Problemi sessuali in coppia

Gentili Dottori,
non è la prima volta che mi rivolgo a Voi, e siccome mi avete sempre dato degli utili consigli, anche questa volta provo a chiederveli. sono una ragazza 36enne, fidanzata da quasi tre anni con un ragazzo di 34 anni. Dopo 1,5 anno di fidanzamento a distanza, siamo andati a convivere. Prima all'estero dove all'epoca risiedevo e poi dallo scorso novembre a Roma. La nostra convivenza è stata messa a dura prova in questi 1o mesi, sia perchè io vengo da una situazione familiare difficile (ho perso ambedue i genitori 2 anni fa, a distanza di poche settimane), sia perchè abbiamo dovuto reinventarci dal punto di vista lavorativo. Ambedue siamo giornalisti, e ambedue abbiamo lasciato il lavoro sicuro, io a Budapest, e lui a Roma per poter stare insieme.Abbiamo alle spalle 10 mesi molto difficili, in cui a volte per settimane stavamo praticamente 24 ore su 24 insieme. Per le tensioni quotidiane, abbiamo discusso svariate volte, a volte anche violentemente. Comunque siamo sempre riusciti poi a riprenderci. Ora sembra che la questione lavoro in parte sia risolta. Io mi sono messa a tradurre per una casa editrice, lui è rientrato al negozio della famiglia. In questa ultima attività, dovrei essere presente anche io. Il problema è che sul piano sessuale noto una differenza notevole. Nel passato non abbiamo mai avuto problemi del genere, senno episodici. Fin dall'inizio abbiamo avuto una bella intesa sessuale. Il primo problema si è presentato alla prima convivenza, quando il mio ragazzo, vuoi per lo stress di essersi licenziato, vuoi per la nuova vita all'estero, ha avuto problemi di erezione. La cosa è durata circa 1 settimana, dopodichè si è risolta da sola. Lo scorso gennaio si è ripresentato il problema, ed è durata circa 2 settimane. Anche lì, ne abbiamo parlato, e poi si è risolto. Da circa 1 mese, abbiamo lo stesso problema, ovvero il mio ragazzo riesce a raggiungere l'erezione all'inizio, ma poi nel momento della penetrazione, la perde, in più si è aggiunto anche il problema del calo del desiderio da parte sua. All'inizio pensavamo che fosse lo stress, il caldo, ma poi lui in un momento di rabbia, mi ha detto che magari tutto questo sia dovuto al fatto che non lo attraggo più come una volta, magari sto diventando una sorella per lui. Prima avevamo una frequenza di cca 3 rapporti a settimane, poi ridotti a 2 e ora sono passate anche più di 2 settimane senza fare l'amore, o quando ci abbiamo provato, lui ha avuto problemi di erezione. sinceramente non so che pensare. è possibile che l'attrazione sessuale venga a meno, nonostante due persone si amino? è normale se una coppia giovane non fa l'amore per 2 settimane? vi ringrazio per i consigli. cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile signora, in realtà la stessa convivenza può far modificare tanti aspetti nella vita di una coppia. Se da una parte è vero che si hanno più occasioni per stare insieme, dall'altra è vero che manca la dimensione più elettrizzante, del tempo prezioso e "rubato" a disposizione della coppia non convivente.

Poi, per defaillance che durano una settimana, non è degna di attenzione clinica, perchè il periodo deve essere maggiore.

Piuttosto bisognerebbe capire come mai il Suo compagno pensa di non essere più attratto, che cosa sta succedendo nella vostra storia di coppia e nelle vostre vite, con le ansie e le preoccupazioni che state vivendo.

Avete pensato di chiedere aiuto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
indubbiamente gli aspetti relazionali e psicologici hanno un peso importante nella difficoltà che descrive, ma per prima cosa è importante che il suo compagno effettui una visita andrologica (se fino ad ora non è ancora stato fatto) in modo da valutare le eventuali componenti fisiche.
Purtroppo spesso, per pudore o vergogna, gli uomini attendono troppo tempo prima di rivolgersi al loro specialista di riferimento, mentre per le donne effettuare visite ginecologiche è routine consolidata.

