Paura recidiva leucemia
Buongiorno.
Ho 35 anni e 10 anni fa (maggio 2015) mi è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta.
Ottenuta remissione di malattia con il protocollo di cure, da lì è iniziata la lotta con le mie paure.
Ho intrapreso un percorso tramite una psicoterapeuta che all’inizio ha dato ottimi frutti, ma poi col passare degli anni si è bloccato non riuscendo più a darmi tranquillità e sicurezza per le mie ansie.
Durante tutti questi anni ho sempre alternato momenti buoni ad altri molto meno buoni in cui ciclicamente venivo sopraffatto dalla paura del ritorno della malattia a causa di sintomi più o meno reali.
Le cose che mi hanno tormentato nel mio percorso sono state due: i rialzi dí temperatura corporea e la sudorazione, visto che questi aspetti sono possibili sintomi di malattia ed erano sintomi presenti prima che mi venisse diagnosticata la malattia.
Alla comparsa di questi sintomi io il più delle volte piombavo e piombo nella paura, nell’ansia, nella preoccupazione.
La cosa è via via peggiorata man mano che i controlli di follow up presso la struttura dove sono in cura andavano diminuendo.
Nel momento in cui questi controlli sono passati a cadenza annuale la cosa è diventata sempre meno gestibile da parte mia.
Durante questi 10 anni, Ho continuato a ripetere esami come emocromo in continuazione, anche a distanza di 4-5 giorni, altrimenti ogni settimana o al massimo 14 giorni.
Per diverso tempo le analisi che andavano bene erano un ottimo aiuto per convincermi che tutto andasse bene e non ci fossero problemi, ma ultimamente neanche le analisi riescono a farmi stare più tranquillo.
Arriviamo quindi ad oggi e al perché della mia richiesta.
Da circa un mese e mezzo avverto dei sintomi che io riconduco alla malattia.
Ho fatto svariati emocromo (tutti nella norma fin qui), sono andato in visita dal dottore con cui sono in cura, tutti dicono che non ci sono problemi, ma a me la situazione sembra degenerare.
Da una settimana circa praticamente non riesco a dormire più di 2-3 ore (intervallate) a notte.
Quando ho iniziato a sentire il colletto del pigiama leggermente umido al risveglio ho iniziato piano piano ad entrare nel panico.
Da lì progressivamente ho iniziato a dormire sempre meno e puntualmente ogni notte devo convivere con accaldamenti che non mi fanno addormentare e questo non fa altro che aumentare il carico di ansia e preoccupazione innescando così un circolo vizioso.
Non riesco a capire quanto questo sintomo siano reali e quanto siano portati dalla mia ansia.
Come se non bastasse la mia psicoterapeuta ha dei problemi e quindi non posso rivolgermi a lei, per questo ho pensato di scrivere a voi.
Non so più cosa fare sono disperato,
Con la vostra esperienza cosa potrei fare per cercare di capire se i disturbi siano reali o amplificati dalla mia ansia e dalle mie paure?
Spero possiate aiutarmi.
Grazie
Ho 35 anni e 10 anni fa (maggio 2015) mi è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta.
Ottenuta remissione di malattia con il protocollo di cure, da lì è iniziata la lotta con le mie paure.
Ho intrapreso un percorso tramite una psicoterapeuta che all’inizio ha dato ottimi frutti, ma poi col passare degli anni si è bloccato non riuscendo più a darmi tranquillità e sicurezza per le mie ansie.
Durante tutti questi anni ho sempre alternato momenti buoni ad altri molto meno buoni in cui ciclicamente venivo sopraffatto dalla paura del ritorno della malattia a causa di sintomi più o meno reali.
Le cose che mi hanno tormentato nel mio percorso sono state due: i rialzi dí temperatura corporea e la sudorazione, visto che questi aspetti sono possibili sintomi di malattia ed erano sintomi presenti prima che mi venisse diagnosticata la malattia.
Alla comparsa di questi sintomi io il più delle volte piombavo e piombo nella paura, nell’ansia, nella preoccupazione.
La cosa è via via peggiorata man mano che i controlli di follow up presso la struttura dove sono in cura andavano diminuendo.
Nel momento in cui questi controlli sono passati a cadenza annuale la cosa è diventata sempre meno gestibile da parte mia.
Durante questi 10 anni, Ho continuato a ripetere esami come emocromo in continuazione, anche a distanza di 4-5 giorni, altrimenti ogni settimana o al massimo 14 giorni.
Per diverso tempo le analisi che andavano bene erano un ottimo aiuto per convincermi che tutto andasse bene e non ci fossero problemi, ma ultimamente neanche le analisi riescono a farmi stare più tranquillo.
