Approccio terapeutico migliore

Salve volevo un parere..magari multiplo...e cioe' se con la terapia cogn-comportamentale.. il sintomo tende a spostarsi..non avevndo estirpato l'infezione ma solo la febbre..o il dolore...,come teorizzano i froidiani puri e simili. grazie molto.
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Dr. Marco Stefanelli Psicologo, Psicoterapeuta 29
La terapia cognitivo-comportamentale è una delle poche psicoterapie che ad oggi, negli studi pubblicati su riviste ufficiali della comunità scientifica internazionale, ha ottenuto risultati di provata efficacia per il trattamento di alcuni disturbi (es: disturbi d'ansia, depressione, bulimia).
Un pregiudizio molto diffuso, soprattutto tra gli psicoanalisti "vecchio stampo", è che i cognitivisti si occupano di trattare solo i sintomi e che la terapia è perciò breve e superficiale. All'interno del cognitivismo esistono modelli diversi, che possono essere più o meno centrati sui sintomi, piuttosto che sugli aspetti relazionali o sulla storia di vita del paziente. Il fattore che li unisce tutti però è l'importanza che viene data all'esperienza soggettiva del paziente, che guidato dal terapeuta nella scoperta di sè, riesce a conoscere la sua realtà interiore (pensieri, emozioni, bisogni, desideri,etc) e a comprendere come i suoi comportamenti siano legati ad essa, senza ricorrere ad interpretazioni a priori o a verità precostituite.
Al di là dei modelli teorici, infine, la relazione terapeutica è stata riconosciuta da più parti come il fattore aspecifico che maggiormente è legato all'efficacia della psicoterapia, ovvero una buona alleanza tra paziente-terapeuta garantisce una proficua collaborazione in un clima di fiducia e sicurezza.
Saluti,

Dr. Marco Stefanelli
Psicologo - Psicoterapeuta a Roma
Socio Ordinario della SITCC (Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva)

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dopo
Utente
Utente
una delle poche terapie..e quindi quali altre sono adatte a risolvere i probelemi di cui sopra??? la psicanalisi e' una terapia o una scienza???
grazie.
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Dr. Marco Stefanelli Psicologo, Psicoterapeuta 29
L'unica scienza che è alla base di tutte le psicoterapie è la psicologia, integrata, a seconda dei casi, con i contributi derivanti da altre discipline (neuroscienze, epistemologia,etc).
La psicoanalisi è un tipo di psicoterapia, così come lo sono la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia sistemico-relazionale, la terapia della Gestalt, etc.
Inoltre la psicoanalisi freudiana non è l'unica teoria psicoanalitica ma ci sono stati sviluppi e ulteriori modelli successivi ad essa. In particolare, i modelli psicoanalitici contemporanei (vedi Bateman e Fonagy) tengono ampiamente in considerazione la ricerca scientifica tanto che ormai alcuni costrutti teorici vengono condivisi da più parti (ad es. l'attaccamento è centrale sia nei modelli cognitivisti che in quelli psicoanalitici contemporanei). Se è interessato alla ricerca in psicoterapia , le suggerisco di leggere il seguente articolo:

http://www.psychomedia.it/pm/modther/probpsiter/ruoloter/rt113-10.htm

Saluti,
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile signore,

consideri che spesso, una volta debellato il sintomo (o il problema "acuto"), quel che resta è proprio la base, lo "zoccolo duro", vale a dire le modalità abituali della persona di percepire se stessa, gli altri e la realtà, e quindi di relazionarsi all'interno di questi "tre mondi" in reciproca interazione.
Tali modalità di relazione possono essere, a seconda dei casi, più o meno funzionali o disfunzionali.

Quindi è anche una scelta della persona "accontentarsi" di aver sconfitto il problema acuto, o voler proseguire lavorando anche su altri obiettivi, di cambiamento personale. L'approccio cognitivista si occupa anche di questi ultimi, e quindi non necessariamente "abbandona" il paziente dopo aver debellato il sintomo.

Tuttavia, imparare a gestire prima di tutto il sintomo permette alla persona di poter lavorare e riflettere con più serenità e consapevolezza anche su tutto il resto.

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente, l'eliminazione del solo sintomo con il relativo spostamento di questo (per non naver debellato la causa di fondo) è un MITO davvero difficile da sfatare. Gli approcci che lavorano sul sintomo (terapie comportamentali e strategiche) non lo eliminano mediante tecniche magiche ma attraverso il cambiamento di percezione del problema che porta alla creazione del sintomo stesso. In tal caso l'eliminazione del problema è molto più profonda di quello che si possa immaginare. Si cambia la percezione dello stesso, si cambia il suo vissuto emotivo, si cambia la filosofia di fondo.
le consiglio queste letture
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/771-la-ricerca-empirica-nella-terapia-strategico-paradossale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/478-il-sintomo-e-la-sua-funzione-in-psicologia.html

mentre mi permetto di fare una piccola osservazione sugli articoli riportati su psychomedia i quali hanno una caratteristica in comune, ossia la critica verso ogni approccio terapeutico che non sia psicoanalitico perdendo un tantino di oggettività
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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