Pensieri e pensieri
Buonasera cari Dottori, sono un ragazzo di 25 anni... premetto che sono un ragazzo abbastanza sensibile, che appena si innamora in questo caso, di una sua amica di 22 anni, si affeziona subito... per poi forse ritrovarsi ad avere che tutto ciò che tu stai dando/provando per quella persona, forse non è tanto corrisposto... Bhe tutto inizio da giugno 2024 ci eravamo conosciuti tramite la piattaforma facebook, ma che poi abitiamo anche abbastanza vicini e quindi ci siamo visti diverse volte.
Passato un anno, mi confessai a lei dicendole che mi piace, che provo insomma qualcosa anche forte, lei mi rispose che siccome non avendo avuto nemmeno una relazione in precedenza con nessuno a differenza mia, ha paura ed è molto insicura su che cosa potrà succedere un domani in caso ci fidanzassimo.
Allora lei resta con questo dubbio, quando ci vediamo io e lei da soli, la vedo un po' imbarazzata, ci scambiamo qualche abbraccio da "amico", ci guardiamo, ridiamo e scherziamo insieme... però andando al punto, ogni giorno mi fascio la testa di pensieri... ad esempio: non sarò abbastanza per lei?
Forse ho fatto qualcosa di male?
(Anche se non ho fatto nulla, anzi, ogni qualvolta che usciamo mi scrive sempre che è stata bene con me), oppure, "eh se non sarà un amore corrisposto, avrò avuto un'altra illusione con una persona che veramente io la amavo ecc... " Non lo so dottori, io praticamente vivo ogni giorno costantemente con questi pensieri, per ora rimaniamo amici ha detto lei, ma poi?
Chi lo sa?
Avete qualche consiglio da darmi cari dottori?
Passato un anno, mi confessai a lei dicendole che mi piace, che provo insomma qualcosa anche forte, lei mi rispose che siccome non avendo avuto nemmeno una relazione in precedenza con nessuno a differenza mia, ha paura ed è molto insicura su che cosa potrà succedere un domani in caso ci fidanzassimo.
Allora lei resta con questo dubbio, quando ci vediamo io e lei da soli, la vedo un po' imbarazzata, ci scambiamo qualche abbraccio da "amico", ci guardiamo, ridiamo e scherziamo insieme... però andando al punto, ogni giorno mi fascio la testa di pensieri... ad esempio: non sarò abbastanza per lei?
Forse ho fatto qualcosa di male?
(Anche se non ho fatto nulla, anzi, ogni qualvolta che usciamo mi scrive sempre che è stata bene con me), oppure, "eh se non sarà un amore corrisposto, avrò avuto un'altra illusione con una persona che veramente io la amavo ecc... " Non lo so dottori, io praticamente vivo ogni giorno costantemente con questi pensieri, per ora rimaniamo amici ha detto lei, ma poi?
Chi lo sa?
Avete qualche consiglio da darmi cari dottori?
Gentile Utente,
quello che descrivi non è solo una questione di "lei non sa cosa vuole" o di "tu speri in più": c’è una dinamica emotiva precisa. Tu sembri muoverti in una relazione dove il baricentro affettivo è già spostato verso di lei, mentre lei rimane in una posizione sospesa, prudente. Questo squilibrio fa sì che ogni piccolo suo segnale diventi per te molto significativo, quasi determinante per il tuo stato d’animo.
Ti invito a riflettere: quando investi tanto, così presto, che funzione ha per te? È un modo per consolidare velocemente il legame, per allontanare la paura di perderlo, o per sentirti "a posto" perché hai dato tutto? E che prezzo emotivo paghi quando questo investimento non riceve la risposta che speri?
Quando lei ti dice "per ora restiamo amici", cosa accade realmente dentro di te? È una condizione che vivi come temporanea, con la speranza che evolva, o come qualcosa che puoi accettare pienamente per come è adesso?
