato a gestirli e da un po' di tempo a questa parte non mi spaventavano più. Se lei, però, sostiene che possano anche presentarsi così, è davvero un problema dato che questi non riesco a gestirli. E se dovesse capitare una cosa del genere mentre sono alla guida? Non voglio pensarci. Ho impiegato anni per imparare a gestirli e proprio adesso che ci ero riuscita, ecco se si presentano in maniera diversa buttandomi nello sconforto più totale. Tutto il lavoro che ho fatto fino ad oggi non è servito a niente. Risolvo un problema e se ne presenta un altro ancora più grave
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il panico non si gestisce, semplicemente se si crea un vero disturbo, dopo i primi attacchi è frequente che ci sia un'attenuazione spontanea, magari però con comparsa di limitazioni. L'idea della gestione del panico è a doppio taglio, perché poi quando viene un attacco forte, si va ancora più in allarme credendo di non riuscire a gestirlo.

Dr.Matteo Pacini
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[#4]
dopo
Utente
Utente
Potrebbe almeno darmi un consiglio su come "gestire" questo tipo di attacco quando arriva? Nei classici attacchi di panico sono molte le cose da attuare per riuscire a "sopportarli" partendo dalla respirazione, ecc.. ma questi? Possibile che si perda completamente l'uso delle gambe e delle braccia? Cosa bisogna fare? Aspettare impotenti che passi da solo senza riuscire a parlare e muovere un dito nel frattempo? E se arriva, per esempio, quando guido?
Scusi per le mille domande, forse senza senso, ma davvero, sono terrorizzata da questa situazione
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il disturbo di panico ha un trattamento farmacologico noto. Le spiegavo che fissarsi sulla prevenzione dell'attacco diventa parte del problema.
L'uso delle gambe e delle braccia lo perdiamo - per così dire - anche mentre dormiamo. Se un singolo attacco ha prodotto queste paure rivolte a possibili nuovi episodi è segno che il disturbo in sé non è compensato, è latente.
Quindi se mai mi occuperei di farlo trattare, se dovesse condizionare intendo.

Dr.Matteo Pacini
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