Ho un problema relazionale con mia sorella
In questo periodo sto facendo dei controlli al cuore dopo un episodio di tachicardia.
Mia sorella più grande di me di sette anni, mai realizzata nella vita, piena di paure e sempre chiusa in casa e dipendente dal marito, mi ha già fatto la diagnosi.
Continua a dire che avrò sicuramente un problema che ha lei perché siamo sorelle.
Alimenta la mia ansia.
A volte ho notato che è gelosa della mia vita lavorativa e sociale.
Non posso pensare che stia avendo per portarmi alla depressione e sentirsi in tal modo alla pari con me.
È possibile?
Mia sorella più grande di me di sette anni, mai realizzata nella vita, piena di paure e sempre chiusa in casa e dipendente dal marito, mi ha già fatto la diagnosi.
Continua a dire che avrò sicuramente un problema che ha lei perché siamo sorelle.
Alimenta la mia ansia.
A volte ho notato che è gelosa della mia vita lavorativa e sociale.
Non posso pensare che stia avendo per portarmi alla depressione e sentirsi in tal modo alla pari con me.
È possibile?
Gentile utente,
nei giorni trascorsi tra la sua domanda e la risposta spero che un cardiologo abbia fatto una diagnosi sulla sua tachicardia: questo dovrebbe chiarire se esiste davvero una malattia e se è la stessa che ha sua sorella.
Non sarebbe strano che esista una genesi familiare del disturbo, ma non si comprende perché lei rifiuti questa ipotesi come se fosse un'offesa o peggio un attentato volontario di sua sorella alla sua serenità mentale: parla di una possibile volontà di "portarmi alla depressione e sentirsi in tal modo alla pari con me".
Lei ritiene che sua sorella sia "gelosa della mia vita lavorativa e sociale", ma per parte sua non si mostra affettuosa e benevola verso questa sorella che definisce: "mai realizzata nella vita, piena di paure e sempre chiusa in casa e dipendente dal marito".
Vede, gentile utente, esiste in psicologia un fenomeno che si chiama "proiezione", e consiste nel fatto che tendiamo ad attribuire agli altri i sentimenti che proviamo noi stessi per loro.
Potrebbe superare questo stato di sofferenza provando a guardare sua sorella con simpatia, e a compassionare, anziché criticare, le debolezze che la affliggono.
Provi per almeno un mese ad ascoltare sua sorella con affetto, e poi ci riscriva. Forse la sua tachicardia, come le auguro, si rivelerà un fenomeno solo occasionale, che un atteggiamento di serena indulgenza farà scomparire.
Auguri.
nei giorni trascorsi tra la sua domanda e la risposta spero che un cardiologo abbia fatto una diagnosi sulla sua tachicardia: questo dovrebbe chiarire se esiste davvero una malattia e se è la stessa che ha sua sorella.
Non sarebbe strano che esista una genesi familiare del disturbo, ma non si comprende perché lei rifiuti questa ipotesi come se fosse un'offesa o peggio un attentato volontario di sua sorella alla sua serenità mentale: parla di una possibile volontà di "portarmi alla depressione e sentirsi in tal modo alla pari con me".
Lei ritiene che sua sorella sia "gelosa della mia vita lavorativa e sociale", ma per parte sua non si mostra affettuosa e benevola verso questa sorella che definisce: "mai realizzata nella vita, piena di paure e sempre chiusa in casa e dipendente dal marito".
Vede, gentile utente, esiste in psicologia un fenomeno che si chiama "proiezione", e consiste nel fatto che tendiamo ad attribuire agli altri i sentimenti che proviamo noi stessi per loro.
Potrebbe superare questo stato di sofferenza provando a guardare sua sorella con simpatia, e a compassionare, anziché criticare, le debolezze che la affliggono.
Provi per almeno un mese ad ascoltare sua sorella con affetto, e poi ci riscriva. Forse la sua tachicardia, come le auguro, si rivelerà un fenomeno solo occasionale, che un atteggiamento di serena indulgenza farà scomparire.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Grazie per la risposta.
Come sorella minore l ho compresa e appoggiata una vita intera. Poi ad un certo punto sono diventata più intransigente perché ho dovuto occuparmi da sola dei nostri genitori in quanto lei si addossava continuamente disturbi fisici anche immaginari. Volevo che si svegliasse perché questa volta ero io in crisi e stanca.
Non volevo più il ruolo di 'forte" affibbiato a me fin da piccola da tutta la famiglia.
Ma forse ha ragione lei. Devo solo comprenderla come ho sempre fatto e giustificarla. Le persone non cambiano. Aver tentato di scuoterla ha solo guastato i nostri rapporti prima perfetti.
Come sorella minore l ho compresa e appoggiata una vita intera. Poi ad un certo punto sono diventata più intransigente perché ho dovuto occuparmi da sola dei nostri genitori in quanto lei si addossava continuamente disturbi fisici anche immaginari. Volevo che si svegliasse perché questa volta ero io in crisi e stanca.
Non volevo più il ruolo di 'forte" affibbiato a me fin da piccola da tutta la famiglia.
Ma forse ha ragione lei. Devo solo comprenderla come ho sempre fatto e giustificarla. Le persone non cambiano. Aver tentato di scuoterla ha solo guastato i nostri rapporti prima perfetti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 414 visite dal 12/08/2025.
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