Il bambino sviluppare la sua parte omosessuale

Buonasera sono un ragazzo di 19 anni e ultimamente sto riflettendo molto sulla mia sessualità e soprattutto sul mio orientamento cercando di affrontare la cosa nella maniera piu serena possibile ma cio non è facile per cui gradirei un vostro parere: sin da piccolissimo ho dimostrato un carattere e un intelligenza molto "femminili" nel senso che ero un bambino molto tranquillo e calmo,gia dall' età di 3 anni mi piaceva molto cantare e ballare, avevo diciamo una mente creativa ma...nemmeno perchè all' infuori di questo tutto ciò che puo ritenersi artistico non mi piaceva particolarmente ricordo per esempio che avevo e ho tutt' ora grandissime difficoltà nel disegnare. Parallelamente a questo però ho anche avuto un intelligenza matematica notevole infatti a scuola sono sempre riuscito in tutto e mi è sempre piaciuta. Ammetto che mi è sempre mancata l' intelligenza pratica forse quella più "tipicamente" maschile e mi manca tutt' ora. Tutto questo per dire come gia naturalmente ho mostrato un carattere femminile se cosi si puo dire. L' ambiente familiare in cui sono cresciuto non è stato dei piu sereni: ho un padre che sicuramente ha amato e ama follemente me e i sui altri 4 figli ma di carattere è molto molto severo, rigido, insensibile, spessissimo da piccoli ci picchiava violentemente infatti nessuno di noi ha un buon rapporto con lui ed è sempre stato molto duro anche con mia madre la quale a volte dice di volerlo vedere morto. Con mia madre io ho un rapporto stupendo (sono anche quello che fisicamente le somiglia di piu dei 5 figli), ho un' intesa unica con lei, a volte mi sento fortunatofatto uscire dalla vagina di quellla donna per l' amore che ha saputo insegnarmi. Spesso mia madre si confida con me dei disagi che vive con mio padre anche se sa che è sbagliato farlo ma ogni volta mi dice "io queste cose te le dico non perchè tu devi odiare tuo padre ma perchè voglio che tu un domani non ti comporterai con tua moglie come lui si comporta con me". Ho saputo che la presenza di un padre violento e un legame eccessivo con la madre costituiscono un ambiente dove è più facile per il bambino sviluppare la sua parte omosessuale. Effettivamente per me cosi è stato gia all' asilo giocavo sempre con le bambine e per questo da qualche bambino piu sveglio sono sempre stato preso in giro purtroppo anche per i successivi anni delle elementari e delle medie (i peggiori per me sotto questo punto di vista) che credo abbiano fenato lo sviluppo della mia socievolezza ma anche caratterialmente sono di mio piuttosto serio, maturo e costumato. Tornando all' infanzia ricordo che da piccolo guardavo cartoni animati sia da maschi che da femmina ma gli ultimi mi piacevano di piu, ogni tanto giocavo con le bambole di mia sorella (anche se sinceramente ci giocavo per farle lottare e non come ci gioca tipicamente una bambina) e avevo i miei amati giochi da maschio. I miei in questo mi hanno sempre dato molta libertà non mi hanno mai detto "questo è da maschio"
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, ma a parte queste approfondite riflessioni, tu senti di essere più attratto verso le ragazze o verso i ragazzi?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo, qual è esattamente la tua richiesta in questo consulto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Scusate non sapevo del limite di caratteri per cui la mia richiesta è incompleta. Proseguo: i miei appunto non mi hanno mai detto "questo è da maschio" o "questo è da femmina". Se in classe preferivo stare con la bambine però è altrettanto vero che avevo un gruppo di amici tutti maschi con cui il ogni pomeriggio giocavo nella piazzetta sotto casa con i quali facevo le classiche cose da maschio e con i quali stavo benissimo ed ai quali ero legatissimo. Sessualmente in questa età (7 anni in poi) ero molto attratto dalle bambine, avevo le mie fidanzatine, sognavo scene eccitanti con le donne ma allo stesso tempo ricordo che mi invaghivo di personaggi maschili dei cartoni animati per bambine ma mai sessualmente. Ricordo che a questa età mi eccitavo molto facilmente mi bastava vedere (soprattutto in TV) una donna in atteggiamenti appena provocanti che vivevo le mie prime eccitazioni sessuali e mi piaceva molto fantasticare sulle donne. Questo fino all' eta di 11 anni quando piu o meno le cose sono cominciate a cambiare: le continue e soffocanti prese in giro da parte dei ragazzi del mio quartiere hanno cominciato a farmi venire una forte insicurezza a livello sociale e anche con le ragazze. E' come se loro mi avessero fatto accorgere di quanto io non potessi piacere alle ragazze ma nonostante questo loro continuavano a piacermi ma ahime sempre più affettivamente che sessualmente. A 11 ma soprattutto a 15 anni ho vissuto la prima grande cotta adolescenziale per una ragazza che non corrispondeva ma alla quale io pensavo. La cosa strana è che non ho mai fatto un pensiero sessuale su di lei cosa che invece un 15 in piena tempesta ormonale farebbe normalmente. Ho come l' impressione che nella mia adolescenza la mia attrazione sessuale verso le donne si sia improvvisamente bloccata infatti da quando ho iniziato la masturbazione (14 anni) l' ho esclusivamente applicata pensando a uomini ma esclusivamente uomini muscolosi, possenti, volgari, forti (caratteristiche che attribuisco a mio padre) avvolte fantasticavo sugli stessi bulletti che mi