Conflitto sessuale di coppia: sottomesso vs. dominante. Cosa fare?
Salve, vi scrivo per chiedervi dei pareri su come affrontare una situazione che sto vivendo, nella mia relazione, ormai da mesi.
Io sono un uomo di 31 anni, ho una relazione con una mia coetanea che amo e con cui vorrei andare a convivere.
Andrebbe tutto bene, se non fosse per il sesso.
Mi è sempre piaciuto essere sottomesso attraverso pratiche, principalmente, legate ai piedi e a forme di umiliazione.
Non ho mai apprezzato particolarmente il sesso penetrativo.
In passato ho vissuto con disagio questa mia indole, ma da quando mi sono fidanzato con la mia attuale ragazza, ho iniziato ad accettarmi.
Con lei mi sono sentito da subito a mio agio anche nel fare sesso penetrativo, ma quasi sempre partendo da situazioni di dominazione da parte sua nei miei confronti, e l'ho apprezzato, come lo apprezzo ora, solo nel momento in cui attraverso la penetrazione posso darle più piacere, magari dopo averle praticato sesso orale.
Posso apprezzare il sesso penetrativo se resto io quello sottomesso e se lo vivo come "donarmi" a lei.
In ogni caso non ho mai avuto un orgasmo con la penetrazione, quindi anche quando lo facciamo, faccio venire lei e poi dopo vengo io in altri modi.
Lei ha sempre realizzato le mie fantasie, ma qualche mese fa è scoppiata e ha ammesso di essere insoddisfatta perché vorrebbe fare molto più sesso, e le piacerebbe essere dominata.
Io non provo grande eccitazione o gratificazione nel dominarla, e provo un certo disagio nel dominarla come vorrebbe, soprattutto nel farlo durante il sesso, che, come ho detto, è per me un modo di donarmi a lei.
È per me innaturale fare sesso in modo così "mascolino", "selvaggio" e facendola sentire come una "preda".
Quando l'ho fatto è stato difficile perché l'erezione calava spesso, in quanto non mi eccitano molto certe pratiche, e mi sono sentito a disagio, sento che va contro la mia indole.
Non mi piace avere il controllo su di lei, farle fisicamente male anche se so che le piace, che sia sculacciarla, strozzarla o schiaffeggiarla.
Io sono sempre stato sessualmente sottomesso e mi piace questo.
A volte la domino, ma in un modo più dolce, intimo e attraverso preliminari, in modo che non mi sia richiesta un'erezione costante in quella situazione.
Lo faccio per lei.
Ma so che questo non le basta, so che una parte di lei vorrebbe essere sbattuta al muro, posseduta e maltrattata, magari con le mani legate, e sentirsi totalmente in balia dell'uomo.
Io però non sono quel tipo di uomo, e spesso questo mi fa pensare di non essere uomo e basta. Le ho proposto di aprire la relazione, che per quanto mi renderebbe geloso, da una parte mi ecciterebbe in termini di umiliazione "cuckold", in cui lei mi racconterebbe ciò che fa con altri partner sessuali. E poi mi ecciterebbe vederla così sessualmente libera. Ma lei non vuole, dice che preferisce rinunciare alle sue preferenze sessuali, anche se secondo me preferisce sacrificarsi per paura di ferirmi, di complicare le cose e di esplorare cose nuove. Voglio che lei possa essere soddisfatta sessualmente anche se siamo incompatibili, e vivo come un peso e una colpa l'idea che lei rinunci per tutta la vita ad una parte di sé stessa.
Grazie a chi mi risponderà.
Io sono un uomo di 31 anni, ho una relazione con una mia coetanea che amo e con cui vorrei andare a convivere.
Andrebbe tutto bene, se non fosse per il sesso.
Mi è sempre piaciuto essere sottomesso attraverso pratiche, principalmente, legate ai piedi e a forme di umiliazione.
Non ho mai apprezzato particolarmente il sesso penetrativo.
In passato ho vissuto con disagio questa mia indole, ma da quando mi sono fidanzato con la mia attuale ragazza, ho iniziato ad accettarmi.
Con lei mi sono sentito da subito a mio agio anche nel fare sesso penetrativo, ma quasi sempre partendo da situazioni di dominazione da parte sua nei miei confronti, e l'ho apprezzato, come lo apprezzo ora, solo nel momento in cui attraverso la penetrazione posso darle più piacere, magari dopo averle praticato sesso orale.
Posso apprezzare il sesso penetrativo se resto io quello sottomesso e se lo vivo come "donarmi" a lei.
In ogni caso non ho mai avuto un orgasmo con la penetrazione, quindi anche quando lo facciamo, faccio venire lei e poi dopo vengo io in altri modi.
Lei ha sempre realizzato le mie fantasie, ma qualche mese fa è scoppiata e ha ammesso di essere insoddisfatta perché vorrebbe fare molto più sesso, e le piacerebbe essere dominata.
Io non provo grande eccitazione o gratificazione nel dominarla, e provo un certo disagio nel dominarla come vorrebbe, soprattutto nel farlo durante il sesso, che, come ho detto, è per me un modo di donarmi a lei.
È per me innaturale fare sesso in modo così "mascolino", "selvaggio" e facendola sentire come una "preda".
Quando l'ho fatto è stato difficile perché l'erezione calava spesso, in quanto non mi eccitano molto certe pratiche, e mi sono sentito a disagio, sento che va contro la mia indole.
Non mi piace avere il controllo su di lei, farle fisicamente male anche se so che le piace, che sia sculacciarla, strozzarla o schiaffeggiarla.
Io sono sempre stato sessualmente sottomesso e mi piace questo.
A volte la domino, ma in un modo più dolce, intimo e attraverso preliminari, in modo che non mi sia richiesta un'erezione costante in quella situazione.
Lo faccio per lei.
Ma so che questo non le basta, so che una parte di lei vorrebbe essere sbattuta al muro, posseduta e maltrattata, magari con le mani legate, e sentirsi totalmente in balia dell'uomo.
Io però non sono quel tipo di uomo, e spesso questo mi fa pensare di non essere uomo e basta. Le ho proposto di aprire la relazione, che per quanto mi renderebbe geloso, da una parte mi ecciterebbe in termini di umiliazione "cuckold", in cui lei mi racconterebbe ciò che fa con altri partner sessuali. E poi mi ecciterebbe vederla così sessualmente libera. Ma lei non vuole, dice che preferisce rinunciare alle sue preferenze sessuali, anche se secondo me preferisce sacrificarsi per paura di ferirmi, di complicare le cose e di esplorare cose nuove. Voglio che lei possa essere soddisfatta sessualmente anche se siamo incompatibili, e vivo come un peso e una colpa l'idea che lei rinunci per tutta la vita ad una parte di sé stessa.
Grazie a chi mi risponderà.
(..)Le ho proposto di aprire la relazione, che per quanto mi renderebbe geloso,(..) io credo che dovrebbe riflettere su questo e superare forse delle resistenze. E' cosi irrigidito su una sua convinzione (forse irrazionale) (...)mi fa pensare di non essere uomo(..) al punto tale da sottrarsi da ogni responsabilità e lasciar fare il "lavoro" ad altri. Non è una scelta libera ma condizionata da qualche difesa psicologica che non le consente di vivere le diverse sfaccettature della sessualità
forse è tempo di un confronto con un professionista
forse è tempo di un confronto con un professionista
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 328 visite dal 08/10/2025.
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