Depressione e problema con il.cibo
Buongiorno,
mio papà ha 75 anni ed è affetto da glaucoma che lo ha reso ipovedente, pur consentendogli ancora qualche piccolo margine di autonomia: ad esempio riesce ad andare a fare le spesa nei suoi negozi di fiducia ma ovviamente non guida e non riesce a leggere.
Questa cosa gli ha stravolto la vita e, anche se certa di nasconderlo, sono convinta che soffra di depressione.
Lui ha sempre avuto un rapporto poco sano con il cibo (in passato ha corso una maratona a stomaco vuoto, senza fare colazione e senza bere né alimentarsi).
Ora con la malattia questo problema si è acuito.
È alto 1. 75 e pesa circa 58 kg, non si alimenta (ieri ha mangiato a malapena 40 grammi di pasta in bianco) e rifiuta sia integratori sia anche solo di mangiare un boccone in più.
Voglio convincerlo a farsi aiutare ma so che sarà quasi impossibile.
È un medico in pensione, quindi sa benissimo quali sono le conseguenze del suo comportamento.
Come posso fare a convincerlo a farsi aiutare? Devo andare giù a muso duro o meglio affrontare l'argomento con dolcezza?
mio papà ha 75 anni ed è affetto da glaucoma che lo ha reso ipovedente, pur consentendogli ancora qualche piccolo margine di autonomia: ad esempio riesce ad andare a fare le spesa nei suoi negozi di fiducia ma ovviamente non guida e non riesce a leggere.
Questa cosa gli ha stravolto la vita e, anche se certa di nasconderlo, sono convinta che soffra di depressione.
Lui ha sempre avuto un rapporto poco sano con il cibo (in passato ha corso una maratona a stomaco vuoto, senza fare colazione e senza bere né alimentarsi).
Ora con la malattia questo problema si è acuito.
È alto 1. 75 e pesa circa 58 kg, non si alimenta (ieri ha mangiato a malapena 40 grammi di pasta in bianco) e rifiuta sia integratori sia anche solo di mangiare un boccone in più.
Voglio convincerlo a farsi aiutare ma so che sarà quasi impossibile.
È un medico in pensione, quindi sa benissimo quali sono le conseguenze del suo comportamento.
Come posso fare a convincerlo a farsi aiutare? Devo andare giù a muso duro o meglio affrontare l'argomento con dolcezza?
Gentile signora, penso che insistere sull'argomento sia una strategia sbagliata poiché suo padre ha sempre avuto un cattivo rapporto con il cibo. Bisognerebbe capire il perché: se è una scelta di vita, se per il suo corpo è sufficiente quello che assume, se fin da bambino ha avuto questa problematica .... le ragioni possono essere diverse. Certamente forzare o colpevolizzare suo padre per la sua scelta non aiuta assolutamente. Pensa che accetterebbe essere seguito da uno psicoterapeuta o è una persona che non accetta aiuti? Spesso i familiari non hanno voce in capitolo, ma una persona esterna potrebbe essere di aiuto. C'è qualche preferenza nel cibo che assume?
E' indubbio il fatto che attualmente la sua condizione lo spinge a una scelta non appropriata e che sia depresso, la sua prospettiva di vita vacilla di fronte a questa condizione, ma credo che trovando un buon supporto psicologico potrebbe migliorare il modo di affrontare la sua vita futura.
E' indubbio il fatto che attualmente la sua condizione lo spinge a una scelta non appropriata e che sia depresso, la sua prospettiva di vita vacilla di fronte a questa condizione, ma credo che trovando un buon supporto psicologico potrebbe migliorare il modo di affrontare la sua vita futura.
Dr.ssa Giuliana Leoni
psicologa - psicoterapeuta - sessuologa clinica
Utente
Gentile Dottoressa,
grazie molte del rapido riscontro. Certo, mio papà ha da sempre un pessimo rapporto con il cibo. Il problema è che ora non è più solo un problema di mangiare poco, ma percepisco che quasi si rifiuti di alimentarsi. Non fa colazione e mangia pochissimo, secondo me quando è solo mangia ancora meno di quello che mi dice. Abbiamo fatto alcune visite da un gastroenterologo perché soffre anche di gastrite ed è stata evidenziato una dispepsia grave. È gravemente sottopeso.
Il problema è che e' una persona molto chiusa, soprattutto di fronte ai problemi, e anche se dovessi proporglielo, cosa che intendo fare, temo proprio che rifiuterebbe qualsiasi tipo di aiuto. Per questo motivo ho dubbi su come affrontare la cosa.
La ringrazio moltissimo.
grazie molte del rapido riscontro. Certo, mio papà ha da sempre un pessimo rapporto con il cibo. Il problema è che ora non è più solo un problema di mangiare poco, ma percepisco che quasi si rifiuti di alimentarsi. Non fa colazione e mangia pochissimo, secondo me quando è solo mangia ancora meno di quello che mi dice. Abbiamo fatto alcune visite da un gastroenterologo perché soffre anche di gastrite ed è stata evidenziato una dispepsia grave. È gravemente sottopeso.
Il problema è che e' una persona molto chiusa, soprattutto di fronte ai problemi, e anche se dovessi proporglielo, cosa che intendo fare, temo proprio che rifiuterebbe qualsiasi tipo di aiuto. Per questo motivo ho dubbi su come affrontare la cosa.
La ringrazio moltissimo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 354 visite dal 19/05/2025.
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