facevano tanto soffrire per le loro prese in giro. Il cambiamento naturale del mio corpo non lo vissi serenamente quei peli che mi crescevano io non li volevo proprio, ero sempre il piccolo di casa, coccolato da tutti, il fratello minore, e ciò mi piaceva non volevo crescere, non mi sentivo pronto. Vedevo gli altri coetanei che gia parlavano delle loro esperienze sessuali, ma a me non importava, non le volevo fare, mi sentivo acora piccolo e anche tutt' ora ho sempre la sensazione di essere più piccolo degli altri anche dei miei coetanei. Lentamente continuavo a relazionarmi con le ragazze a 16 anni il mio primo bacio dato ad una bellissima ragazza ma che non mi interessava minimamente e poco dopo un' altra fortissima cotta da farfalle nello stomaco con una ragazza con la quale mi sono frequentato per un pò ma con la quale eccetto qualche bacio non c' è stato nulla di più perchè lei mi ha lasciato e per me è stata una delusione profondissima, sentivo veramente di amarla. Di li in poi un periodo difficilissimo: piuttosto triste, la scuola non mi dava le soddisfazioni di un tempo, con mio padre non riuscivo a parlare di nulla e non facevo altro che pensare a fare sesso con gli uomini, mi masturbavo quasi ogni giorno pensando a quel tipo di uomini, passavo ore ed ore su internet alla ricerca di materiale pornografico ma allo stesso tempo volevo, desideravo e sentivo la mancanza di una ragazza. Adesso mi viene da pensare che forse riversavo nelle mie ossessive fantasie omosessuali, il desiderio fortissimo di una avere una ragazza, è possibile? Nella vita reale infatti non mi sono mai mai invaghito di un ragazzo per lo stesso motivo per cui tendo a socializzare meglio con le ragazze: con i ragazzi mi annoio, non so argomentare, non trovo molte cose da dire se non con pochissimi tra cui il mio migliore amico col quale ho un profondo rapporto di amicizia, con lui mi sento totalmente a mio agio e riesco a fare i cosiddetti discorsi da uomo. Gli ultimi 2 anni (16-18) anni praticamente sono trascorsi tra un morboso fantasticare sugli uomini (era diventata un ossessione mi masturbavo praticamente tutti i giorni e in tutti i modi, immaginavo di essere trattato male da loro) e una totale assenza di ricerca degli stessi da parte mia nel reale. In quel periodo ero convinto di essere omosessuale (e probabilmente lo sono), la cosa non mi faceva saltare di gioia ma l' avevo accettata con tranquillità anche perchè sono sempre stato un ragazzo dalle vedute aperte. Pochi mesi fa è successo un fatto: ho conosciuto una ragazza del sud Italia e a prima vista ho pensato che potesse essere il tipo di ragazza per me ma lei era fidanzata e non mi ha mai dato attenzioni fino a che si lascia col ragazzo e si accorge che le piaccio. Io ci sto lei mi interessa mentalmente e fisicamente (ma non ho mai fatto fantasie erotiche su di lei), stare con lei mi piace, fisicamente la cerco, la bacio, la tocco e tutto cio mi piace ma niente che mia abbia mai eccitato sessualemente. Poco tempo dopo arrivano i nostri rapporti piu intimi, non chè io ne sentissi la necessità ma pensavo di essere pronto e volevo buttarmi. Il risultato: un disastro. Abbiamo provato a fare l' amore diverse volte ma il mio pene non voleva saperne di eccitarsi, solo qualche volta ci è riuscito ma è durata pochissimo. Ora non so dire se è stata la normale ansia da prestazione (dopotutto era la prima volta che con una ragazza andavo oltre un bacio), agitazione o la mia effettiva omosessualità.
Vi ho scritto questo papiro per cercare di essere il piu chiaro possibile sul mio vissuto in modo tale da avere risposte il piu esaustive possibili. Ora, dopo questo episodio, sono tornato a riflettere sul mio orientamento sessuale nonostante da anni avessi accettato di essere omosessuale: perchè quando sono invaghito (per non dire innamorato) di una ragazza e penso a lei mi viene sempre da pensare a me che la proteggo, che l' abbraccio per rassicurarla, baciarla, possederla, sentirla mia, toccarla ma senza mai eccitarmi e senza mai immaginarla in atti sessuali? Da quando ho compiuto lo sviluppo sessuale ho iniziato a immaginare gli uomini come delle macchine da sesso mentre quando tentavo di pensare alle donne in atti sessuali sentivo di fare qualcosa di sporco, qualcosa che non si fa. Paradossalmente mi sentivo un porco se guardavo video erotici di donne e invece mi sentivo pulito se guardavo video di uomini...è normale tutto cio? Da ciò nasce una mia riflessione cioè che il mio sentirmi sempre piccolo, innocente, un pò bambino, ancorato all' essere ancora "il piccolo di casa" mi faccia vedere le donne così come le vedono i bambini senza cioè quei connotati erotici che gli attribuiscono gli adulti. E' possibile? Inoltre questa mia immaturità sarà permanente o è possibile che, visti i miei 19anni, età in cui lo sviluppo deve ancora concludersi specialmente in me che è iniziato tardi, che si maturi, appunto, dando sfogo alla mia eterosessualità latente che sento di avere? Si perchè io trovo molto strano che a 11 anni improvvisamente quelle cose che trovavi tanto piacevoli ed eccitanti, smettono di attrarti per sempre. Tendo piuttosto a credere che diversi fattori nella mia adolescenza abbiano portato a bloccare e fermare
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
la calma e la tranquillità non sono qualità esclusivamente femminili, né la matematica rappresenta un ambito di competenza maschile.

