Padre alcolista, non so più cosa fare.

Gentili Dottori,
approfitto ancora una volta della Vostra gentilezza per chiedere aiuto. Non per me ste stessa, ma per mio padre. Cercherò di raccontarvi nel modo più breve possibile la sua storia...anche se non è per nulla facile. Da sempre gli piace bere il suo bicchiere di vino, passare molte ore al bar e gli amici ecc.ecc. e questo lo ha portato a lasciare da parte la sua famiglia, fino al punto di andare con un'altra donna e portare mia mamma a chiedere la separazione. Sono ormai separati da un anno e mezzo, e devo dire che sia per me sia per mia sorella (ha 17 anni) è stato un sospiro di sollievo. La nostra non era più vita...Io ormai convivo col mio ragazzo da 6 anni, quindi ho vissuto la cosa dall'esterno e ammetto che è stato molto più facile, mia sorella invece ha dovuto ricorrere alle cure di uno psicologo e, ad oggi, soffre ancora molto per la situazione in cui si trova mio padre. Racconta bugie a tutti, (arriva a dire delle cose assurde!!!), chiede soldi a destra e a sinistra (è arrivato a rubare 10 euro dal portafoglio di mia sorella), è sempre ubriaco, e adesso è stato abbandonato anche dalla sua nuova compagna. Non vuole sentire ragioni, i miei nonni e miei zii hanno provato in tutti i modi di dirgli che ha bisogno d'aiuto, ma lui ha sempre reagito in malo modo rispondendo che erano loro i matti che hanno bisogno d'aiuto!! Ora io non so cosa fare, come comportarmi...mi sento totalmente impotente, vedo mio padre spegnersi lentamente senza riuscire a farlo curare. Nonostante non sia stato un vero padre, mi sento in dovere di aiutarlo e sto male vedendo che non posso fare nulla! Ditemi Voi cosa posso fare, c'è un modo per convincerlo a farsi aiutare? Non riesco ad accettare il fatto di rimanere con le mani in mano.
Grazie in anticipo dell'attenzione.
Cari Saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, dovete parlarne innanzitutto con il vostro medico di famiglia, e trovare insieme un modo per farlo curare. Esistono centri pubblici per le dipendenze (Sert) oppure centri o professionisti privati. Ma se suo padre è già arrivato a un punto in cui non è più in grado di prendersi cura di se stesso, dovete farlo voi, anche obbligandolo a curarsi, se necessario. Ma questo dovranno stabilirlo i medici.

Contemporaneamente, dovreste cercare un supporto psicologico per voi stessi, che siete i familiari. È importante che riusciate a mantenere un senso di unione e di appartenenza come famiglia, anche se so che questo potrebbe sembrarle paradossale. Anche per questo potete ricorrere a strutture pubbliche o private. Potreste ad esempio rivolgervi in prima battuta allo psicologo che stava seguendo vostra sorella, per un parere.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, Dottore. Ho gia provato a contattare il SERT e gli alcolisti anonimi, ma mi hanno detto che senza il consenso di mio padre loro non possono fare nulla. C'è un modo per "obbligarlo" a curarsi? Io ho paura che facendo ciò, siccome mia sorella è minorenne, intervengano i servizi sociali...e questo sono certa che distruggerebbe definitivamente la poca autostima che ha su di lei...
Grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'obbligo di cura, il cosiddetto TSO (trattamento sanitario obbligatorio) può essere attuato solo in caso di grave pericolo per lo stesso paziente o per altre persone, ma solo i medici possono stabilire se è il caso di farlo oppure no. Si tratta effettivamente di provvedimenti intrusivi e spiacevoli per la famiglia, e sono ovviamente l'ultima delle alternative che sarebbe meglio evitare, se possibile.

Questi sono casi certamente difficili, perché se una persona non vuole farsi curare, questo è un suo diritto. Stando così le cose comunque non rinunciate a un supporto psicologico per voi altri, soprattutto a beneficio di sua sorella che è adolescente, e la più fragile in questo momento.

Non so che percorso terapeutico sua sorella abbia seguito, ma se lo ha fatto da sola è probabile che trovandosi invece in una situazione dove anche lei e vostra madre siate presenti e capaci di dare e darvi supporto, si possa fare di più.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Ho capito.....mamma mia che situazione, scalare l'Everest forse sarebbe stato più facile per me. Ora proverò a parlargli io, ha sempre avuto considerazione di me e di quello che gli dico. Vediamo se riesco a smuovere qualcosa, ma sono terribilmente scettica.

Grazie per le rispost, Dottore.
Un caro Saluto.