Uso di droghe urgente

Salve a tutti,
Vi racconto un problema che ho scovato da poco. Mio zio ha 36 anni,ha passato un periodo della sua vita ad assumere droghe poichè ha frequentato cattive persone .Tutto andava bene quando i soldi non gli bastavano più e ora è sul lastrico.
-Ora abita nelle case popolari e sostiene di non essere aiutato da nessuno.
-La sua massa corporea è aumentata a dismisura soprattutto la pancia.
-Guardando gli occhi si nota che ha i cosiddetti "occhi a spillo"
-Ha degli attacchi di panico e crisi di apnea di notte molto frequenti al punto tale da aver paura di appoggiare il capo sul cuscino.
-Ha problemi di stitichezza
-Beve molta birra forse per avere la medesima sensazione degli effetti delle droghe assunte in precedenza.
-Quando dialoga con le persone comincia a sudare , avere problemi di salivazione e molto probabilmente ad avere vampate di calore .
-ha tremori alla gamba, spesso fa fatica a reggersi in piedi.
-la cosa più rilevante è che ha tentato di suicidarsi parecchie volte:
Ha tentato con un ago di assumere veleno per gli insetti ma mancando per fortuana una vena.
Ha tentato di scagliarsi dalla finestra almeno 7 volte.
Ha assunto molti farmaci contemporaneamente ma venne disintossicato all'ospedale di San Paolo di Milano.
è stato rinchiuso in una sorta di cella blindata in vetro ma è riuscito a frantumare il vetro e a uscire dall'ospedale.
Ha chiesto dei soldi a suo fratello per saldare dei debiti con delle persone, ma preferisce non darli pensando che ci potrebbe essere la possibilità di nuove assunzioni
Ieri passando la serata con lui ha detto che non assumeva droghe da 7 anni e che i soldi li servivano esclusivamente per saldare i debiti. E mi ha chiesto se potevo fare da intermediario fra lui e suo fratello,dato che non si parlano più poichè hanno litigato. In quel momento sembrava sincero,ma ora sono in crisi pure io, non so se quei soldi gli utilizzerà di nuovo per assumere droghe o come dice lui per saldare i debiti.Cosa mi consigliate di fare?
Ringrazio tutti

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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 144
gentile utente

veramente difficile dare un suggerimento definitivo.
Le persone che hanno avuto esperienza di tossicodipendenza vivono prevalentemente finalizzando ogni azione e argomentazioni esclusivamente per ottenere la 'dose' giornaliera.

Al momento, lei ci dice, lo zio si è disintossicato ma presenta problemi che dovrebbero in prima battuta essere risolti in ambito psichiatrico.

Essendosi disintossicato, e non avendo quindi la necessità della 'dose' giornaliera, chissà, il denaro potrebbe veramente essere utilizzato per saldare i debiti.
Ma, ne siamo certi? Valuti con il fratello (a cui chiederebbe il prestito) quale può essere il comportamento migliore per suo zio.

Le faccio tanti auguri

Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/

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Utente
Utente
Grazie per la risposta e per gli auguri..immaginavo dovessi fare così ne parlerò oggi con mio padre e il fratello...vediamo cosa ne pensano
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Si tratta di situazioni molto complesse, che a volte sono prese in carico dai servizi sociali.
Tuo zio non è seguito da nessuno?

Potreste proporgli di farsi seguire da uno psichiatra per vedere se è in buona fede e vuole effettivamente lasciarsi alle spalle tutto l'accaduto: anche se non assume più droghe mi pare di capire che abusa di alcool, ha probabilmente dei disturbi che devono essere valutati dal punto di vista neurologico e bisogna occuparsi anche dei tentativi di suicidio che possono dipendere da uno stato depressivo.

Il suo medico di base non gli ha proposto nessun piano terapeutico?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
si dimenticavo, soffre soprattutto di depressione acuta.Dal punto di vista neurologico poco tempo fa faceva fatica a parlare e a capire man mano si è ripreso, probabilmente non avendo più soldi per acquistare stupefacienti. Dice che si fa seguire da uno psichiatra che gli prescrive molti psicofarmaci, ma non ne sono certo.
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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 144
mbe, appurare questa cosa, direi che è fondamentale.

