Sospetto violenza psicologica

Salve,
Vi scrivo per chiedere un vostro parere riguardo la mia situazione.
Convivo, più o meno stabilmente con il mio ragazzo. Praticamente subito dopo averlo conosciuto, ho iniziato a fermarmi da lui sempre più giorni la settimana, finendo poi col rimaere da lui anche per il fatto che lui abita vicino al centro della città, io a 50 km da essa e quindi anche un po' per comodità rimanevo in casa sua. A lungo andare, ho iniziato ad avere delle mie opinioni sul suo modo di vivere, totalmente differente rispetto al mio e a vedere inoltre che per lui il nostro rapporto si consolidava, mentre io avevo mille ansie e paure di non fare la cosa giusta. Col senno di poi posso dire che in realtà mi metteva a disagio il modo di gestire la sua vita: casa sempre pulita solo superficialmente, ansia e soprattutto ipocondrie. Appena sono iniziati i miei tentennamenti abbiamo iniziato a litigare, ma sentendomi in colpa per questo mio giudicare frettoloso, ho deciso di accettarlo e volerlo scoprire più da vicino. In effetti abbiamo vissuto e viviamo tuttora bei momenti, ma la sua ipocondria e la sua ansia (a cui si aggiungeva anche l'aver perso il lavoro) mi rendevano impotenti. Improvvisi attacchi di panico, difficoltà a gestire le situazioni di stress, mancanza di soldi, anziché essere qualcosa da cui fuggire diventavano (e diventano) il pretesto per sfogarsi con me ed arrabbiarsi in maniera esponenziale proprio nel momento in cui si cercava e si cerca di riportarlo alla calma. Lì iniziano gli insulti, immotivati. Si perché se anche oggi ha più o meno un lavoro, tutto che riguarda me è un atto di egoismo. Tornare dai miei, compiere un errore, anche in cose che non ho mai affrontato, trovare soluzioni ai problemi differenti da quelle che lui desiderava, spendere di più di quanto si aspettasse facendo la spesa (anche se il lievitare della somma può essere attribuito a lui) ed infinite altre cose sono oggetto di rabbia nei miei confronti. Prima temevo ogni sua reazione, ora sto diventando apatica. Ho 25anni e non mi va neanche di laurearmi. Mi sento solo un grande peso addosso. Lui ne ha 38 e mi aspettavo di essere guidata da lui e non oppressa. Oggi abbiamo raggiunto l'apoteosi: mi ha accusato di egoismo e disinteresse nel curare il nostro cane, con frasi per me umilianti davanti un suo amico. Sono molto depressa.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

descrivi una situazione difficile, sia per le difficoltà "oggettive" che generano stress (es perdita di lavoro... cosa significa che lui ha adesso più o meno un lavoro?), sia per il modo in cui vivi la situazione e per la tensione che si è creata tra di voi.

E' vero che i primi momenti di una convivenza a volte possono far emergere il carattere delle persone coinvolte e mostrare da vicino i difetti che altrimenti non si coglierebbero. Quindi un po' di tempo per gli assestamenti fisiologici è necessario. Tuttavia ci sono alcune questioni che forse andrebbero maggiormente chiarite.

Un frase in particolare mi ha colpita di questa mail, ovvero "sentendomi in colpa per questo mio giudicare frettoloso, ho deciso di accettarlo e volerlo scoprire più da vicino". Perchè il senso di colpa?

E perchè subire la violenza psicologica (ricevere insulti, soprattutto dalla persona da cui ci aspetteremmo cure, comprensione, amore?).