"Ho saputo che la presenza di un padre violento e un legame eccessivo con la madre costituiscono un ambiente dove è più facile per il bambino sviluppare la sua parte omosessuale."

L'identità sessuale è un processo complesso che non dovrebbe essere confuso con gli stili di attaccamento con le figure genitoriali (che forse meriterebbe un approfondimento
in un contesto psicoterapeutico).
In definitiva a parte il passato, attualmente qual'è il rapporto con l'altro sesso?
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
i miei impulsi eterosessuali (come le insicurezze derivate dalle prese in giro da parte dei bulletti di quartiere, la mancanza di un intesa con mio padre, il fortissimo amore nutrito per mia madre e il suo vederla soffrire in un unione non serena come è quella con mio padre), impulsi che da qualche parte devono pur giacere, non trova? Anche perchè io non sono effeminato negli atteggiamenti per nulla, lo ero un pò da piccolo ma crescendo ho naturalmente perso i miei atteggiamenti femminili e mi sento bene a comportarmi da uomo (e dico uomo non da maschio). Mi creda non sto cercando di trovare 1000 e piu scuse per non accettarmi come omosessuale poichè sono anni che convivo piuttosto bene con questa cosa ma vorrei solo cercare di capirmi e conoscermi meglio con il vostro aiuto di esperti. Vi ringrazio tutti e mi scuso per l' estensione ma, capitemi, per me è stato anche uno sfogo.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, pensare una cosa, desiderarla e renderla reale sono tre cose molto diverse.