Arriviamo quindi ad oggi e al perché della mia richiesta.
Da circa un mese e mezzo avverto dei sintomi che io riconduco alla malattia.
Ho fatto svariati emocromo (tutti nella norma fin qui), sono andato in visita dal dottore con cui sono in cura, tutti dicono che non ci sono problemi, ma a me la situazione sembra degenerare.
Da una settimana circa praticamente non riesco a dormire più di 2-3 ore (intervallate) a notte.
Quando ho iniziato a sentire il colletto del pigiama leggermente umido al risveglio ho iniziato piano piano ad entrare nel panico.
Da lì progressivamente ho iniziato a dormire sempre meno e puntualmente ogni notte devo convivere con accaldamenti che non mi fanno addormentare e questo non fa altro che aumentare il carico di ansia e preoccupazione innescando così un circolo vizioso.
Non riesco a capire quanto questo sintomo siano reali e quanto siano portati dalla mia ansia.
Come se non bastasse la mia psicoterapeuta ha dei problemi e quindi non posso rivolgermi a lei, per questo ho pensato di scrivere a voi.
Non so più cosa fare sono disperato,
Con la vostra esperienza cosa potrei fare per cercare di capire se i disturbi siano reali o amplificati dalla mia ansia e dalle mie paure?
Spero possiate aiutarmi.
Grazie
Bisogna comunque far irferimento ai responsi medici. Lo psicologo tuttavia si occupa della soggettività che può non corrisponfere con ciò che viene visto "obiettivamente". In questo suo operare può/deve occuparsi anche di tematiche più o meno inconsce che sostengono ad esempio la sintomatologia ansiosa. L'ansia infatti è per definizione "una paura senza oggetto" ovvero senza una causa chiaramente identificabile. Avete fatto un percorso in tal senso?
Tenga anche presente che a volte ansia e sintomi depressivi coesistono e lo psicologo dovrebbe valutare anche se esistono questi ultimi.
Tenga anche presente che a volte ansia e sintomi depressivi coesistono e lo psicologo dovrebbe valutare anche se esistono questi ultimi.
Valentina Sciubba Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica-Gestalt
valentina.sciubba@gmail.com
338.1762781 On line
www.valentinasciubba.it

Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta. Devo essere sincero io non ho mai ben capito il tipo di percorso fatto con la mia psicologa. Nel senso che non mi ha mai parlato apertamente della tipologia di problema come ha fatto lei nella risposta. Io so solo quello che sto vivendo ovvero che, come scritto, al momento tutt’e le analisi che sto facendo vanno bene, per i dottori non ce nulla, ma da 7-10 giorni ogni santa notte per me il copione è lo stesso. Mi addormento sul divano dopo una giornata stancante di lavoro, mi alzo dopo un ora e mezza/due ore e vado a letto dove dovrei dormire meglio in teoria. Mi sdraio sul letto e inizio a sentire una sensazione di calore. Sicuramente il rialzo delle temperature non aiuta, ma mi sembra un calore interno non provocato interamente dalla temperatura ambientale. E qui poi inizia a lavorare il mio cervello. Inizio a pensare il perché magari di giorno non Me lo fa e quindi prende forza il pensiero che ci sia la malattia. Anche quando riesco a riaddormentarmi un po’,’ il sonno può durare anche solo 20-30 minuti al massimo un ora/un ora e mezza e mi risveglio. E al risveglio sento nuovamente quest’ondata di calore e ricominciano i pensieri sul fatto che stia male perché mi dico non è normale quello che sento, nonostante io sia fortemente sovrappeso. Spesso poi è una cosa che va da mezzanotte fino a verso le 3/3:30 poi tende ad andare meglio, ma per lavoro mi devo svegliare alle 6:30 e quindi le ore di riposo sono poco e durante la giornata poi mi capitano momenti in cui mi sento estremamente debole, e anche qui sentendo la debolezza inizio a pensare che ci sia qualcosa che non va. Ecco entro in un circolo vizioso dal quale Poi non riesco ad uscire. In questi anni spesso ho avuto situazioni in cui pensavo di avere problemi, ma poi non era così e questa cosa mi blocca ogni volta sento qualche problema nuovo perché ho paura di creare allarme per nulla. Non riesco più a distinguere quando i malesseri sono reali e quando sono accentuati dalla mia paura e dalle mie ansie
Il sonno è molto importante per la salute fisica e psichica
Valentina Sciubba Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica-Gestalt
valentina.sciubba@gmail.com
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 346 visite dal 04/06/2025.
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