Come proteggermi da una ex che mi insulta e giudica senza alcun diritto
Sono separato, non sposato, con due figli.
L'unico canale di comunicazione con la madre dei miei figli è whatsapp.
Da un paio di anni, da quando lei ha richiesto l'intervento degli avvocati per avere dei giorni ed orari prefissati per la visita da parte mia (giorni prestabiliti come da lei richiesto, orari variabili per via del mio lavoro da dipendente), quando comunichiamo per i figli, la stessa ne approfitta per denigrarmi, offendermi, giudicare le mie scelte personali e private che non riguardano in alcun modo i figli, prendendo come scusa le comunicazioni riguardanti loro e quando tento di mettere dei paletti, dei confini specificando che non risponderò a quella sua determinata domanda o affermazione, spiegando che non riguarda direttamente i bambini, lei mi risponde dicendo che non lo faccio perchè so che lei ha ragione, che non ho coraggio o semplicemente "no voglio che mi rispondi-no mi devi rispondere" e simili.
Quando mi richiede di rimborsarle delle spese straordinarie di cui non ero a conoscenza, e ne chiedo i giustificativi, mi risponde che mi devo vergognare a richiedere certe cose.
Quando le contesto la mancata comunicazione da parte sua, se non per volere i soldi, mi risponde che sono io che devo chiedere e non lei che deve comunicare.
Giudica la mia attuale scelta lavorativa, per via degli orari di uscita perchè non corrispondono al suo volere, e non ci sono orari specifici nel provvedimento del tribunale.
Siccome non posso permettermi di pagare le spese dello sport che uno dei due ha deciso di fare, mi dice che non ho diritto a sapere giorni ed orari di svolgimento proprio perchè non partecipo alle spese.
Quando comunica le cose, lo fa sempre con tono impositivo, pretenzioso, accusandomi di mancata partecipazione e perennemente polemica, accusandomi di essere polemico, con palesi messaggi del suo essere polemica in ogni minima cosa.
Mi dice spesso "fai schifo", quando giudica mie situazioni personali che non riguardano ne lei, ne i nostri figli, oppure quando faccio valere i miei diritti.
Mi richiede il rimborso di spese che ho già saldato da diversi mesi.
Sono esausto di questo comportamento e della situazione, mi rendo conto che comportamento mi mette in difficoltà da diversi punti di vista, quasi mai riesco a mettere/imporre confini, tendo a rispondere alle provocazioni o giustificarmi, ma la cosa più pericolosa diciamo è che non riesco a mettermi in prima fila per il benessere dei figli, come proporre terapie presso studi privati specializzati, o proporre una mediazione per noi, perchè il suo modo di rispondermi e il suo probabile diniego portano a tirarmi indietro al solo pensiero.
Attualmente ho fatto fare una scrittura dall'avvocato per richiamare il suo comportamento e depositata in tribunale, ma sono stato avvisato che le tempistiche potrebbero essere molto lunghe, arrivando a questione di anni addirittura.
Nel frattempo come mi tutelo psicologicamente e legalmente?
Vi ringrazio e grazie per il servizio che svolgete
L'unico canale di comunicazione con la madre dei miei figli è whatsapp.
Da un paio di anni, da quando lei ha richiesto l'intervento degli avvocati per avere dei giorni ed orari prefissati per la visita da parte mia (giorni prestabiliti come da lei richiesto, orari variabili per via del mio lavoro da dipendente), quando comunichiamo per i figli, la stessa ne approfitta per denigrarmi, offendermi, giudicare le mie scelte personali e private che non riguardano in alcun modo i figli, prendendo come scusa le comunicazioni riguardanti loro e quando tento di mettere dei paletti, dei confini specificando che non risponderò a quella sua determinata domanda o affermazione, spiegando che non riguarda direttamente i bambini, lei mi risponde dicendo che non lo faccio perchè so che lei ha ragione, che non ho coraggio o semplicemente "no voglio che mi rispondi-no mi devi rispondere" e simili.
Quando mi richiede di rimborsarle delle spese straordinarie di cui non ero a conoscenza, e ne chiedo i giustificativi, mi risponde che mi devo vergognare a richiedere certe cose.