La tua tendenza a domandarti "non sarò abbastanza?" mi fa pensare a una struttura interna che misura il proprio valore in base alla risposta dell’altro. La sensazione è che tendi a trasformare i tuoi dubbi in domande su te stesso, sul tuo valore, sul rischio di non essere abbastanza. Questo può portarti a vivere ogni incertezza come una valutazione negativa su di te, anche quando non lo è. Da dove pensi che venga questa prontezza a mettere in discussione te stesso? È un meccanismo che ti accompagna anche in altri ambiti della tua vita? Ti sei chiesto se, in altre relazioni (non solo sentimentali) scatti lo stesso meccanismo?
C’è poi un aspetto legato alla gestione dell’attesa: restare in una zona grigia, senza sapere come andrà, ti è difficile perché attiva pensieri continui e scenari ipotetici. Ma cos’è che ti mette più in difficoltà: il timore di non essere scelto o l’idea di non avere il controllo su quello che accadrà? Per te amare significa investire tutto e subito o può anche voler dire lasciare spazio, costruire con calma, accettare incertezze e tempi diversi dai tuoi?
A volte il vero nodo non è "cosa farà lei", ma cosa succede dentro di te quando non ricevi risposte chiare. È in quello spazio che spesso si nasconde la possibilità di comprendere più a fondo te stesso, i tuoi bisogni e il modo in cui vivi l’attesa e l’amore. È proprio in questo spazio intermedio, che oggi ti è scomodo, che spesso emergono parti di noi che non conosciamo ancora del tutto.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
quello che descrivi non è solo una questione di "lei non sa cosa vuole" o di "tu speri in più": c’è una dinamica emotiva precisa. Tu sembri muoverti in una relazione dove il baricentro affettivo è già spostato verso di lei, mentre lei rimane in una posizione sospesa, prudente. Questo squilibrio fa sì che ogni piccolo suo segnale diventi per te molto significativo, quasi determinante per il tuo stato d’animo.
Ti invito a riflettere: quando investi tanto, così presto, che funzione ha per te? È un modo per consolidare velocemente il legame, per allontanare la paura di perderlo, o per sentirti "a posto" perché hai dato tutto? E che prezzo emotivo paghi quando questo investimento non riceve la risposta che speri?
Quando lei ti dice "per ora restiamo amici", cosa accade realmente dentro di te? È una condizione che vivi come temporanea, con la speranza che evolva, o come qualcosa che puoi accettare pienamente per come è adesso?
La tua tendenza a domandarti "non sarò abbastanza?" mi fa pensare a una struttura interna che misura il proprio valore in base alla risposta dell’altro. La sensazione è che tendi a trasformare i tuoi dubbi in domande su te stesso, sul tuo valore, sul rischio di non essere abbastanza. Questo può portarti a vivere ogni incertezza come una valutazione negativa su di te, anche quando non lo è. Da dove pensi che venga questa prontezza a mettere in discussione te stesso? È un meccanismo che ti accompagna anche in altri ambiti della tua vita? Ti sei chiesto se, in altre relazioni (non solo sentimentali) scatti lo stesso meccanismo?
C’è poi un aspetto legato alla gestione dell’attesa: restare in una zona grigia, senza sapere come andrà, ti è difficile perché attiva pensieri continui e scenari ipotetici. Ma cos’è che ti mette più in difficoltà: il timore di non essere scelto o l’idea di non avere il controllo su quello che accadrà? Per te amare significa investire tutto e subito o può anche voler dire lasciare spazio, costruire con calma, accettare incertezze e tempi diversi dai tuoi?
A volte il vero nodo non è "cosa farà lei", ma cosa succede dentro di te quando non ricevi risposte chiare. È in quello spazio che spesso si nasconde la possibilità di comprendere più a fondo te stesso, i tuoi bisogni e il modo in cui vivi l’attesa e l’amore. È proprio in questo spazio intermedio, che oggi ti è scomodo, che spesso emergono parti di noi che non conosciamo ancora del tutto.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 446 visite dal 12/08/2025.
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