Le mie prime esperienze sessuali, ma dopo averli superati, mai si sono ripresentati, ho avuto

Gentile dottore, le scrivo perchè stranamente dopo anni di rapporti sessuali completi e soddisfacenti, a 30 anni ho avuto problemi di erezione incontrando una donna conosciuta da parecchi anni e con cui mai nulla c'era stato. I problemi di erezione da ansia di prestazione li avevo avuti a 17 anni durante le mie prime esperienze sessuali, ma dopo averli superati, mai si sono ripresentati, ho avuto diverse esperienze, poi mi sono sposato e purtroppo separato, ma anche dopo questo avvenimento sono stato con diverse ragazze, senza avere problemi. L'anno scorso durante incontrai questa ragazza ed ebbi problemi di erezione che però attribui a 20 giorni di antibiotici, cura che stavo facendo per placche alla gola... Dopo aver terminato la predetta cura non ebbi la possibilità di riincontrarla, ma incontrai altre donne con cui nessun problema ho avuto. Ora invece ho rivisto questa donna con cui ho un ottimo rapporto, difatti ne parliamo tranquillamente, ma di nuovo ho fatto cilecca o quasi, difatti l'ho penetrata, ma poi per altri motivi non miei ma di lei mi sono dovuto fermare e poi dopo un'oretta quando abbiamo ripreso nei preliminari, non sono riuscito ad ottenere l'erezione.
Sono abbastanza maturo da capire oggi che il problema è mentale e che forse se non ci sarebbe stato il problema l'anno scorso docuto anche agli antibiotici oggi non si sarebbe presentato. io mi sento tranquillo non ho i classici effetti che si hanno durante l'ansia , magone e così via, preciso che i rapporti sono preceduti da un pò di vino che sempre quando vi è la conoscenza di una nuova donna ho usato come aiuto a problemi di ansia da prestazione, ma purtroppo con questa donna nulla è servito, non so cosa fare e oggi ho paura che tale avvenimento mi possa portare problemi futuri con altre donne. se è possibile vi prego di non pubblicare il mio problema, ma di ricevere solo una risposta alla mia e-mail. ringrazio il medico che mi darà una risposta, in anticipo. cordialmente.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente lei ha postato in uno spazio pubblico, ma può stare tranquillo perchè, non avendo scritto il suo nome, la privaci è garantita.
torando al suo quesito l'ansia, da un lato può nascere mediante processi di condizionamento, basta una prima volta che il timore che possa ripresentarsi la fa inesorabilmente ripresentare, dall'altro nasce anche da fattori relazionali. NON avendo avuto problemi con altre ragazze ma solo con questa vi è la possibilità che lei attribuisca particolare importanza alla sua prestazione con questa donna a tal punta da metterla nella condizione di temere una defaillance ancor di più ed ecco che il gioco è fatto.
Ne parli con lei, le anticipi le sue paure e parte dell'ansia sarà eliminata grazie al fatto che condividerà il suo disagio e non dovrà , da solo, vivere il problema.
In casi estremi la consulenza di un psicoterapeuta ma anche di un andrologo potrà rivelarsi più che utile.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, Le risposndo qui perchè è l'unico canale per risponderLe e perchè viene mantenuto la privacy sui suoi dati.
Sembra che l'ansia sia una costante, non solo durante l'atto; anche prima del rapporto stesso c'è un pensiero che anticipa la deifaillance ("i rapporti sono preceduti da un pò di vino che sempre quando vi è la conoscenza di una nuova donna ho usato come aiuto a problemi di ansia da prestazione").

Una consultazione da uno psicoterapeuta per l'ansia è indicata.

Saluti.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio i medici per le risposte fornitemi. In merito alla prima, posso confermare di averne già parlato con lei, anche se prima dell'ultimo incontro pensavo fosse dovuto agli antibiotici.
In merito alla seconda, condivido che bere vino prima di un rapporto, così come descritto da me può sembrare un motivo di ansia. Però l'utilizzo di alcool, avviene soprattutto per allungare la prestazione, difatti gli effetti che ho sempre avuto sono quelli di ritardare di tanto l'eiaculazione, ma mai di non avere un erezione, invece in questo caso purtroppo è avvenuto... e non avendo un rapporto fisso e duraturo con questa donna, ma solo semplici incontri occasionali, la mia paura è quella di non avere la possibilità, di rifarmi, avendo a disposizione una serata tranquilla e rilassante, che sicuramente sarebbero ottimi ingredienti per combattere l'ansia. Inoltre il mio pensiero fisso ora è divenuto incontrerò un'altra donna, avrò gli stessi problemi e so già che se ci penserò, come anche detto dal primo medico, è difficile che ciò non avvenga e quindi di conseguenza eviterò l'approccio e le conoscenze con nuove donne...
Comunque seguirò il consiglio di uno psicoterapeuta..
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dopo
Utente
Utente
stamane sono andato dal mio medico, al quale ho rappresentato la situazione e lui come rimedio mi ha consigliato dall'astenermi di fare sesso per 15 giorni!! solo dopo mia insistenza mi ha prescritto il Cialis 10 mg. Venendo da una separazione non ho prospettive future ti stare con un partner fisso, per cui oggi la mia vera paura è quella di avere un pensiero da ansia di prestazione che prima non avevo quando incontrerò un nuovo partner (ribadisco che dopo la separazione ho conosciuto diverse donne con cui non ho avuto alcun problema sessuale. Secondo voi può essere giusto come rimedio, cioè: utilizzo di Cialis solo per i nuovi e i primi incontri. oppure viste le controindicazioni dovrei astenermi dall'uso e provarne un altro? Infine in attesa di capire se utilizzare Cialis o andare da uno psicoterapeuta, vi chiedo se a breve mi dovesse ricapitare di incontrare la persona con cui ho avuto la defaiance sapreste darmi un consiglio affinchè non si ripresenti il problema? Vi ringrazio in anticipo e mi complimento per il servizio svolto che in questa brutta esperienza ho potuto apprezzare.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, il suggerimento del suo medico di astenersi dai rapporti per 2 settimane, in prima battuta, può essere considerato corretto.

