Ipocondria (dopo lutto) e tachicardia in piedi

Salve, scrivo perché sto affrontando un periodo per me molto difficile.
Ho 20 anni (compiuti da poco) e circa un mese e mezzo fa ho perso mia madre per un tumore al pancreas.
Premetto che sotto sotto sono sempre stata molto ipocondriaca (specialmente cardiofobica) ma dopo questa perdita importante ho iniziato a sperimentare una serie di sintomi che mi mettono addosso un'angoscia enorme e che mi fanno temere di avere qualcosa di grave a livello di salute: precisamente mi capita spesso di avere tachicardia ogni volta che mi metto in piedi (circa 110-120 battiti al minuti) insieme a respiro affannoso e fastidio al petto (a ciò si accompagnano problemi di stomaco perché tendo a somatizzare principalmente lì).
Per me è una situazione molto complicata perchè se da una parte in fondo so che si tratta di sintomi tipici dell'ansia, dall'altra cado sempre nella trappola del "e se invece...".
Questi sintomi mi hanno portato 3 settimane fa al pronto soccorso dove mi hanno misurato saturazione e pressione (tutto perfetto) e hanno detto che si trattava di ansia.
Mi hanno dato 10 gocce di diazepam ed effettivamente quella tachicardia in piedi si è placata.
Ora però i sintomi sono tornati e purtroppo la mia cardiofobia mi sta limitando tanto: ho paura di sottoporre il mio cuore a sforzi eccessivi (ormai anche il semplice sforzo di alzarmi appunto in piedi e camminare mi mette addosso paura e ansia) e ogni volta che privo a ripetermi "è solo ansia" quando sperimento i sintomi così forti mi assalgono i dubbi e il terrore di morire.
Credete anche voi che si tratti di semplice ansia?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Il punto è che l’ansia non va sottovalutata per giustificare di non avere altre malattie, l’ansia stessa è una patologia che va curata.


È pertanto utile che possa farsi visitare da uno specialista con calma.

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dopo
Utente
Utente
Sì, sono consapevole del fatto che anche i disturbi psicologici/psichiatrici possono essere tanto debilitanti al punto da non permettere ai soggetti che ne soffrono di vivere una vita serena. Nel mio caso credo di aver metabolizzato male la morte di mia mamma sviluppando una sorta di "ansia di morte" (è come se solo adesso realizzassi veramente che la morte esiste, arriva per tutti, e nessuno può sapere quando arriverà il suo momento). Io sono sempre stata una persona che doveva monitorare tutto e avere ogni cosa sotto controllo e per questo la morte mi turba parecchio. Purtroppo l ipocondria in quanto tale non permette a chi ne soffre di uscire dai suoi schemi ossessivi e io, per quanto sia informata sull argomento e lo studi anche (ho finito il primo anno di Psicologia), non riesco a scacciare via certi pensieri intrusivi che mi convincono che io possa avere qualcosa di grave
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