"Se -> Allora" non è un tipo di ragionamento che le dice realmente qualcosa su di sè: "Se gioco con le bambole, allora sono omosessuale; Se ho avuto un padre violento, allora sono omosessuale".

La risposta alla domanda del Dr. Santonocito può aiutarla a dirimere la questione: si sente attratto sessualmente dagli uomini o dalle fantasie sugli uomini? Cerca rapporti sessuali con gli uomini o ha paura di non essere abbastanza uomo?

E lei non ha "accettato serenamente" di essere omosessuale. Dedurre qualcosa non vuol dire viverla.

Le suggerisco una consulenza psicologica, per raccogliere, quando e se si sentirà di farlo, la sfida di mettere un pò di ordine nella sua consapevolezza di sè.

Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Adesso mi viene da pensare che forse riversavo nelle mie ossessive fantasie omosessuali, il desiderio fortissimo di una avere una ragazza, è possibile?
>>>

Questa potrebbe esssere l'unica riflessione importante, fra le troppe che hai fatto.

Ciò che ti sta succedendo non è diverso da quello che succede ad altri ragazzi. Ecco una spiegazione:

1) L'approccio verso le ragazze è difficile, per un motivo qualsiasi - educazione troppo rigida, timidezza ecc.

2) Le ragazze vengono perciò idealizzate come obiettivo troppo difficile da raggiungere.

3) Ma le pulsioni sessuali, intanto, sono sempre lì, più forti che mai.

4) Allora si rivolgono, così tanto per provare, i propri pensieri verso immaginari erotici con persone dello stesso sesso.

5) Dopo averlo fatto la prima volta s'innesca il pensiero ossessivo: "Allora devo essere omosessuale".

Soluzione: devi abbandonare le tue ossessioni, farti meno masturbazioni mentali e perseguire ciò che ti attrae. Ti senti attratto o no dalle ragazze? Se sì, allora lavora in questo senso. L'occasionale "cilecca" che hai sperimentato non vuol dire nulla, con tutta probabilità è stato l'effetto del troppo rimuginare.

Se non riesci a fare da solo questo aggiustamento di rotta - meno pensieri e più azioni, basandoti sui tuoi desideri - l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta è appropriato.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentili esperti, vi ringrazio per le attenzioni rivolte al mio consulto. Mi fa piacere che il Dt. Santonocito abbia preso in considerazione la mia riflessione sul fatto che "idealizzassi le ragazze come obbiettivo troppo difficile da raggiungere". Infatti ricordo che quando facevo le medie pensavo "quale ragazza si metterebbe mai con uno che viene preso in giro e deriso da tutti?" E poi ribadisco ciò che ho scritto "E' come se loro [i bulletti] mi avessero fatto accorgere di quanto io non potessi piacere alle ragazze".
Alla domanda se mi sento attratto dalle ragazze rispondo "si", ci sono ragazze con cui mi viene da dire "questa mi piace, ci provo" ma niente che riguardi minimamente la sfera sessuale. Con i ragazzi invece l' esatto opposto con molti faccio fantasie sessuali estreme ma niente che riguardi minimamente la sfera affettiva/mentale (come ho gia scritto sopra, con i ragazzi generalmente mi annoio, li trovo un pò immaturi, non so di che parlare). Come si può spiegare questa incongruenza tra attrazione mentale e fisica?
Al gentile Dot. Calì dico che, sinceramente alla prima domanda non so rispondere, sono in difficoltà. In merito al secondo quesito riferisco che spesso mi accade di sentirmi ancora piccolo ancora bambino, con una virilità meno sviluppata degli altri per cui si avvolte temo di non essere abbastanza uomo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La tua apparente attrazione fisica nei confronti dei ragazzi potrebbe nascondere un bisogno d'identificazione, dato che ti senti poco uomo.

