Aiuto psicologico

Salve sono un imprenditore edile meridionale di 55 anni, da 3 anni vivo un calvario della mia azienda (familiare) e ho grosse difficoltà.

Chiedevo se per questo tipo di problemi psicologici, appunto procurati dal lavoro che non va bene, c’è possibilità di andare in terapia per affrontare al meglio la problematica.

Che tipo di psicologo/psichiatra dovrei cercare?

Aiutatemi vi prego, ormai mi sveglio alle 2: 00 e giro per casa senza farmi sentire dalla famiglia.
sono disperato.
PS grazie per quelli che mi hanno risposto ma vedo che siamo lontani, io del capoluogo Campano.

Grazie
Dr. Davide Giusino Psicologo 85 6
Gentile utente,

mi spiace per le grosse difficoltà che sta vivendo, la condizione di disperazione in cui sente di trovarsi, e l'ansia e l'insonnia che la stanno disturbando.

Le dinamiche delle aziende familiari possono essere complicate da gestire. E i problemi psicologici procurati dal lavoro sono sempre pesanti da sopportare, dato che trascorriamo a lavoro la maggior parte delle nostre giornate. Immagino questo si sommi anche alle responsabilità di cui bisogna farsi carico nella posizione di imprenditore.

Sicuramente è possibile intraprendere percorsi terapeutici che affrontino i problemi lavorativi dal punto di vista psicologico. La branca della psicologia del lavoro e delle organizzazioni (in cui il sottoscritto è specializzato) si occupa proprio di questo aspetto.

Per aggirare il limite delle distanze geografiche, potrebbe considerare di avviare un percorso di sostegno psicologico online, cioè in videochiamata piuttosto che in studio.

Rimango a disposizione.

Dott. Davide Giusino, Psicologo | 3271367964 | davide.giusino@libero.it | https://www.psicologi-italia.it/psicologo/davide-giusino.html

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Utente
Utente
Grazie per la risposta molto esaustiva, sono contento che mi conferma dell esistenza di un percorso che preveda questo tipo di problematiche (causate da problemi reali e non virtuali come spesso succede) solo vedo che la distanza è notevole e non so se per via webcam sortirebbe lo stesso effetto lavorativamente mai fatto appunto perché lo ritengo poco efficace, non saprei se anche terapeuticamente invece è diverso. Non ha altre possibilità? Ne avrei proprio bisogno e da come ha inquadrato il problema sembra la persona giusta.
PS ho iniziato a prendere lo xnax prima di coricarmi e a colazione lo Zarilis.
Grazie
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Dr. Davide Giusino Psicologo 85 6
Gentile utente,

sono lieto di averle fornito una più ampia prospettiva sulle opzioni disponibili per affrontare la sua situazione.

Sia il sostegno psicologico in presenza sia quello online presentano vantaggi e svantaggi "oggettivi". In un certo senso, i vantaggi dell'uno sopperiscono agli svantaggi dell'altro, e viceversa. Ad esempio, l'intervento online sopperisce all'impossibilità di incontrare qualsivoglia professionista a causa della distanza geografica. Tuttavia, sul piano "soggettivo", ciascuno può valutare con quale modalità si senta maggiormente a proprio agio.

In ogni caso, a parità di condizioni, sia il sostegno psicologico in presenza sia quello online possono mostrare la medesima efficacia. Con "a parità di condizioni" intendo che: 1) il paziente e il terapeuta si sentano entrambi a proprio agio con la modalità adottata; 2) il paziente e il terapeuta investano entrambi il proprio impegno per collaborare e perseguire gli obiettivi del percorso.

Personalmente non sono in grado di offrirle un'opzione alternativa alla modalità online (a meno che voglia percorrere molti chilometri), né purtroppo ho contatti con colleghi su Napoli. Non so se altri colleghi qui sul forum possano aiutarla diversamente.

Sicuramente, dato il disagio che riferisce e la necessità di gestirlo con gli psicofarmaci, la situazione richiede un intervento mirato.

Rimango a disposizione.

Dott. Davide Giusino, Psicologo | 3271367964 | davide.giusino@libero.it | https://www.psicologi-italia.it/psicologo/davide-giusino.html

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Utente
Buon pomeriggio, ieri sono stato da uno psichiatra che mi ha consigliato un amico imprenditore come me e dopo visita accurata e ottima chiacchierata mi ha diagnosticato una depressione reattiva causata appunto dalla difficoltà aziendale che sto vivendo
Per dormire mi ha dato uno xanax mentre al mattino dopo la colazione Zarelis che mi dovrebbe dare un po’ di carica non gli ho chiesto però se fare anche una terapia psicologica cisa ne pensate?
Grazi
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Dr. Davide Giusino Psicologo 85 6
Gentile utente,

la visita che ha fatto con lo psichiatra è un primo importante passo verso la cura di sé.

In merito alla sua domanda, mi sento di sollecitare un paio di riflessioni.

1) Per una maggiore efficacia dei processi in corso, è auspicabile che la decisione se integrare la terapia psicologica a quella farmacologica sia l'esito di un confronto non solo con uno psicologo (in questo caso, il sottoscritto) ma anche con lo psichiatra che la sta seguendo direttamente. Tale decisione deve certamente tenere conto dei pareri di professionisti esperti, ma deve includere anche le sue proprie esigenze soggettive.

2) Tendenzialmente, gli psicofarmaci possono darle sollievo immediato, alleviando i sintomi nel breve termine. Tuttavia, non risolvono le cause profonde del disagio psichico (cioè, il modo in cui vive le difficoltà aziendali, non tanto le difficoltà aziendali in se stesse), su cui invece si focalizza la psicoterapia. Sicuramente, rispetto all'esperienza con gli psicofarmaci, la psicoterapia non è un percorso di miglioramento rapido e lineare; è bensì irregolare e lungo, e per questo può risultare faticoso. Ma questo è necessario in quanto cerca di promuovere un cambiamento nel lungo termine. Specifico questo aspetto affinché possa esserle utile per modulare le sue aspettative di efficacia circa gli psicofarmaci, da un lato, e la psicoterapia, dall'altro: poiché funzionano in maniere diverse, ci si deve aspettare effetti diversi. Mi auguro che questo possa informare la sua decisione.

Rimango a disposizione.

Dott. Davide Giusino, Psicologo | 3271367964 | davide.giusino@libero.it | https://www.psicologi-italia.it/psicologo/davide-giusino.html

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