Lei dice di non sentire sintomi fisici di ansia, come palpitazioni, magone ecc. ma il fatto è che l'ansia da prestazione può passare totalmente invisibile... fino al fatidico momento in cui ci vorrebbe l'erezione, ma non viene.

L'astenersi per due settimane dovrebbe servire a togliere dalla sua mente il bisogno ossessivo di avere l'erezione ("Devo riuscire, devo riuscire...") che è proprio quello che impedisce all'erezione di venire.

Quello che il suo medico le ha detto è un suggerimento psicoterapeutico rudimentale, ma spesso efficace.

Più lei invece continua a ostinarsi a volere a tutti i costi l'erezione, e a cercarla attraverso mezzi come alcol e Cialis, più è probabile che mantenga il suo problema, che sta su un altro piano.

Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta esperto in disturbi sessuali, perché il suo problema, se d'origine psicogena come sembra, può essere risolto anche in poche sedute, ma ha bisogno d'essere indirizzato bene.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta datami ed effettivamente il mio medico è specialista in psicologia (non sessuale), ma come ho riferito a lui l'astenermi per 15 giorni, mi sembra inutile in quanto il problema l'ho avuto solo con questa donna specifica, che rividi giusto un anno fa, ma con cui ebbi una defaiance (verosimilmente dovuta anche ai 20 giorni di antibiotici, difatti in quel periodo mi sentivo debole e anche in altri casi l'erezione non era la solita) sospesa l'assunzione dei farmaci, non ebbi più la possibilità di vederla, ma nel frattempo conobbi altre donne con cui non ebbi nessun problema sessuale, anzi!!
Ora provando a fare un auto-diagnosi in questi giorni probabilmente il pensiero fisso :" devo rifarmi, devo rifarmi devo avere un'ottima prestazione" ha fatto si che invece di rifarmi quando siamo stati di nuovo insieme, ho rifatto cilecca!
Con lei ho sempre avuto un ottimo rapporto di amicizia, ma niente più anche se ho sempre avuto una grande attrazione nei suoi confronti,ma mai vi era stata l'occasione di un incontro oltre l'amicizia, perchè ognuno di noi aveva percorso altre strade (io il mio matrimonio, lei il lavoro lontana da casa).
Nè lei e nè io oggi vogliamo di più, è successo quello che è successo, rimarremo degli ottimi amici e chissà se si ripresenta l'occasione può darsi che ci saranno di nuovo delle intimità, ma tutto senza impegni e programmi.

Per cui se la mia auto-diagnosi fosse esatta, come devo vincere questo pallino fisso che ho in testa di rifarmi dalla magra figura nei confronti della mia amica, con cui ho anche spesso parlato delle mie esperienze passate, così come si fa tra amici, maschi, e poi invece quando capita l'occasione di fare ciò che le ho raccontato prorpio con lei non ci riesco!
Grazie dottore per l'attenzione prestata al mio caso.
Cordiamente.


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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non siamo stati abbastanza chiari:

>>> come devo vincere questo pallino fisso che ho in testa di rifarmi dalla magra figura nei confronti della mia amica
>>>

È ESATTAMENTE il suo desiderio di rifarsi, che le sta mantenendo in vita il problema. Più vorrà rifarsi, più continuerà ad avere sorprese con la sua erezione.

Lasci perdere le auto-diagnosi, e si faccia aiutare dallo specialista.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
mi scuso ma il mio precedente messaggio è stato inviato a metà, poi cmq l'ho modificato in parte( per problemi di connessione)...certo dottore, la mia auto diagnosi non voleva sostituire una terapia specialistica da seguire... nel frattempo appunto prima di iniziare delle sedute specialistiche, dopo aver trovato lo psicologo adatto e dopo aver coniugato i miei impegni lavorativi, volevo sapere la strada da seguire e il corretto comportamento da tenere.
La ringrazio nuovamente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ciò che era possibile dirle da un consulto a distanza, gliel'abbiamo detto. Darle ulteriori "consigli" non sarebbe appropriato né professionale, senza conoscerla di persona.

La cosa migliore è trovare e contattare uno psicologo al più presto. Potrà dirle lui, colloquiando con lei, quali sono i comportamenti corretti da tenere.

Cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, per la scelta dello psicologo-psicoterapeuta le consiglio di leggere questo articolo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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