Tradimento
Buongiorno,
scrivo perché ho un pensiero che, nonostante siano passati tanti anni, non riesco a lasciarmi alle spalle.
Nel 2010 convivevo da circa 2 anni con la mia attuale moglie.
All’epoca trovai per caso un suo post su un forum in cui, in prima persona, raccontava una relazione con un uomo sposato.
Diceva di essere perdutamente innamorata, di non aver mai provato nulla di simile, di essere pronta a lasciare tutto per lui, ma che lui non avrebbe mai lasciato la moglie e i figli.
Scriveva anche che saperlo con lei la faceva impazzire e che non sapeva se continuare a frequentarlo o troncare.
Quando la affrontai, lei negò che fosse una sua storia: disse che lo aveva scritto per un’amica.
Devo ammettere che una sua amica in quel periodo aveva effettivamente una relazione extraconiugale, e anche altre sue amiche hanno vissuto situazioni simili.
Per questo, all’epoca, scelsi di crederle.
Forse per amore, forse perché non volevo accettare l’idea di un tradimento.
Due anni dopo ci siamo sposati, abbiamo preso casa e oggi abbiamo due figli.
Tuttavia, recentemente mi è tornato in mente quell’episodio: con la maturità di oggi mi sembra difficile che una donna scriva in prima persona un’esperienza così intima e coinvolta per conto di qualcun’altra.
Inoltre ricordo che in quel periodo stava spesso al telefono e tendeva ad allontanarsi per parlare.
Ho già riparlato con lei: continua a negare e sostiene la stessa versione, cioè che era un favore per un’amica.
La mia domanda è: secondo voi è normale o plausibile che una donna scriva un post così, in prima persona, per raccontare la storia di un’amica?
Oppure è molto più probabile che fosse davvero il suo vissuto?
Il punto è che, nonostante siano passati 15 anni e abbiamo una famiglia, questo dubbio continua a tormentarmi.
Come dovrei comportarmi?
Grazie a chi vorrà darmi un consiglio.
scrivo perché ho un pensiero che, nonostante siano passati tanti anni, non riesco a lasciarmi alle spalle.
Nel 2010 convivevo da circa 2 anni con la mia attuale moglie.
All’epoca trovai per caso un suo post su un forum in cui, in prima persona, raccontava una relazione con un uomo sposato.
Diceva di essere perdutamente innamorata, di non aver mai provato nulla di simile, di essere pronta a lasciare tutto per lui, ma che lui non avrebbe mai lasciato la moglie e i figli.
Scriveva anche che saperlo con lei la faceva impazzire e che non sapeva se continuare a frequentarlo o troncare.
Quando la affrontai, lei negò che fosse una sua storia: disse che lo aveva scritto per un’amica.
Devo ammettere che una sua amica in quel periodo aveva effettivamente una relazione extraconiugale, e anche altre sue amiche hanno vissuto situazioni simili.
Per questo, all’epoca, scelsi di crederle.
Forse per amore, forse perché non volevo accettare l’idea di un tradimento.
Due anni dopo ci siamo sposati, abbiamo preso casa e oggi abbiamo due figli.
Tuttavia, recentemente mi è tornato in mente quell’episodio: con la maturità di oggi mi sembra difficile che una donna scriva in prima persona un’esperienza così intima e coinvolta per conto di qualcun’altra.
Inoltre ricordo che in quel periodo stava spesso al telefono e tendeva ad allontanarsi per parlare.
Ho già riparlato con lei: continua a negare e sostiene la stessa versione, cioè che era un favore per un’amica.
La mia domanda è: secondo voi è normale o plausibile che una donna scriva un post così, in prima persona, per raccontare la storia di un’amica?
Oppure è molto più probabile che fosse davvero il suo vissuto?
Il punto è che, nonostante siano passati 15 anni e abbiamo una famiglia, questo dubbio continua a tormentarmi.
Come dovrei comportarmi?
Grazie a chi vorrà darmi un consiglio.
Gentile utente,
forse il colloquio con un* terapeuta di coppia vi darebbe la verità che lei chiede, e soprattutto altro, come vedrà qui di seguito.
E' senz'altro possibile immedesimarsi nei sentimenti di un altro e scrivere raccontando il suo vissuto, altrimenti non esisterebbero gli scrittori, non crede? Provi a leggere "Madame Bovary", il noto romanzo di Gustave Flaubert, o "Teresa Raquin" di Emile Zola; legga "L'amante di lady Chatterley" di David Herbert Lawrence. Tutte perfette ricostruzioni di adulteri femminili, elaborate da uomini.
Gustave Flaubert arrivò a dire, quando fu processato perché il suo romanzo turbava le coscienze di molte brave signore: "Madame Bovary sono io!".
Con questo non voleva affermare di aver raccontato la propria storia, ma di aver scritto, col suo romanzo, non un'artificiosa storiella pornografica, ma sentimenti ed emozioni che sono universali.
