Elaborazione della fine della relazione

Salve signori medici, ho un enorme problema, non riesco ad elaborare la fine della mia relazione perchè non è stata chiara io sono ancora molto innamorata ....dovrei farmene una ragione perchè gli atteggiamenti del mio ex-partner sono stati abbastanza chiari, mi evita, non mi vuole parlare mi dà indifferenza totale.
Lui ha sempre cercato di innescare in me sensi di colpa che poi alla fine non stanno troppo in piedi quindi sembra quasi che abbia voluto trovare un pretesto per lasciarmi, perchè io stavo passando un brutto momento di forte insicurezza.....probabilmente non era più innamorato, io sentivo che gli ultimi periodi era più distante, che era strano, ma poi gli domandavo e mi negava che stava male accusandomi sempre di essere ciò che invece io non sono ossia : ossessiva e gelosa......e forse solo ora dopo 4 mesi che ora mi ha lasciato sto realizzando sempre di più che avevo ragione............Ho cercato di avere spiegazioni più consistenti, ho cercato di avvicinarlo anche con delle scuse e come risultato non ho risposte di nessun tipo......................Io non sopporto l'indifferenza e credo che sto sviluppando una rabbia una specie di nevrosi...dove non sto capendo più niente, sto mettendo in discussione ogni cosa pure me stessa ahimè..non riesco a perseguire un idea perchè non sono riuscita a capire niente di questa situazione.....ha messo in crisi tutti gli aspetti della mia vita questa cosa e non sò come comportarmi, vado dalla psicologa ma è inutile perchè io devo parlare con lui e finchè questa persona non mi concede neanche 5 minuti io vivo nell'inferno.
Ho bisogno di parlarci per forza di cose...,mi tocca andare sotto casa sua però, ho paura di passare per matta..per una stalker!!
come si può fare....io non accetto tutto questo.
io ho una situazione famigliare drammatica e lui lo sapeva è possibile che mi abbia trattato così, non voglio fare la vittima, ma che ci vuole a dire: non ti amo più, invece di tutto questo disprezzo..e di tutte queste colpe che mi ha attribuito?
non lo sò come ,ma troverò un modo per uscire da questa sofferenza perchè sono stufa di sentire questo peso dentro di me, mi sveglio con l'ansia e l'agitazione tutte le mattine e quando posso devo scappare di casa....e tutto questo perchè sono in balia delle sue decisioni perchè non posso fare niente....
non lo sò sono estremamente confusa..martedì parlerò con la mia terapeuta lei è brava mi porta verso una visione realistica della situazione...ma poi dopo 3 giorni questa convinzione di vederlo per forza mi torna...
non sò se tutto questo è spiegabile infatti vi ho scritto proprio per questo, non vorrei che questa cosa peggiori non sò come comportarmi.
Grazie per la cortese attenzione
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<vado dalla psicologa ma è inutile perchè io devo parlare con lui....martedì parlerò con la mia terapeuta lei è brava mi porta verso una visione realistica della situazione...ma poi dopo 3 giorni questa convinzione di vederlo per forza mi torna...>

Gentile ragazza, ne ha parlato chiaramente con la sua terapeuta?Avete stabilito degli obiettivi?

Non posso che suggerirle di riferire alla sua curante ciò che ha scritto a noi poiché è molto importante per il progredire del lavoro terapeutico.

Da qui,purtroppo, non è possibile fare valutazioni che invece può fare chi la sta seguendo, né intervenire direttamente.

