Difficoltà a gestire l'ambiente di lavoro
Buonasera,
scrivo perché mi trovo a vivere una situazione che non mi fa più stare sereno e mi butta continuamente giù.
Circa 2 mesi fa ho cominciato uno stage presso una nota azienda internazionale.
Il lavoro mi piace e sto imparando davvero molto, il problema sono i colleghi: ogni giorno vengo inondato di prese in giro, più o meno velate, e la cosa mi fa stare davvero male.
Infatti ho pensato più e più volte di interrompere il tirocinio e cercare altro.
Quello che mi ha fatto desistere dall'andarmene è principalmente dovuto al fatto che questa condizione non mi è nuova, è una situazione che si è presentata già altre volte durante le mie precedenti esperienze lavorative, quindi il licenziarmi sarebbe soltanto un palliativo: trovato un nuovo impiego, mi ritroverei a vivere nuovamente tutto questo.
Solo che sono estremamente stanco, fisicamente e mentalmente.
Durante il lavoro tendo a fare il mio, interagendo poco ma comunque scambiando qualche battuta.
Sembra che agli altri io stia antipatico per questo, perché tipo riservato e chiuso.
Non riesco a controbattere alle prese in giro perché è come se mi "congelassi" per il dolore della presa in giro, non so come ribattere.
E questa situazione sta davvero diventando pesante, non so davvero più cosa fare
scrivo perché mi trovo a vivere una situazione che non mi fa più stare sereno e mi butta continuamente giù.
Circa 2 mesi fa ho cominciato uno stage presso una nota azienda internazionale.
Il lavoro mi piace e sto imparando davvero molto, il problema sono i colleghi: ogni giorno vengo inondato di prese in giro, più o meno velate, e la cosa mi fa stare davvero male.
Infatti ho pensato più e più volte di interrompere il tirocinio e cercare altro.
Quello che mi ha fatto desistere dall'andarmene è principalmente dovuto al fatto che questa condizione non mi è nuova, è una situazione che si è presentata già altre volte durante le mie precedenti esperienze lavorative, quindi il licenziarmi sarebbe soltanto un palliativo: trovato un nuovo impiego, mi ritroverei a vivere nuovamente tutto questo.
Solo che sono estremamente stanco, fisicamente e mentalmente.
Durante il lavoro tendo a fare il mio, interagendo poco ma comunque scambiando qualche battuta.
Sembra che agli altri io stia antipatico per questo, perché tipo riservato e chiuso.
Non riesco a controbattere alle prese in giro perché è come se mi "congelassi" per il dolore della presa in giro, non so come ribattere.
E questa situazione sta davvero diventando pesante, non so davvero più cosa fare
Buongiorno, potrebbe cercare di intervenire su due fronti: sulla situazione lavorativa stessa, discutendo sia con i diretti interessati che con figure professionali che si occupino degli aspetti di wellbeing in ambito lavorativo (sicuramente presenti in un'azienda internazionale nota), e contestualmente cercando supporto personale con una figura specialista, quale uno psicoterapeuta. Indubbiamente ha un senso cercare di intervenire su tale situazione, considerata la cronicità e l'impatto emotivo che ha su di lei.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Alessandro Arone - Psichiatra
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Tel: 3792963777; mail: alessandroarone2@gmail.com
Buonasera,
Lei scrive: "Quello che mi ha fatto desistere dall'andarmene è principalmente dovuto al fatto che questa condizione non mi è nuova, è una situazione che si è presentata già altre volte durante le mie precedenti esperienze lavorative...
Durante il lavoro tendo a fare il mio, interagendo poco ma comunque scambiando qualche battuta.
Sembra che agli altri io stia antipatico per questo, perché tipo riservato e chiuso.
Non riesco a controbattere alle prese in giro perché è come se mi "congelassi" per il dolore della presa in giro, non so come ribattere..."
Quando ciò che facciamo da tanto tempo non funziona, arriva il momento di cambiare.
Se la modalità che Lei utilizza per interagire con gli altri non ha successo, e non solo in questo ambiente di lavoro, bisogna capire che cosa nello specifico non funziona e modificarlo.
Lei ha mai provato a modificare il Suo comportamento? Ad esempio, essere riservati e chiusi non significa non interagire o interagire poco con gli altri. E poi quando Lei dice che si sente come "congelato", secondo Lei che effetto fa agli altri?
A mio avviso, se da solo non riesce ad intercettare atteggiamenti e comportamenti che La fanno soffrire, potrebbe chiedere una mano ad uno psicologo di persona per capire come fare a risolvere concretamente il problema.
Che ne pensa?
Lei scrive: "Quello che mi ha fatto desistere dall'andarmene è principalmente dovuto al fatto che questa condizione non mi è nuova, è una situazione che si è presentata già altre volte durante le mie precedenti esperienze lavorative...
Durante il lavoro tendo a fare il mio, interagendo poco ma comunque scambiando qualche battuta.
Sembra che agli altri io stia antipatico per questo, perché tipo riservato e chiuso.
Non riesco a controbattere alle prese in giro perché è come se mi "congelassi" per il dolore della presa in giro, non so come ribattere..."
Quando ciò che facciamo da tanto tempo non funziona, arriva il momento di cambiare.
Se la modalità che Lei utilizza per interagire con gli altri non ha successo, e non solo in questo ambiente di lavoro, bisogna capire che cosa nello specifico non funziona e modificarlo.
Lei ha mai provato a modificare il Suo comportamento? Ad esempio, essere riservati e chiusi non significa non interagire o interagire poco con gli altri. E poi quando Lei dice che si sente come "congelato", secondo Lei che effetto fa agli altri?
A mio avviso, se da solo non riesce ad intercettare atteggiamenti e comportamenti che La fanno soffrire, potrebbe chiedere una mano ad uno psicologo di persona per capire come fare a risolvere concretamente il problema.
Che ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 326 visite dal 07/07/2025.
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