Ma, attenzione, la cosa importante non è sapere che una prescrizione esiste ma che venga seguita esattamente nel modo prescritto.

verifichi di persona che la cura venga seguita, non si contenti di una semplice rassicurazione
[#6]
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Utente
Utente
questo però per me mi è impossibile dato che viviamo in due appartamenti diversi. I psicofarmaci dato che hanno un costo credo che non vengano sempre assunti.Farò una verifica più approfondita.
Avrei una domanda da porre.Ho sentito parlare di vari centri di disintossicazioni secondo lei funzionano?
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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 144
assolutamente si .....

la mission di questi centri è precisa e ben delineata. Solo che tali centri non sono istituzioni coercitivi, quindi funzionano sul singolo utente, solo se l'utente ne segue le regole e le prescrizioni



saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
L'importante è che tuo zio voglia uscirne: potete fargli capire che siete disposti ad aiutarlo solo se lui vi dimostrerà che ha la volontà di farsi aiutare (e non solo di cercare aiuti finanziari).

Per quanto riguarda il costo dei farmaci tieni presente che se è nullatenente o ha un reddito molto basso potrebbe avere diritto ad esenzioni: su questo bisogna sentire il suo medico di base.

Per essere sicuri che le somme che eventualmente gli darete serviranno davvero a ripagare i debiti potreste organizzarvi in modo tale da verificarlo di persona, ad es. essendo presenti al momento della consegna del denaro ai suoi creditori.
Potreste fargli mettere per iscritto quanti soldi deve e a chi, così quando gliene darete potrete depennare il debito dalla lista, ma è importante che facciate tutto questo assieme a lui in modo tale che non ci possano essere nè dubbi nè malintesi.

Probabilmente protesterà, ma dovete essere fermi nel comunicargli che se vuole il vostro aiuto i patti sono questi.
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Utente
Utente
Dr Flavia il suo è un ottimo ragionamento...ho detto anchio la stessa cosa ma mi ha risposto dicendo che i debiti che deve saldare sono debiti che potrebbero compromettere la salute della famglia in quanto questi erano zingari e persone facenti parte della malavita.
Non so più che fare. Io e mio padre avremmo trovato una soluzione, quella di portarlo al nostro paese accanto a tutta la famiglia e lontano da questi fattori negativi ma il problema è convincerlo. Trovate sia una buona soluzione?
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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 144
gentile utente

noi siamo psicologi e in quanto tale, affrontiamo le cose solo da quel punto di vista.

Se riusciste a convincerlo a portarlo al vostro paese e a proteggerlo con l'affetto, l'amore, e il controllo che la famiglia potrebbe fornire, dal punto di vista psicologico, l'impatto sarebbe enorme.

Ogni essere ummano, nel momento di estrema debolezza, in seno alla propria famiglia (se vissuta come calda e accogliente) si rigenera ... rinasce.

quindi si, potrebbe essere una soluzione molto positiva ma, ricordi solo se la FAMIGLIA è vissuta da suo zio come calda e accogliente

auguri
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sono d'accordo, il trasferimento da solo non basta e in ogni caso deve essere anche seguito da uno specialista o eventualmente essere ricoverato in comunità.

Per concludere il ragionamento sull'utilizzo del denaro, chiunque siano i creditori potete accompagnarlo a saldare i debiti: è importante quello che gli comunicate con questo gesto, e cioè che non è solo e che i patti sono chiari e vanno rispettati.

Ti faccio tanti auguri, se vuoi tienici informati sugli sviluppi della situazione!
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Utente
Utente
grazie mille veramente per tutte le risposte.Sabato io e mia sorella abbiamo deciso di passare la vigilia di natale con lui dato che molto probabilmente sarà solo con sua moglie.In quel momento proverò a convincerlo e a trovare una soluzione a questa situazione drammatica.Speriamo bene, vi terrò sicuramente informati.
Buon natale a tutti voi e grazie di nuovo!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

