Riduzione terapia farmacologica

Salve!
Chiedo gentilmente un consulto riguardo la terapia farmacologica prescritta dal mio psichiatra: da più di un anno, fino a 4 giorni fa, ho assunto cipralex 20 mg ma dal momento in cui ormai sto bene e pare abbia risolto la mia sintomatologia, insieme al mio psichiatra abbiamo deciso di ridurre l'antidepressivo, da 20 mg a 10 mg fino a fine luglio, quando ci dovremo rincontrare.

Ora, sono molto preoccupata riguardo i sintomi di riduzione del farmaco, perché a furia di pensarci pare che li abbia veramente... Solo mal di testa e un episodio di vampate di calore, subito risolto con condizionatore; ora, qualcuno saprebbe dirmi se la riduzione è troppo azzardata e in quanto tempo si verificano i sintomi da riduzione e quando potrebbero svanire generalmente?
Ripeto che sto assumendo la nuova dose da 10 mg da 4 giorni, grazie mille!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
I sintomi da riduzione in questi passaggi non sono probabili. Anche per parlare di ritorno dei sintomi di partenza è presto. Quindi l'interpretazione di sintomi isolati in tempi di questo tipo non riesce, ma poi se di sospensione si trattasse, ovviamente si tratta di un fenomeno di assestamento, quindi perché ne è così preoccupato ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Buongiorno dottore, la ringrazio per la risposta.
Sono preoccupata perché sono una persona controllante riguardo il mio stato di salute e in particolar modo riguardo la mia salute mentale, e sapendo che lo scalaggio di un farmaco potrebbe comportare dei sintomi, è come se li sentissi veramente; ora, qualche sintomo lo sento, come agitazione e leggera ansia, quindi non vorrei che questo possa dipendere dalla riduzione del farmaco oppure da un mio continuo pensarci su... Generalmente, i sintomi da riduzione spariscono entro qualche giorno? La ringrazio!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
D'accordo ma anche ammettendo che siano, dove sta la preoccupazione ? Il suo modo di riferire i sintomi può creare confusione, perché già "agitazione e leggere ansia" agli orecchi di un medico è un qualcosa si poco chiaro e contraddittorio. Siccome è inevitabile che chi è preoccupato riferisca i sintomi da un lato in maniera preoccupata, dall'altro razionalmente ridimensionandoli o dandone una definizione vaga, spesso ne risultano profili tipo "un po' ma sempre, un po' ma mi sembra in aumento, però ora di meno", oppure "lieve ma intenso" e cose del genere... è bene partire a monte, ovvero che, se la preoccupazione riporta al suo disturbo di partenza, è quella che va innanzitutto considerata.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Va bene dottore, la ringrazio tanto.