Si domanda se è normale non avere rapporti per 2 settimane: potrebbe esserlo, oppure no. Dipende dal motivo per cui ciò accade.
Riferisce del calo di desiderio del suo compagno che, forse in un momento di sconforto o rabbia, ha ipotizzato che sia venuta meno l'attrazione nei suoi confronti.
Per Lei invece come stanno le cose?
Continua a provare verso di lui il medesimo trasporto di un tempo?
Il fatto che da un mese lui abbia problemi di erezione, che emozioni suscita in Lei?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Gentili Dottori,
vi ringrazio per le vostre risposte.
A dire il vero, non ho mai pensato di rivolgermi ad un esperto, al di fuori di voi. Ciò a pensare, ci ho pensato, ma poi non ci siamo mai mossi. Anche perchè lui era contrario. La scorsa settimana cmq gli ho proposto di farsi vedere da un andrologo, e lui mi ha detto di sì. Anche perchè ha alcuni sintomi che lascerebbero pensare che abbia il varicocele. Questo poi non so se influisce o meno sulla sfera sessuale.

Per quanto mi riguarda, io ovviamente non sono molto felice di questa situazione. Anzi mi stressa molto. Da un paio di giorni cmq ho deciso di non forzare la mano, di non proporre di fare l'amore. Tanto è vero che ieri sera è stato lui a prendere l'iniziativa e per fortuna è andato tutto benissimo.

Vi confesso che stavo sull'orlo di arrendermi.. mi è passato anche il desiderio e la voglia di provarci, anche perchè ogni volta che andava a finire male, mi sentivo malissimo. Come se fossi stata umiliata. Non che lui mi umili. Certo quando mi dice per rabbia certe cose, mi ferisce molto, Ad ogni modo, quando non litighiamo, è sempre molto affettuoso con me, mi dà bacini continuamente e si addormenta e si sveglia abbracciandomi.
All'inizio quando ha avuto problemi di erezione, ho mantenuto la calma, poi più avanti mi sono stressata e vi confesso che me la sono pure presa, dicendogli che se continuavamo così, prima o poi mi sarei fatta un amante. Ovviamente non l'ho pensato sul serio, altrimenti certo non starei qui a scrivervi..e più tardi gli ho anche chiesto scusa.

Se io provo lo stesso trasporto di prima per lui? Beh, a volte sì, a volte no. Quando mi tratta male, mi passa ogni specie di libido. Comunque, sessualmente mi attira tuttora. Credo di essere comunque più "focosa" di lui. Se fosse per me faremmo l'amore tutti i giorni. Lui invece sta bene con 2-3 rapporti a settimana, a detta sua più 2 che 3. Nonostante abbia avuto molto più storie di me, mi ha detto che non ha mai fatto l'amore più di 2 volte a settimana con la propria donna.

Un'altra cosa che mi manca è la spontaneità. Fare l'amore così quando mi va, quando ci va.. senza preannunciarlo già nel pomeriggio.."stasera faremo anche l'amore..." e magari introdurci delle novità. Io cmq gli ho proposto di acquistare dei giochi erotici ecc..giusto per spezzare la quotidianità, mi sono comprata l'autoreggente, mi sono messa nuda coi tacchi, che gli piacciono ( da notare che io porto sempre le ballerine, stivaletti bassi e scarpe da ginnastica)..Lui ha apprezzato tutto, ma mica è andato a prendere quei giochi chhe avevo proposto. Gli ho proposto anche di guardare dei film porno insieme..ma dice che è abituato a guardarli da solo...(da notare che nel passato era fissato con i filmati porno).

Insomma a volta vi giuro mi fa ridere. Tra gli amici e le amiche donne, lui ha sempre avuto la fama da Manuel Fantoni...eppure con me è diverso. é abbastanza "porco", ma putroppo non è un maniaco. :) Ma forse, ripeto sono io che non lo attraggo più come una volta. Forse con altre donne di passaggio era diverso. Anche se mi riesce difficile immaginarlo. Io sono sempre la stessa. E anche nei rapporti sessuali più o meno sono, sono stata uguale, dico come intensità ecc..