La situazione di chi utilizza sostanze o alcol deve essere gestita in maniera specifica. Per alcune di queste situazioni esistono terapie anche semplici, ma non è semplice far sì che la persona le segua, poiché la reazione immediata a proposte del genere è di rifiutarle come se fossero un modo per impedirgli il ricorso alle sostanze. Se c'è una dipendenza l'istinto legato a questa condizione spinge "lontano" dalle cure.
Le disintossicazioni non sono metodi curativi per le dipednenze, intervengono solo in alcune fasi, ma sono spesso utilizzate in momenti critici per poter recuperare terreno. Se non è istituita alcuna terapia la persona utilizza il terreno recuperato nell'unica maniera in cui la dipendenza lo indirizza, cioè proseguire i comportamenti di consumo.
Per quel che riguarda l'umore e i comportamenti autolesivi e l'instabilità, sono aspetti che spesso si associano all'uso di sostanze, sicuramente come conseguenza, in una parte dei casi come quadro psichiatrico indipendente. Anche in questo caso l'uso di terapie psichiatriche "classiche" se persiste uso di alcol, anche solo alcol, dà risultati limitati.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Abbiamo passato il natale assieme a lui ma non sembra aver cambiato mentalità...non so più cosa fare dato che mio padre dopo aver aspettato 4 anni per sfrattare da lui un'attività che non voleva restituire, avendo fatto richiesta al tribunale per riavere i documenti dell'attività è riuscito a riottenerlo. Non sa ancora che mio padre ha riaperto l'attività e se lo venisse a sapere litigherebbero e rimarrebbe così senza il suo aiuto e il mio dato che non avrò più la possibilità di contattarlo...non so veramente più che fare...Non esistono per esempio farmaci contro la droga o un trattamento terapeutico? L'opzione di mandarlo giù al paese assieme alla famiglia è stata scartata per vari problemi...voi medici cosa mi consigliereste ?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Esistono sicuramente farmaci contro - non la droga - ma la dipendenza da alcune droghe.
Perché dice "O" un trattamento terapeutico ? I farmaci per curare la dipendenza da droghe non sono un trattamento terapeutico ? Non capisco la distinzione.

Esistono anche terapie per curare i disturbi mentali che indipendentemente posso essere presenti.

Il problema sta nel fatto che il trattamento, al di fuori di certi estremi, è volontario, e anche quando non lo è di solito questo avviene per periodi brevi.

La persona può essere aiutata se esprime problemi che sono riferibili a problemi cerebrali (e quindi mentali) e al fatto che non riesce a controllare il rapporto con alcol e droghe. Non so se e che trattamenti specifici in questo senso abbia provato.
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dopo
Utente
Utente
Si..mi sono sbagliato mi perdoni dire farmaci e trattamenti terapeutici è la stessa cosa ...il problema è che sembra non volere essere aiutato...e se è lui a non volerlo come facciamo noi a tirarlo fuori da questo problema?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non so quali trattamenti siano stati fatti, molto spesso chi usa droghe ha un'idea un po' distorta del tipo di cure, anche perché se è passato da trattamenti autogestiti o brevi a cui poi seguono ricadute è abituato a pensare che le cure siano un rimedio temporaneo e non ne esistano di risolutive.
Bisognerebbe sapere: quali sostanze, se sono già stati tentati trattamenti, quali diagnosi sono state definite.
Per il resto esiste anche una resistenza da parte dei pazienti che non "vedono" il centro del problema ma ritengono di dover essere messi in grado di gestirlo con aiuti esterni. Questo tipo di equivoco coinvolge anche familiari e persone che stanno loro intorno.
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dopo
Utente
Utente
La sostanza che assumeva e che probabilmente assume tutt'ora è l'eroina. Il problema è che in questo momento aiuti esterni non ne può avere nonostante lui abbia 5 fratelli..ma l'unico che in questo momento gli da sostegno è mio padre...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Le terapie per la dipendenza da eroina sono "rodate" e affidabili. In questo caso la resistenza al trattamento esiste ed è propria della malattia, per una spinta a "gestirsi da solo la sostanza", e una tendenza anche a concepire le cure come utili per l'astinenza, ma per niente altro. Se vi è una dipendenza da eroina, trattasi di malattia cerebrale, non spontaneamente reversibile, che spesso prosegue con un poliabuso di alcol e tranquillanti anche se l'eroina tende a scomparire (con l'età).

Nella sezione Minforma trova articoli riguardanti sia la dipednenza da eroina che metadone e buprenorfina, le due terapie di riferimento in questa malattia.
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dopo
Utente
Utente
Dr Matteo Pacini, lei probabilmente ha letto anche i post precedenti,secondo lei è vero quando afferma che non assume più stupefacient da 7 anni nonostante lui abbia sintomi di questo tipo?
La volta scorsa mentre parlavo assieme a lui, dopo aver bevuto una bevenda (chinotto) poco dopo gli è colato dal naso un po di quel liquido.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

E' impossibile dirlo, ma a quanto mi riferisce, la situazione non è comunque positiva. Il perché e il come potranno essere definiti dopo, dal punto di vista della terapia il fatto che invece l'uso sia attuale non crea alcuna situazione di incurabilità di per sé.
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