Balbuzie ragazzo...

Buonasera, sono un ragazzo di 21 anni, affetto da balbuzie. Vi premetto che il mio è un disturbo lieve, a tal punto che attualmente solo i miei genitori sono a conoscenza del problema. Potrei rientrare in quella categoria di "balbuzie latente" così chiamata. Se ci fosse diretta proporzionalità, tra gravità del problema e conseguenze, forse non sarei qui a scrivere oggi. Il mio problema infatti inizia verso i sei anni, coincisa con un'operazione alle adenoidi e alle tonsille, ma non so quanto questo possa aver influito. In famiglia ho mio zio e i miei cugini che balbettano, chi lievemente e chi maggiormente. La mia balbuzie, viene fuori prevalentemente quando devo esporre in pubblico, fare una telefonata, parlare con uno sconosciuto od un'autorità, o comunque quando devo impostare un discorso che componga più di 3 o 4 frasi. Alle scuole medie il problema era molto più evidente, anche per il fatto che ero un ragazzo piuttosto chiuso. Alle scuole superiori, invece, il problema non venne mai fuori, avvantaggiato dal fatto che le interrogazioni orali erano ridotte, e qualsiasi verifica si svolgeva in forma scritta. Ma ora che mi trovo ad affrontare una nuova vita lavorativa, mi sorgono dubbi, incertezze e soprattutto sconforto. La mia sta diventando una vera e propria "logofobia", incrementata dal fatto che la gente non si accorge di questo mio difetto, e quindi la mia sofferenza è tutta interiore. Nessuno capisce infatti che dietro ad un silenzio, o ad un sinonimo usato per nascondere un blocco, c'è un ragazzo ormai uomo, che si sente un leone in gabbia. Per me è l'impedimento di poter esprimere se stessi, è una vita destinata all'infelicità. Mi ritengo, senza presunzione, un ragazzo molto intelligente, ma tutto questo serve a poco se non lo puoi dimostrare. Ho provato vari corsi, che insegnano tecniche per la fluenza, ma non sono serviti poichè richiedono ore ed ore di esercizi per una parlata che, a mio modo di vedere, è innaturale. Parlare dovrebbe essere un'azione naturale, così come camminare o mangiare. A tutto questo si può aggiungere, una società che ti discrimina sia direttamente (disturbo come motivo di idoneità in molti concorsi pubblici), sia indirettamente (ad un colloquio non so quanti prendano in considerazione un balbuziente). In ambito medico è qualcosa di mistico, ognuno dice la sua, e raramente ci sono punti comuni. Dopo vari corsi senza risultati, mi chiedo se sia utile rivolgermi ad un logopedista o ad uno psicologo, ma allo stesso tempo mi chiedo e chiedo a voi professionisti: esistono veramente reali possibilità di guarire, ad un'età in cui probabilmente la balbuzie ha radici ben profonde ed ha lasciato cicatrici a livello psicologico ?può questo disturbo multifattoriale abbandonarci, o farà sempre parte della nostra vita? poichè in tanti anni non ho mai sentito di un balbuziente guarito definitivamente con trattamento logopedico
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Di balbuzienti guariti definitivamente ne esistono, anche senza cure. Ne conosco personalmente più di uno. Ovviamente con le cure adeguate si possono ottenere risultati più rapidi.

Gli esercizi che lei definisce "innaturali" sono come qualunque altro esercizio: innaturale.

Se lei va in palestra per studiare arti marziali e la fanno allenare nell'esercizio della spaccata, è chiaro che non dovrà realizzare quel gesto atletico in nessuna situazione reale o di combattimento, ma ogni esercizio è progettato per espandere un limite oltre il punto utile, sulla premessa che nel più ci sta il meno. Se lei impara a fare 190, non avrà difficoltà poi a fare 100. Ecco perché qualsiasi esercizio è innaturale.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La ringrazio Dottore, per la puntuale risposta alle mie domande. Se posso permettermi però, mi riferivo al modo di parlare che restituiscono queste tecniche. Sfido molti ad andare a parlare fuori, con tali metodiche (parlare con la bocca spalancata o allungare le vocali tanto per citarne qualcuna).Insomma è il principio proprio che è sbagliato. Poi forse una semplice tecnica non basta. Ci sono tante paure, emozioni e memorie negative con conseguenti problemi relazionali, che fanno parte di noi e che mi chiedo se andrebbero affrontate. Data la sua esperienza, mi consiglia di rivolgermi esclusivamente ad un logopedista o deve essere affiancato anche da un'altra figura professionale? Sono tutti uguali o devo trovarne uno che davvero sappia di cosa stiamo parlando ? Conosce per caso uno specialista a roma e dintorni, che si sente di potermi consigliare? Mi scuso per l'infinità di domande ma ne approfitto ora, che finalmente ho l'occasione per parlare con una persona qualificata e non con dei cialtroni.

Cordiali Saluti
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Proprio perché è una sfida, se lei impara a parlare in pubblico in modo "strano", poi non dovrebbe avere paura a parlare in modo normale. La premessa è che l'emotività giochi un ruolo nel suo caso, cosa che da qui non posso sapere. Si tratterebbe quindi di calibrare la quantità di esposizione allo stimolo ansiogeno. Può darsi che gli esercizi che le sono stati consigliati siano troppo "forti", per lo meno nello stadio in cui si trova adesso. Ma sono solo ipotesi, non avendola davanti.

Le suggerisco di fare un consulto con uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo strategico o comportamentale, per avere un parere psicologico diverso da quello delle altre figure professionali. In tale occasione le potrà anche essere suggerito, eventualmente, cosa fare. Non sarà necessario affidarsi a lui già da subito: se non si troverà bene non sarà obbligato a continuare. Se invece ci dovranno essere progressi (e quindi confermando la presenza di una componente psicologica alla base del suo problema) lo dovrà vedere molto presto. Trattamenti di questo tipo devono funzionare in breve tempo.

Può ricercare professionisti nella sua zona servendosi dell'elenco iscritti a questo sito oppure rivolgendosi all'Ordine degli Psicologi Psicoterapeuti della sua regione.

Cordiali saluti