Autismo e interesse per la nudità minorile: ricerca confronto.

Sono un ragazzo autistico ad alto funzionamento e ho avuto un interesse pervasivo per la rappresentazione della nudità minorile, interesse che oggi è diventato solo assorbente.

Io ho trovato questa piattaforma mediante l'intelligenza artificiale Google Gemini in cui ho espressamente chiesto psicologi a favore della rappresentazione della nudità minorile.

Io nella mia vita ho trovato una psicologa contata che fosse neutrale verso la rappresentazione della nudità minorile.

Lei mi chiese di decidere se lei avrebbe dovuto fare come gli altri psicologi, ossia rimuovere forzatamente il mio interesse pervasivo, oppure lasciarlo sapendo che sarebbe stata una dura realtà farmi accettare dagli altri o ancora peggio trovare persone con lo stesso interesse.

Ho preferito accettare me stesso piuttosto che farmi accettare dagli altri.

Io oggi ho una psicologa contraria alla rappresentazione della nudità minorile che in verità mi ha aiutato a rendere questo interesse pervasivo solo assorbente, per cui è ormai un interesse che ho solo per me e questo mi fa vivere bene nella società, ma appunto mi ha fatto rinunciare al mio interesse.

Io vorrei un confronto con voi anche semplicemente per sentirmi meno solo.

Non voglio per forza dei colloqui anche perché ho già la mia dottoressa e da un lato fa anche molto bene dato che per vivere nella società devo reprimere il mio interesse, ahimè.

Inoltre mia madre è molto contraria a questo interesse, motivo per cui ho dovuto abbandonare la psicologa neutrale.

Ai tempi facevo il colloquio a modalità distanza per cui mamma sentiva tutto.

Però non potete immaginare quanto mi facesse bene parlare della nudità minorile, mi sentivo molto bene e libero.
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.2k 609
Gentile utente,

Il suo consulto presenta una problematica complessa a causa della compresenza di almeno 4 elementi:
1- la nudità minorile,
2- la pervasività dell'interesse-
3- l’autismo e la psicoterapia,
4- le regole sociali e la competenza sociale.
Non è detto che quanto ci apprestiamo a scrivere rifletta le sue intenzioni: un testo di consulto di poche righe non è mai esaustivo di quel che l* scrivente pensa e sente.
Rispondiamo a Lei e a chi ci legge allo scopo di fornire informazioni ampie e spunti di riflessione.

1.
La rappresentazione della nudità minorile esiste da sempre: i putti, gesù bambino. Nel suo consulto Lei ci parla di una fruizione artistica? Non sembrerebbe, visto che si pone il problema.

2.
Lei ci parla di "interesse pervasivo" nei confronti della rappresentazione della nudità minorile:
si tratta di una problematica EROTICA, oppure OSSESSIVA?
In altre parole, dal punto di vista clinico va presa in considerazione
- la pervasività
oppure
- il contenuto
del pensiero?
>>>> Solo le sue psicoterapeute lo sanno, dato che probabilmente hanno fatto una diagnosi differenziale; la distinzione è sostanziale anche per la terapia.

Dato che noi non lo sappiamo, teniamo le due ipotesi, anche per dare strumenti a chi ci legge.

a. Se si trattasse di pensiero ossessivo, cioò di quei pensieri che la persona non riesce a togliersi dalla testa neppure se vuole:
nel suo caso afferisce forse ad una delle caratteristiche del funzionamento autistico?
b. Poniamo invece si tratti del contenuto del suo pensiero; e cioè la nudità minorile.
In un altro contesto lei citava una mia affermazione: Gli occhi dei bambini rispetto alla nudità non contengono malizia, ed è proprio così. Ma gli occhi degli adulti (e lei lo è) che guardano i bambini possono contenere intenzioni varie, anche malate. Altrettanto purtroppo gli occhi di certi sfortunati bambini abusati sessualmente e precocemente erotizzati, i cui occhi hanno perso la naturalezza della nudità.
La rappresentazione della nudità infantile e la nudità stessa possono essere oggetto dello sguardo dell’adulto con intenzioni varie: professionale, artistico, ecc.
Ma è anche possibile che l'adult* guardi la nudità minorile con sguardo erotico:
- come pura fantasia sessuale ad uso masturbatorio,
- come fantasie concrete che prefigurano l’atto predatorio di cui si desidera il compimento attraverso un comportamento concreto.
>> Anche su questo un fondamentale approfondimento con le sue terapeute sarà stato fatto.