Molti auguri










Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
il lavoro psicoterapico è la strada migliore al fine dell'elaborazione del lutto da lei vissuto.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Si è vero che la cosa più importante da fare è affidarsi completamente alla terapeuta i suoi consulti sono di estrema importanza per me..ossia la sua analisi delle dinamiche di coppia e della realtà....ma non mi basta, mi tiene tranquilla per un pò.....essere giudicati in un modo dalla persona con cui stavo quando in realtà ero solo in un momento di debolezza (preciso che il nostro è stato un fidanzamento di quasi un anno, quindi non mi conosce a fondo)....lui ha pensato, dal momento che i cambiamenti li voleva come e nei tempi che diceva lui, io quasi per ribellione e quasi perchè sentivo il peso dei suoi ultimatum o delle sue assenze...non sono riuscita nei suoi tempi...ma è matematicamente impossibile...anzi il termine più esatto credo sia "umanamente", ho iniziato grazie a lui questo percorso dalla psicoterapeuta, probabilmente ho sbagliato a dargli troppo ragione, a promettergli il cambiamento.
il punto è che ho delle cose irrisolte da dirgli....anche perchè in tutto questo tempo che non sono più nella relazione ho capito realmente quali erano i problemi, non voglio per forza tornare con lui e anche se lui non vuole sapere voglio fargli luce sulla realtà una volta per tutte magari senza andare sotto casa sua cosa alquanto improduttiva.
Capire le dinamiche degli eventi e perdonarsi anche un pò dei sbagli commessi e capire che sono da tutte due le parti e prendere contatto con la realtà è importantissimo, ma quà si tratta di umanità, quà di mezzo c'è la mia famiglia, i miei gravi problemi che non sono stati compresi, anche se non verranno compresi è giusto fare luce a questa persona dei suoi sbagli, anche se non cambierà niente....io la fine della storia la devo poter elaborare alla luce del sole non con totali chiusure su argomentazioni e problematiche che non lo meritano. ho bisogno non solo di prendere contatto con la realtà ma di prendere contatto con lui.. altrimenti sto incominciando a temere e ad avere paura dei miei attacchi di rabbia, che mi portano a tirare oggetti a piangere con il singhiozzo come quando avevo 4 anni etc...e non posso vivere così perchè ho paura di ammalarmi!
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Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile ragazza,

E' comprensibile che lei riferisca di essere 'estremamente confusa' in questo momento di sofferenza per la sua relazione di coppia giunta al termine.
Da ciò che riferisce, sembra che vivere una 'situazione famigliare drammatica' l'abbia portata in qualche modo ad investire tanto del suo affetto nella sua relazione di coppia, arrivando a vedere probabilmente il 'suo ex-partner' come il suo 'salvatore'.
D'altra parte sostenere questo tipo di ruolo nella coppia diventa a lungo andare sempre più impegnativo e faticoso per chi ne è investito.
E' probabile che il suo ex-partner non se la sia sentita di ricoprire un ruolo più grande di lui, per cui abbia reagito in modo inspiegabile per entrambi, arrivando a sentirsi lei 'vittima' della situazione.

In questo momento sembra che la sua difficoltà sia quella di 'ritirare il suo investimento emotivo' dalla relazione finita, continuando a dipenderne. Da qui ne consegue comprensibilmente un senso di frustrazione e la sua 'specie di nevrosi'.

A questo punto ha bisogno di darsi del tempo e continuare a fare riferimento alla sua terapeuta, che la sta accompagnando già in questo percorso di difficile e faticosa elaborazione della sua sofferenza, che sembra avere la sua origine nel suo ambiente familiare.
Continui a fare chiarezza dentro di sé con l'aiuto della sua psicologa e vedrà che uscirà dalla confusione creatasi.
Buon proseguimento.

un cordiale saluto

Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica

[#5]
dopo
Utente
Utente
si certo! ho cercato di prendere il buono da questa persona, gli stimoli positivi e tutto quello che poteva darmi, ma soprattutto sono sicura al 100% di non aver scaricato nessun tipo di responsabilità famigliari e niente altro su di lui....più che altro io facevo fatica da sola ad andare avanti e ad organizzare la mia vita e lui criticava proprio questo.
Quando mi ha lasciato poi purtroppo ho insistito con messaggi e telefonate senza lasciarlo solo a riflettere...ed ora forse ho peggiorato la mia posizione..
cercherò di sopperire al senso di frustrazione, ma il vedere che non risponde e la paura prima o poi di vederlo con un altra mi tartassano.
io non sò accettare che questa persona mi abbia trattato così solo per la mia debolezza anche perchè mi ha buttato ancora più giù perchè io ero la prima a voler sistemare la situazione ma ci voleva tempo...non si è fidato di me in sostanza...del fatto che io sono altro quando ho i giusti stimoli.
comunque cara dottoressa Sincalepore è vero che probabilmente si sia sentito una vittima, in quanto lui si è sempre comportato di riflesso a quello che facevo io...ovvero se gli dicevo: tu non hai capito niente di me! all' inizio mi rispondeva: è vero...poi al momento che gli dicevo bhè per capire ci vuole: dedizione, empatia etc...lui mi rispondeva così all' improvviso: tu non hai capito niente di me, infatti non stiamo più insieme! aaaah!!! e sembra di parlare davanti ad uno specchio così!
Grazie per la cortese attezione.