Hiv e ansia

Buongiorno, la mia ragazza ha effettuato un normale esame del sangue in un laboratorio. Ritiene che il medico in questione avesse una parte del guanto sporco di sangue di un precedente donatore e che utilizzando la sua siringa, possa averla contagiata immettendo parte di quel sangue tramite un contatto con l'ago (per capirci, abbia impugnato la siringa a due mani, tenendo l'ago con la parte sporca prima di infilarlo, e che quella parte possa essere venuta in contatto col suo sangue). Ora ha paura, non riesce a convincersi che una cosa del genere sia impossibile. Il risultato dell'esame fatto allora è negativo, ma ora pensa che quel contatto possa averla infettata. Vi chiedo quindi:

-La metodologia per effettuare un esame del sangue, è sempre la stessa?
-è possibile che un medico possa inavvertitamente violare tale protocollo?
-può una quantità simile di sangue infettare una persona?
-il batuffolo con l'alcool deve sempre essere usato?
-esiste la possibilità di contagiarsi in tale modo? (io penso di no, ma non sono un medico e quindi potrei sbagliarmi)
Oltre questo, il Center for disease control di Atlanta dice che per verificare se una persona si sia infettata, con i test di tipo 4 come l'elisa possono passare anche solo 25gg in media, e che un risultato negativo dopo 3 mesi è sicuro al 98%. Tali stime sono accurate? (proveniendo da tale ente reputo di si).

Nel caso di una impossibilità scientifica, vi chiederei una risposta univoca e categorica.

Ringraziandovi per la vostra disponibilità, vi auguro una buona giornata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

la domanda che pone mi sembra inerente ad una paura.

"Ritiene che il medico in questione avesse una parte del guanto sporco di sangue di un precedente donatore"

Che significa ritiene ? Come le è venuta in mente quest'idea ?

Nel caso si trattasse di una paura gratuita, nata dal nulla (in generale a chiunque potrebbe venire in mente sui propri esami di qualsiasi tipo), non è opportuno assecondarla come fosse un problema reale, per il quale banalmente si ripeterebbe l'esame su un campione diverso, senza passare attraverso una disamina delle probabilità.

Se la persona ha un'ossessione sul risultato di un esame può approdare al massimo a risposte come quella che ha trovato (quella del 98%), il che significa che poi comincerà a studiarsi le ragioni del 2% di imprecisione e così via.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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