Soprattutto mi colpiscono nella sua email queste parole: "Nel 2010 convivevo da circa 2 anni con la mia attuale moglie. All’epoca trovai per caso un suo post su un forum in cui, in prima persona, raccontava una relazione con un uomo sposato. Diceva di essere perdutamente innamorata, di non aver mai provato nulla di simile, di essere pronta a lasciare tutto per lui, ma che lui non avrebbe mai lasciato la moglie e i figli".
Ebbene, lei legge le appassionate parole d'amore della sua compagna riguardanti un altro uomo, e non sente, dentro di sé prima di tutto, se sta convivendo con una donna che non prova nulla per lei?
Non pensa che l'amore appassionato di uno dei partner per una persona esterna alla coppia desterebbe dei silenzi, delle freddezze, dei rifiuti non sono sessuali, ma anche la perdita della tenerezza, dei gesti d'affetto?
In altre parole: lei riconosce l'amore, quando c'è, o vive la sua relazione come un compromesso di comodo? Se in seguito si è sposato, l'ha fatto perché non le interessava davvero sapere se sua moglie amava profondamente lei, oppure un altro?
Leggo infine le parole: "recentemente mi è tornato in mente quell’episodio: con la maturità di oggi mi sembra difficile che una donna scriva in prima persona un’esperienza così intima e coinvolta per conto di qualcun’altra".
Quale "maturità di oggi"? Quella di chi ha sperimentato l'interesse per un'altra?
Il fatto che all'epoca la sua compagna si isolasse spesso al telefono può rimandare alle appassionate confidenze dell'amica. Mi sembra inoltre inverosimile che qualcuno racconti la sua storia su un forum mettendoci nome e cognome: cosa ha letto lei, esattamente?
Questa sua "maturità di oggi" fa pensare che nella vostra relazione si stia incrinando qualcosa, e per questo le suggerirei qualche serio colloquio con uno specialista.
Buone cose.
forse il colloquio con un* terapeuta di coppia vi darebbe la verità che lei chiede, e soprattutto altro, come vedrà qui di seguito.
E' senz'altro possibile immedesimarsi nei sentimenti di un altro e scrivere raccontando il suo vissuto, altrimenti non esisterebbero gli scrittori, non crede? Provi a leggere "Madame Bovary", il noto romanzo di Gustave Flaubert, o "Teresa Raquin" di Emile Zola; legga "L'amante di lady Chatterley" di David Herbert Lawrence. Tutte perfette ricostruzioni di adulteri femminili, elaborate da uomini.
Gustave Flaubert arrivò a dire, quando fu processato perché il suo romanzo turbava le coscienze di molte brave signore: "Madame Bovary sono io!".
Con questo non voleva affermare di aver raccontato la propria storia, ma di aver scritto, col suo romanzo, non un'artificiosa storiella pornografica, ma sentimenti ed emozioni che sono universali.
Soprattutto mi colpiscono nella sua email queste parole: "Nel 2010 convivevo da circa 2 anni con la mia attuale moglie. All’epoca trovai per caso un suo post su un forum in cui, in prima persona, raccontava una relazione con un uomo sposato. Diceva di essere perdutamente innamorata, di non aver mai provato nulla di simile, di essere pronta a lasciare tutto per lui, ma che lui non avrebbe mai lasciato la moglie e i figli".
Ebbene, lei legge le appassionate parole d'amore della sua compagna riguardanti un altro uomo, e non sente, dentro di sé prima di tutto, se sta convivendo con una donna che non prova nulla per lei?
Non pensa che l'amore appassionato di uno dei partner per una persona esterna alla coppia desterebbe dei silenzi, delle freddezze, dei rifiuti non sono sessuali, ma anche la perdita della tenerezza, dei gesti d'affetto?
In altre parole: lei riconosce l'amore, quando c'è, o vive la sua relazione come un compromesso di comodo? Se in seguito si è sposato, l'ha fatto perché non le interessava davvero sapere se sua moglie amava profondamente lei, oppure un altro?
Leggo infine le parole: "recentemente mi è tornato in mente quell’episodio: con la maturità di oggi mi sembra difficile che una donna scriva in prima persona un’esperienza così intima e coinvolta per conto di qualcun’altra".
Quale "maturità di oggi"? Quella di chi ha sperimentato l'interesse per un'altra?
Il fatto che all'epoca la sua compagna si isolasse spesso al telefono può rimandare alle appassionate confidenze dell'amica. Mi sembra inoltre inverosimile che qualcuno racconti la sua storia su un forum mettendoci nome e cognome: cosa ha letto lei, esattamente?
Questa sua "maturità di oggi" fa pensare che nella vostra relazione si stia incrinando qualcosa, e per questo le suggerirei qualche serio colloquio con uno specialista.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 503 visite dal 23/08/2025.
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