Quindi non so che pensare. Se non fosse più attratto da me, ieri non avrebbe preso l'iniziativa già davanti all'ascensore, no?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Sospetto di varicocele o no, non cambiate idea sulla visita andrologica.
Rispetto alla frequenza dei rapporti, ogni coppia dovrebbe trovare nel tempo un suo equilibrio che consideri le esigenze di ciascuno, andandosi incontro reciprocamente.
Se parlando tra voi della vostra vita sessuale restano ancora incomprensioni o insoddisfazioni, potreste considerare l'opportunità di rivolgervi ad uno psicoterapeuta esperto in sessuologia clinica per una consulenza.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
la prima e fondamentale tappa diagnostica è sicuramente quella andrologica, che possa escludere possibili cause organiche ed arginare le quote d'ansia correlate alla vulnerabilità erettiva.
Concordo con la Dott.Scalco sulla figura professionale a cui rivolgervi, il corpo ha una memoria corporea del fallimento e, purtroppo tende a ripeterlo nel tempo, se non si interviene con adeguate terapie mirate.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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vi ringrazio ancora per i vostri preziosi suggerimenti. farò di tutto affinchè si faccia vedere da un andrologo e che le cose vadano meglio. speriamo bene. grazie ancora
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Ci aggiorni, se lo desidera, saluti
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gentili dottori,
dall'ultima volta che vi ho contattato è passato solo un mese, ma molto intenso. Con il mio compagno nonostante non siamo andati dall'andrologo, sembrava che si fosse sbloccata la situazione, e abbiamo ripreso ad avere rapporti sessuali con regolarità, senza problemi di erezione. Tanto è vero che mi sentivo sollevata e felice. Mi sembrava che anche il mio lui stesse bene, era affettuoso, premuroso nei miei confronti nonostante il suo lavoro pressante.
Il fatto è che 2 settimane fa, per un motivo piuttosto banale, è successo il finimondo. Stavamo andando a cena da sua zia in macchina quando ad un tratto, dopo che gli avevo chieso se gli andava di salire con me un paio di giorni a casa mia (estero), visto che sta passando un periodaccio per il lavoro, lui si era stranito e ha cominciato ad insultarmi pesantamente. Io lì per lì ho pensato che magari fosse nervoso per il suo nuovo lavoro, per il peso della responsabilità del negozio che gli è cascato addosso con tanti di debiti accumulati dai nonni. Ho cercato di tranquillizzarlo, e gli ho spiegato che volevo solo che si riposasse un attimo, ma non è servito a nulla. Ha cominciato a dare pugni sul cruscotto e correre molto veloce con la macchina, tanto è vero che mi ero spaventata al punto di chiedergli di poter scendere dalla macchina. Lui mi ha fatto scendere, dopo di chè se ne era andato. L'ho richiamato dopo 30 minuti, sperando che si fosse calmato, ma non era così. Mi era venuto a prendere e continuava ad insultarmi, dicendomi le peggior cose. Mi ha dato della prostituta russa (io sono italo-ungherese) in cerca di uomini ricchi, di fannullona, di scroccona, di una persona insopportabile... io ci ero rimasta talmente male da non riuscire neanche a difendermi, piangevo e ripetevo che non capivo cosa gli era successo. Ad un certo punto poi ho cominciato ad avere dei forti tremori, ma lui nn smetteva cmq di trattarmi male. Arrivati sotto la casa della zia, lui mi urlò che nn ne poteva più di questo rapporto, che non mi amava più che non mi stimava più e che non lo eccitavo più. Poi mi aggiunse che se era arrivato a dirmi tutte queste cose era perchè l'avevo esasperato e voleva che capissi finalmente che "dovevo togliermi dai coglioni". In più mi disse che non mi voleva neanche a cena.non vi dico come ci ero rimasta. mi sembrava di stare con un pazzo in macchina.

