Anoressia distubi alimentari

Salve, scrivo per chiedere come comportarmi difronte a questa brutta malattia che è l'anoressia; una mia amica da un giorno all'altro ha iniziato a diminuire i pasti, ha iniziato a fare sport ed a fare una dieta; da che era una ragazza in carne, robusta, ma non grassa, ora è diventata molto ma molto secca. Proprio stasera ho scoperto dalla sua migliore amica che non ha il ciclo da 2 mesi e si prende delle pillole per farlo venire. A casa i genitori sono disperati, litigano in continuazione e non sanno più cosa fare. A volte cerca di costringere anche la sorella (gemella) a non mangiare. Noi amici le diciamo che è dimagrita troppo ma lei non ci ascolta; ho letto per altro su vari siti che il non ascoltare è proprio un sintomo dell'anoressia e tutti i sintomi descritti, lei li possiede, purtroppo.
Come possiamo comportarci noi amici e i genitori? Ho pensato allo psicologo ma non credo che lei sarebbe daccordo!

Spero di avere un suggerimento al più presto, da voi specialisti.

Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
l'anoressia, appartiene alla sfera dei disturbi oro-alimentari e, solo cure mirate, mediche e psicologiche, possono aiutare il paziente a venirne fuori.
CI sono in Italia, molti centri specializzati, dove lavorano team di professionisti , dall'endocrinologo, al nutrizionista, allo psicoteraputa, tutti per la cura ddi disturbi del comportamento oro-alimantare.
L'assenza di ciclo, detto amenorrea, è una conseguenza della perdita di peso, dal punto di vista simbolico, è un agrave perdita di quote di femminilità.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Come possiamo comportarci noi amici e i genitori? Ho pensato allo psicologo ma non credo che lei sarebbe daccordo!>>

Gentile Ragazzo,
solitamente in caso di tali disturbi, si preferisce una presa in carico (dal punto di vista psicologico) di tutta la famiglia.
Probabilmente ha ragione quando asserisce che la sua amica nega il problema e non sarebbe disposta attualmente a recarsi da uno psicologo.
Intanto potrebbe però iniziare a suggerire ai genitori della ragazza di recarsi loro da uno specialista per essere, da un lato, supportati essi stessi in questo difficile momento e, in secondo luogo, per capire come relazionarsi con la figlia ed eventualmente cercare di motivarla ad intraprendere un percorso di cura.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile ragazzo

per riuscire ad aiutare la sua amica è necessario coinvolgere i genitori, poiché i disturbi del comportamento alimentare hanno origine nel sistema relazionale familiare.
Rivolgersi ad un centro specializzato è la cosa più opportuna da fare, per riuscire a ricevere tutte le attenzioni del caso e procedere verso un trattamento efficace del disturbo del comportamento alimentare.

L'approccio multidisciplinare permetterà di fronteggiare la patologia adeguatamente, prima che peggiori le conseguenze sia a livello fisico che psicologico.

un cordiale saluto

Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica

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