E la mancanza di sensazioni fisiche nei confronti delle ragazze potrebbe dipendere da una cosa ancora più semplice: la tua grande mancanza d'esperienza.

Quindi, ribadisco, la strada da seguire è: pensare di meno, agire di più.

La sessualità, come la vita, non è una cosa che ci capita e alla quale dobbiamo sottostare passivamente, ma una cosa da costruire anche attivamente, in base a ciò che vogliamo.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentili esperti, sono tornato su questo sito per raccontarvi di un sogno che mi è successo di fare qualche notte fa e sarei curioso di conoscere i vostri pareri a riguardo: ho sognato di fare sesso con un gruppo di ragazzi (non esistenti nella mia vita reale) tutti più grandi e fisicamente più formati di me, tra loro però questi ragazzi non facevano sesso ma semplicemente a turno aspettavano di avere un rapporto con me che, nel sogno, ero appagato nel vederli soddisfatti e più loro mi facevano complimenti sulle mie "prestazioni", più io mi sentivo contento, insomma stavo facendo puro sesso. Sempre nella stessa notte però ho sognato anche di fare sesso con una ragazza per la quale realmente diversi anni fa mi ero preso una bella cotta. Ricordo però che nel sogno mentre facevo sesso con questa ragazza, non vivevo solo una soddisfazione fisica ma anche interiore, sentivo di fare l' amore, nello atto sessuale sentivo di tremare per l' emozione e soprattutto con quel rapporto io e la ragazza stavamo cercando di avere un figlio tant' è che poi il sogno si è concluso con noi due che abbracciati nel letto ipotizzavamo serenamente la nostra vita in 3. Tra l' altro poi nell' immediata mattina mi sono svegliato con l' ansia di aver messo incita questa mia amica :-)
Qualcuno di voi sarebbe gentilmente disponibile a "interpretare" questo sogno anche alla luce di ciò che ho scritto nel consulto? Grazie a tutti.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, l'interpretazione di sogni non è una tecnica che ha il suo luogo d'elezione in un consulto online.

Più utile in questa sede può essere valutare se lei stia cercando nei sogni, come fa con i pensieri, conferme "esterne" alla sua identità: "se sogno questo, allora vuol dire che io...".

E' esattamente la strada opposta a quella che, dietro sua richiesta, le abbiamo suggerito nei post precedenti.

Piuttosto che interrogare i sogni o i suoi dubbi, provi a "vivere" la definizione della sua persona non da osservatore o spettatore, ma da primo attore.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gentili esperti, ci tenevo a comunicarvi che sto cercando di mettere in pratica i vostri preziosi consigli che molto spesso quando ho un pò di tempo libero cerco di rileggere attentamente, come degli obiettivi da perseguire. In questo devo ringraziarvi molto, non sapete quanto un sostegno del genere, seppur virtuale, possa aiutare a sentirsi un pò più sicuri in un periodo non troppo felice quale questo per me.
Ultimamente però le cose non stanno andando tanto meglio, continuo a soddisfare i miei impulsi sessuali con fantasie omosessuali e nessun rapporto reale con una ragazza. Un pò di tempo fa però ho conosciuto una ragazza per la quale da subito ho sentito un attrazione diversa da quella che si prova nei confronti di una che è solo una nuova amica. Penso di poter dire che lei mi piace, a lezione voglio starle vicino, mi piace stuzzicarla, vedere se anche io le possa piacere e quant' altro però anche qui, non mi sfiora per la testa nessun pensiero sessuale con lei e, anche quando quando avviene,"fisicamente" non provo alcuna reazione. Ora so per certo che questo è del tutto naturale, nel senso che non sarei mai potuto cambiare nell' arco di due mesi da quando ho ricevuto i vostri consigli ma ho voluto tenervi aggiornati riguardo la mia situazione sperando di ricevere da voi altri pareri per me significativi. Grazie.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, come mai non trovo risposta al mio intervento? Sto facendo un utilizzo sbagliato di questo consulto?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
No, non stai sbagliando nulla, stai solo facendo domande, va tutto bene. Il punto è, purtroppo, che non possiamo trasformare questo colloquio in una tentata psicoterapia online, perché questo non è il luogo adatto per fare interventi. La terapia può solo avvenire di persona, perciò se riconosci di avere un problema è necessario che ti rivolgi a uno specialista, come ti abbiamo già suggerito.