mi sono sforzata di scendere dalla macchina e mi ero avviata. lui mi urlò dietro, chiedendomi dove andavo, ma io non mi ero girata. non mi aveva rincorso, nè cercato per telefono. Una volta sola in un quartiere che non conosco, ho chiamato uno dei suoi amici migiori che mi è molo amico, con il quale mi confidavo ogni tanto, ma al telefono nn riuscivo a parlare per quanto ero sconvolta. questo nostro amico era venuto a prendermi e mi ha portato a casa sua e mi fece raccontare quel che era successo, dopodichè mi disse che era meglio se non rientravo a casa in queste condizioni. Io ero a pezzi, tremavo e non riuscivo neanche a mangiare. il mio ragazzo non mi ha cercato tutta la sera, nè il giorno dopo fino alle 8 di sera quando non vedendomi tornare per la seconda notte, mi inviò un sms " mi dispiace che siamo arrivati al punto di ferirci in questa maniera, era proprio quello che volevamo evitare ma non ci siamo riusciti. non sono stato abbastanza forte, comunque non pensavo la maggior parte delle cose che ti ho detto ieri". io nn gli ho risposto e il giorno dopo ho portato via le mie cose, senza dirgli nulla. lui non mi aveva chiamato per niente, pur avendo visto che non c'erano più le mie cose. la sera, i suoi due amici migliori, innervositi oramai dal suo comportamento, l'hanno chiamato e gli hanno chiesto se potevano andare a prendere qcosa da bere insieme. lui ha trovato delle scuse, dopodichè gli hanno detto che forse doveva chiarire qualcosa dal momento che io mi trovavo a casa loro. Siccome io lo temevo, ci erano andati loro due a parlargli e lui li aveva accolti fischettando sotto la doccia, come se niente fosse successo. quando l'hanno rimproverato non tanto per il cambiamento del suo sentimento, quanto per il modo in cui mi aveva trattato, lui si era messo ad urlare e li ha trattati malissimo. gli ha detto che la sua vita era un incubo al mio fianco, che lui non voleva neanche la convivenza e che avevo fatto tutto io, che lui mi voleva lasciare da tempo. Quando gli hanno detto che sembrava felice con me e che ha sempre parlato bene di me, dicendomi quanto era fiero di me, e del mio coraggio e forza a non abbattermi per i problemi di lavoro, di aver pubblicato un libro ecc.. lui rispose che "un rapporto ha alti e bassi". Io la stessa notte sono rientrata a casa e ho cercato di parlare con lui. lui mi disse che aveva pianto tutto il pomeriggio nel vedere la casa senza le mie cose, ma che voleva stare da solo ed io dovevo rispettare questa sua scelta. io gli dissi che potevo perdonarlo se tutto questo era scaturito per via dello stress, per la morte della nonna ecc e non per altro. Gli ho chiesto se aveva finto tutto questo tempo con me, quando mi diceva di amarmi, quando mi aveva portato con se al negozio, quando la sera dormiva abbracciato con me ecc.. lui mi disse di no. non sapeva dirmi se mi amava ancora, ripeteva di voler stare da solo. il giorno dopo l'avevo aiutato ancora nel negozio, poi me ne sono andata di casa. lui piangeva, io piangevo..gli ho detto che rispetterò la sua scelta. tutto questo è successo il 15 ottobre. da allora non l'ho più sentito. non si è sentito più neanche con i suoi 2 amici migliori, che sono tuttora sconvolti. Io sono andata a stare a casa di un'amica e sto cercando di riprendere la mia vita. Mi ha messo in una situazione allucinante, fregandosene totalmente. non riesco a capire cosa gli sia successo. non riesco a capire come è possibile che io abbia preso un abbaglio del genere. da che aveva lasciato tutto per stare con me dopo la morte dei miei, da che abbiamo deciso insieme che mi licenziavo per seguirlo, preso affitto, arredato casa, tutto quanto... arrivare a buttarmi fuori di casa, da un giorno all'altro, senza alcun segnale di preavviso..sapendo che non sto nel mio paese e che non ho un lavoro fisso. anche la sua famiglia è rimasta sconvolta. mi chiamano spesso, ma io non rispondo, senno sto troppo male. sapevo che era un ragazzo problematico, cresciuto coi genitori divorziati, senza una madre e padre onnipresenti, ma a casa dei nonni, con la tata...ma mai mi sarei aspettata una cosa del genere. mi ha umiliato talmente tanto come nessuno nella mia vita. secondo voi cosa poteva essergli successo? perchè tanta rabbia e indifferenza, crudeltà nei miei confronti? come è possibile che uno che fino a ieri dormiva con te abbracciato e ti diceva di amarti, oggi se ne frega di sapere dove sei, che fai, come stai?
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Gentili Dottori,
non ho riecvuto poi un vostro commento sul post qui sopra, eppure ci terrei molto alla vostra opinione. Oramai è passato un mese dall'accaduto, e io sto cercando di andare avanti, ma non lo nego che è molto difficile. Il mio ex, oramai lo considero ex, dal momento che non ho più avuto nessuna sua notizia da circa 1 mese.
Vorrei sapere cosa pensate di questo suo comportamento. Magari un vostro parere può aiutare anche me nel "digerire" l'accaduto. So che dovrei essere molto arrabbiata con lui, e in parte lo sono anche, ma credo che l'amore che provo per lui resta tuttora più forte. Vorrei tanto capire cosa passa per la sua testa. Mi faccio tante domande, ma non trovo la risposta. Mi domando come fa una persona cancellare completamente un'altra persona da un giorno all'altro? come mai non ha sensi di colpa per come mi ha trattato? non so cosa farei se mi dovesse contattare, magari avrei paura di rivederlo, ma almeno avrei una minima conferma di non esser stata presa in giro per ben 3 anni.
vi ringrazio molto

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