Quando le contesto la mancata comunicazione da parte sua, se non per volere i soldi, mi risponde che sono io che devo chiedere e non lei che deve comunicare.
Giudica la mia attuale scelta lavorativa, per via degli orari di uscita perchè non corrispondono al suo volere, e non ci sono orari specifici nel provvedimento del tribunale.
Siccome non posso permettermi di pagare le spese dello sport che uno dei due ha deciso di fare, mi dice che non ho diritto a sapere giorni ed orari di svolgimento proprio perchè non partecipo alle spese.
Quando comunica le cose, lo fa sempre con tono impositivo, pretenzioso, accusandomi di mancata partecipazione e perennemente polemica, accusandomi di essere polemico, con palesi messaggi del suo essere polemica in ogni minima cosa.
Mi dice spesso "fai schifo", quando giudica mie situazioni personali che non riguardano ne lei, ne i nostri figli, oppure quando faccio valere i miei diritti.
Mi richiede il rimborso di spese che ho già saldato da diversi mesi.
Sono esausto di questo comportamento e della situazione, mi rendo conto che comportamento mi mette in difficoltà da diversi punti di vista, quasi mai riesco a mettere/imporre confini, tendo a rispondere alle provocazioni o giustificarmi, ma la cosa più pericolosa diciamo è che non riesco a mettermi in prima fila per il benessere dei figli, come proporre terapie presso studi privati specializzati, o proporre una mediazione per noi, perchè il suo modo di rispondermi e il suo probabile diniego portano a tirarmi indietro al solo pensiero.
Attualmente ho fatto fare una scrittura dall'avvocato per richiamare il suo comportamento e depositata in tribunale, ma sono stato avvisato che le tempistiche potrebbero essere molto lunghe, arrivando a questione di anni addirittura.
Nel frattempo come mi tutelo psicologicamente e legalmente?
Vi ringrazio e grazie per il servizio che svolgete
Gentile utente,
s'intravede al di sotto della sofferenza e dell'esasperazione sua, una marcata insofferenza della sua ex, che forse è stata, o si è sentita, ingannata per certi aspetti essenziali della relazione di coppia, e ancora non riesce a farsene una ragione.
In questi casi la mediazione di uno specialista diviene essenziale, a maggior ragione quando ci sono dei figli, che sono i primi a fare le spese del disaccordo dei genitori.
Lei scrive: "la cosa più pericolosa diciamo è che non riesco a mettermi in prima fila per il benessere dei figli, come proporre terapie presso studi privati specializzati, o proporre una mediazione per noi, perchè il suo modo di rispondermi e il suo probabile diniego portano a tirarmi indietro al solo pensiero".
Comprendo il suo scoraggiamento, frutto delle troppe stilettate fin qui ricevute, ma continuare a cedere non può che peggiorare la situazione.
Se lei ha un suo psicologo, concordi con lui una strategia; altrimenti ne consulti una con qualche urgenza. Dico questo perché la situazione che ci descrive è di quelle che possono sfuggire di mano.
Le faccio molti auguri.
s'intravede al di sotto della sofferenza e dell'esasperazione sua, una marcata insofferenza della sua ex, che forse è stata, o si è sentita, ingannata per certi aspetti essenziali della relazione di coppia, e ancora non riesce a farsene una ragione.
In questi casi la mediazione di uno specialista diviene essenziale, a maggior ragione quando ci sono dei figli, che sono i primi a fare le spese del disaccordo dei genitori.
Lei scrive: "la cosa più pericolosa diciamo è che non riesco a mettermi in prima fila per il benessere dei figli, come proporre terapie presso studi privati specializzati, o proporre una mediazione per noi, perchè il suo modo di rispondermi e il suo probabile diniego portano a tirarmi indietro al solo pensiero".
Comprendo il suo scoraggiamento, frutto delle troppe stilettate fin qui ricevute, ma continuare a cedere non può che peggiorare la situazione.
Se lei ha un suo psicologo, concordi con lui una strategia; altrimenti ne consulti una con qualche urgenza. Dico questo perché la situazione che ci descrive è di quelle che possono sfuggire di mano.
Le faccio molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 354 visite dal 05/11/2025.
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