Ad ogni modo altri colleghi, se lo riterranno opportuno, potranno decidere di replicare e darti il loro parere. Ogni professionista su Medicitalia decide autonomamente quando rispondere.

Cordiali saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, abbiamo accolto i suoi aggiornamenti e, se desidererà fornirne altri, saremo qui.

Ma, se una richiesta di consulto non contiene una "domanda", è difficile rispondere.

Altrimenti, rischiamo di rispondere "per cortesia", e non è questo il senso di un consulto.

Cordiali saluti ed auguri per il suo percorso
[#16]
dopo
Utente
Utente
Dot. Santonocito starei pensando di accettare il suo invito e di rivolgermi ad uno specialista ma non posso permettermi di sostenere delle ingenti spese. Credo che ci siano degli psicologi che non esigono pagamento, se non mi sbaglio, saprebbe consigliarmi lei un professionista a cui possa rivolgermi a Roma?

In secondo luogo vorrei rendere partecipi lei e i suoi colleghi di una situazione che sto vivendo: all' università ho conosciuto una ragazza che mi ha subito attratto dal primo giorno, adesso già parliamo, andiamo d' accordo, mi piace fare delle "advances" verso lei e stuzzicarla per farle capire che mi interessa però anche in questo caso non mi scatta quella molla che me la faccia desiderare come oggetto sessuale. Sempre all' università ho inoltre notato anche un ragazzo che da subito ha stuzzicato le mie fantasie sessuali e per questo tanta era la curiosità di conoscerlo. Qualche giorno fa si è presentata per caso l' occasione di farci un giro assieme e di conoscerlo appunto e tutta quella curiosità che avevo è svanita sempre per quella mancata intesa mentale che ho con i ragazzi, nonostante lui non sia molto diverso da me caratterialmente, mi ci trovo abbastanza ma non era quella cosa che "ti prende e ti attrae". Ora siamo più o meno amici ma ciò che pensavo di poter sentire per lui quando non lo conoscevo non c' è più, lo continuo a considerare un bel ragazzo ma niente più. Sento come se con le ragazze mi mancasse un tipo di attrazione e con i ragazzi me ne mancasse un altro...Voi cosa ne pensate? Sapreste trovare delle motivazioni ad un comportamento di questo tipo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Puoi rivolgerti al servizio pubblico e spenderai pochissimo. Vai uno sportello unico prenotazioni (Asl o farmacie che svolgono questo servizio) e chiedi di prenotare un primo colloquio psicologico.

Un'altra strada, se studi, è rivolgerti allo sportello ascolto studenti della tua scuola/università.

Le altre considerazioni è opportuno riportarle al collega dal quale andrai, per non rischiare di darti l'illusione che sia possibile darti un vero aiuto da qui.

Quando avrai fatto alcuni colloqui, potrai tornare qui e riparlarne con noi.

Cordiali saluti
[#18]
dopo
Utente
Utente
Dr. Santonocito la ringrazio per la disponibilità e la cortesia che sta mostrando, a questo punto le vorrei chiedere delle delucidazioni sul servizio asl, è necessaria la residenza (nel mio caso a Roma) per usufruire dell' assistenza? Inoltre so che a Roma ci sono diverse strutture asl, come funziona? Ogni edificio copre delle determinate zone? Poi qualcuno in internet dice che sia necessaria la ricetta del medico ma nel mio caso mi sembra strano, potrebbe farmi gentilmente luce su questi dubbi? Mi scuso per le domande, so che sono ridicole ma finchè abitavo con i miei a queste cose ci pensavano loro e lei, al momento, è l' unica persona alla quale posso chiedere di queste cose. Grazie!
[#19]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le tue domande sono tutte legittime, ma ogni Asl ha regole proprie, anche per la necessità della richiesta del medico. Quindi la cosa migliore è che t'informi direttamente, andando allo sportello unico prenotazioni o in una farmacia, come già suggerito.