3.
Psicoterapia.
Lei accenna a due sue Psicologhe con orientamenti del tutto differenti nei confronti della rappresentazione della nudità minorile.
Premesso che questo emerge dal suo racconto e non dalle interessate, quanto riferito può 'non' essere particolarmente strano. Può essere in relazione con le diagnosi poste precedentemente dalle stesse (e che noi non conosciamo), ma anche con le varie funzioni contemporanee della seduta terapeutica:
ascolto e supporto della fragilità,
cura delle patologie,
competenza sociale.
A proposito di quest'ultimo punto, già un secolo fa nonno Freud approfondiva da par suo l’importante e tragico scontro tra il desiderio individuale e le aspettative e regole sociali, giungendo a scrivere: "La libertà non è un beneficio della cultura: era più grande prima di qualsiasi cultura, e ha subito restrizioni con l'evolversi della civiltà" [S. Freud, Il disagio della civiltà]. Si riferiva a pulsioni di aggressività, di soddisfacimento sessuale, .. motivo per cui la società umana, per poter esistere, mette leggi severe a regolamentare tali pulsioni.
La nudità minorile è tra queste: leggi importanti difendono il/la minore da predazioni da parte di persone più grandi: adolescenti, adult*. E non solo predazione in presenza, ma anche della rappresentazione a carattere pornografico della stessa. Per la giurisprudenza infatti non è necessario il compimento di atti sessuali, ma è sufficiente anche solo un'immagine di corpi di minori nudi con zone genitali in mostra, idonea ad eccitare le pulsioni erotiche del fruitore.
Talvolta la psicoterapia rappresenta una "istanza di realtà" nei confronti di pulsioni socialmente riprovevoli.

4.
In altri casi la/lo psicoterapeuta, lavora sull’accettazione e successivamente sull’imbrigliamento delle pulsioni. Dove accettazione non significa 'libertà' , bensì 'parte di sé' con la quale scendere a patti per regolamentare.
Nel caso dell’autismo, specificamente caratterizzato dalla difficoltà sociale, uno dei lavori da fare con la persona è proprio questo.
E ad oggi la sua psicologa l’ha aiutato a rendere questo interesse "pervasivo" solo "assorbente", per cui è "ormai è un interesse che ho solo per me e questo mi fa vivere bene nella società, ma appunto mi ha fatto rinunciare al mio interesse". A quanto scrive, lei non ha rinunciato al suo interesse, solo che è diventato personale interiore. E non rappresenta dunque un pericolo sociale. L'aspetto intrapsichico andrà approfondito a porte.
__________________________

Al di là della psicoterapia c'è un aspetto di densibilizzazione SOCIALE, dato che un* bambin* su 5 è vittima.
Noi da tempo siamo fortemente impegnat* contro l’abuso sessuale minorile ed abbiamo condotto progetti importanti, di cui potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5677-abuso-sessuale-sui-minori-contro-la-pedofilia-genitori-e-comunita.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8922-pedofilia-e-pedopornografia-online-sfide-educative.html
Al contempo pubblicizziamo il materiale prodotto dal consiglio d’Europa a contrasto dell’abuso del corpo del minore. Si insegna al/la bambin* fin dai 3 anni a riconoscere e difendersi.
https://www.coe.int/t/dg3/children/underwearrule/default_it.asp .

Mi rendo conto di aver scritto una sorta di mini trattato, ma la tematica vale la pena.

Saluti cordiali
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
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1. Il mio interesse pervasivo verso la nudità minorile sfocia nel softcore/stiptease/erotic/tease e ammetto anche che a me piace molto il sexy dancing (queste sono categorizzazioni che io ho dato a posteriori, per me era semplice rappresentazione della nudità minorile). Pur non avendo mai avuto un interesse masturbatorio verso questi contenuti ho sempre apprezzato questi spettacoli in cui vengono coinvolti minori, spettacoli che io non ho mai reputato pornografici (lei sa meglio di me che chi è autistico ha grosse difficoltà a capire cosa è socialmente accettabile e chi è autistico è affetto da ingenuità sociale, quindi non ho mai visto quei contenuti come sbagliati o pornografici) per cui vedere ragazze di 12/13 anni che fanno balli sexy apparentemente felici per me è sempre stato come andare a teatro e vedere uno spettacolo. Oggi tendo a non guardare più suddetti spettacoli perché grazie a una mia amica ho capito che dietro il sorriso di una 12enne si può celare la voce del pedofilo. Io tendevo sempre a distinguere l'atto masturbatorio dei pedofili dall'atto naturale di visione statica di un filmato. Solo un mese fa ho capito ch'è sbagliato anche il secondo.
2. È una problematica solo ossessiva. Ora che ho capito tutto, ossia quanto sia sbagliato, non riesco a comprendere perché ancora pensi a quelle bambine e perché sento ancora la necessità di scaricare il materiale. I miei dottori di riferimento fanno riferimento solo ed esclusivamente all'autismo. Io mi sono avvicinato alla nudità minorile a 10 anni ed essere costretto ad abbandonare l'interesse solo perché sono diventato maggiorenne, pago conseguenze penali o ancora peggio perché chi ha prodotto quei video, secondo una mia amica, lo ha ha fatto per un secondo fine, questo è troppo per me. Sono cadute delle certezze che duravano da anni dentro di me.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.2k 609
"Sono cadute delle certezze che duravano da anni dentro di me."

... crescere è anche questo.
Intendo non solo il crescere anagrafico, bensì anche psichico. Alle "certezze semplici" vengono a sostituirsi riflessioni più complesse e .. meno certe.


".. Ora che ho capito tutto, ossia quanto sia sbagliato, non riesco a comprendere perché ancora pensi a quelle bambine e perché sento ancora la necessità di scaricare il materiale.."

Risposta: perchè "capire" non equivale a "cambiare". Capire è nella mente, cambiare è nei comportamenti. Occorre fare il passo nel trasformare in fatti quanto si è capito.
La psicoterapeuta può esserle di aiuto in ciò.

Saluti cordiali.
Dott.Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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