Iniziare a occuparti di te stesso, informandoti da solo di quanto ti serve, è anche un modo per iniziare a staccarti dalla dipendenza dei tuoi genitori.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazzo,
si può rivolgere al Consultorio (ASL) della sua zona liberamente.

Cerchi su intenet la ASL che fa capo al suo Municipio di residenza o di domicilio, troverà anche i relativi consultori.

Le fornisco il numero telefonico ASL Ufficio Pubbliche Relazioni al quale può rivolgere direttamente ogni domanda in merito: 06 77307215.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#21]
Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 143
Gentile utente

a mio avviso, il problema non è omosessualità si oppure no.
Il problema andrebbe ricercato sul nodo della sua Identità. Chi è lei, cosa vuole, cosa desidera?
Non c'è da riformulare la sua identità sessuale. A mio avviso, ciò che andrebbe rivisto in un ambito specifico (il setting terapeutico) qual'è la vera struttura della sua personalità. Da quello che ho letto, lei 'pensa' che il padre violento, la madre autorevole, il fatto di essere il cocco di casa, etc etc ... l'abbiano inevitabilmente spinta in una direzione sessuale.
Ritengo che invece, tutto ciò abbia semplicemnete confuso la sua percezione della reale personalità. Andrebbe rivisto il tutto, cercando di 'pulire' tutto ciò che la 'confusione' possa aver generato. Un pò come quando ci si incammina per un sentiero che non si percorre da tanto tempo e di tanto in tanto si esce fuori strada. Quando il sentiero si ritrova, siamo sicuri che era quello originario e che porta dove vorremmo andare? Ecco, questo potrebbe essere un'ipotesi da valutare.

In merito alle ASL, lei potrebbe prendere un appuntamento in una struttura pubblica e iniziare un percorso.

La debbo però informare che (me lo dicono in molti) il numero delle sedute non è illimitato e potrebbero interrompersi dopo un pò.

Lei invece, dovrebbe desiderare un'analisi ad ampio respiro, che le permetta, senza l'ansia di una interruzione, di andare veramente a fondo.
Trovi il modo di permettersi, almeno un incontro settimanale, e per un periodo relativamente lungo. Sono convinto che per gli studenti sia possibile trovare un professionista che chieda un onorario sostenibile.

Spero di esserle stato utile

Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/

[#22]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, torno a scrivere perchè, seppur a distanza di tempo, ho seguito il vostro suggerimento di consultare uno psicologo e mi sono rivolto, per un primo approccio, allo psicologo dell' università, il quale ha potuto garantirmi un numero limitato di incontri che comunque per me hanno rappresentato un inizio. Il giorno della prima seduta ho subito fatto presente allo psicologo quale fosse il vero motivo per cui mi trovassi lì, e quello che ho notato è che lui cercava sempre di farmi parlare di altri aspetti più che di omosessualità in maniera diretta: per esempio nel corso degli incontri non mi ha mai chiesto che rapporti avessi con le ragazze, che rapporti avessi con i ragazzi, non mi ha chiesto nulla sulle mie esperienze affettive, sull' essere preso in giro da tutti, al contrario cercava di approfondire aspetti quali l' ambiente familiare, la mia vita da studente fuori sede, la mia passione per la musica etc.
Alle fine degli incontri, devo dire che siamo arrivati a qualche conclusione o consiglio che adesso cerco di seguire però nulla che riguardi direttamente il "problema" per il quale mi sono rivolto a lui. A questo punto mi chiedo, se questa sua scelta di farmi approfondire altri aspetti di me piùttosto che l'omosessualità, sia interpretabile come una sua "mancanza" nel non saper affrontare l' argomento oppure se effettivamente è una strategia che ha una sua valenza ed efficacia. Lo chiedo a voi che siete suoi colleghi!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
non è possibile fare questo tipo di valutazioni attraverso una consulenza on line, anche se breve il percorso ti è stato d'aiuto? L'identità sessuale è una dimensione fondamentale della tua vita, quindi se ritieni di voler approfondire questi aspetti forse è necessario un percorso che abbia una maggiore continuità con uno psicologo-psicoterapeuta.