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma Signorina, quello che sembra emergere dalle Sue parole e' la delusione. Una cosi' intensa delusione che sembra averLa condotta alle porte della depressione. Lei si aspettava di essere accolta con tutti i riguardi per le Sue esigenze da quest'uomo più' maturo di Lei e lui si aspettava di essere accettato cosi' com'e'. La delusione Vi ha colti entrambi e vi ha posti davanti ad una realta" diversa dalle aspettative. A questo punto Lei ha cercato di adeguarsi, il Suo ragazzo no: ha reagito diversamente. Su cosa farLa riflettere ora per aiutarla davvero? Forse sulla violenza che sta subendo? Forse anche su quella che sta subendo il Suo ragazzo. Che senso ha per Lei proseguire questa convivenza ora ? Spera di riuscire ad adattarsi? O di riuscire. A cambiarlo? Cerchi di leggersi nell'animo per capire che emozione e' prevalente in Lei ora. E poi forse e' il caso che ne parliate con calma insieme al Suo ragazzo, esponendo le sue difficolta' e ascoltandovii reciprocamente. . La via d"uscita potra' essere individuata solo insieme, sgombrando il campo dalla competizione, al "chi ha ragione e chi no". Potreste ricorrere, se lo riterrete, alla consulenza di uno psicologo di coppia, che Vi aiuti a elaborare le rispettive aspettative andate deluse, e ad accettarvi, se condividerete almeno il progetto comune di proseguire la Vosra convivenza.
I migliori auguri e cordiali saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per la sua pronta risposta!
Quando dico senso di colpa, lo dico perché magari sia allora, sia adesso spesso penso di essere io troppo suscettibile. Poi però quando mi sento dire "testa di ...", "faccia di...", ma paradossalmente la cosa che mi fa più male è "tu ora te ne vai e non ti fai vedere più" o se sono io che faccio per uscire di casa "se esci da quella porta non entri più". Mi fa rabbia, perché mette in risalto il fatto che sono studentessa e non lavoro ancora. Quest'ultima frase l'ha detta oggi davanti l'amico.
Per non parlare quando voglio andare qualche giorno dai miei, stranamente ha bisogno di me per qualche progetto o attività o semplicemente x mettere apposto casa. Se vado via, devo dire che ora e che giorno torno (non posso improvvisare ecco). Poi la sua ipocondria, che lo spinge a stare sveglio di notte per paura di vari infarti o peritoniti (in realtà gli è stato diagnosticato un reflusso gastroesofageo). Se provo a dormire in quei momenti sono un'egoista.
Prima piangevo, urlavo e lo affrontavo per dirgli di goderci la vita, di smetterla di pensare solo all'eventualità della morte. Soprattutto gli chiedevo e chiedo rispetto, mi risponde che devo lasciarmi scivolare quello che dice. Da lì ho iniziato ad ignorarlo quando fa così, ma così capisco che aggiriamo solo il problema e che io mi tengo tutto dentro e la rabbia cresce.
Anche i nostri rapporti sessuali sono rari, siamo arrivati a non farlo per 6 mesi.
Non so cosa fare, lasciare tutto mi sembra surreale.
Inizialmente sapevo del suo passato traumatico (morte di famigliari cari) ma ciò non significa che deve scaricarsi su di me. Idem per la sua situazione lavorativa altalenante.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Quanto dolore sento in Lei! Quanta impotenza! Ma anche amore mi sembra! La realta' le sta chiedendo tanto e Lei sembra non farcela. Cerchi di fare presente al Suo ragazzo quanto venga ferita da certi atteggiamentji. Non dia per scontato che lui lo sappia. Potrebbe non saperlo, non capirlo. E' con Lei che deve fare conciliare tutto il background che si porta appresso!
[#5]
dopo
Utente
Utente
Si è vero siamo delusi ed in competizione. A volte ho solo voglia di tornare dai miei, a volte vorrei cercare aiuto per me e per lui, a volte siamo ritornati ad andare d'accordo e tutto era ok. Io vorrei che capisse che lo riprendo per il suo bene e non per fare la sapientina. A breve cercherò aiuto, almeno per me, che da mesi non riesco a completare il mio percorso di studi.
Sarò banale ma l'unica cosa che mi dà forza, anche solo per uscire di casa è il cagnolino che lui ha.
Altrimenti fosse per me starei 24 h in casa.
Grazie ancora!
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ho appena provato a parlargli del fatto che consideravo il suo atteggiamento una forma di violenza psicologica. Ovviamente sono stata smentita e considerata solo una ragazzina ipersuscettibile che non riesce a portare a termine dei compiti (la suddetta cura del cane). Gli ho detto che io potrei anche essere in torto ma che lui deve moderare il tono con me e smussare i suoi modi. Dopo avermi accusato di impedirgli il sonno (si era appena messo a letto), mi ha accusato di non avere la maturità di aspettare fino a domani x parlargli. Per me non si rende proprio conto, quindi meglio mettermi a letto e cercare di dormirci su.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

da quanto scrivi sono evidenti alcune note:

- la tua difficoltà di gestire la situazione e la relazione
- l'incapacità da parte di entrambi di cooperare nella coppia
- la tua bassa autostima
- colludere con alcuni atteggiamenti del tuo ragazzo

Alla luce di queste considerazioni un aiuto psicologico potrebbe aiutarti a prendere un po' le distanze dal dolore e dalla situazione, cioè comprendere che cosa di te di permette di stare in una storia del genere e capire cosa vuoi davvero da una relazione.

Buona giornata,
[#8]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
se lo ritiene opportuno, per chiarirsi le idee rispetto alla delicata situazione sentimentale che sta vivendo, può rivolgersi presso una delle sedi del Telefono Rosa, dove potrà effettuare gratuitamente dei colloqui con psicologi che quotidianamente si occupano anche di violenza psicologica sulle donne:

http://telefonorosa.it/sportello-antiviolenza-casilino

http://telefonorosa.it/sportello-antiviolenza-torvergata

Comprenderà bene che così a distanza sarebbe azzardato esprimersi su quanto le sta accadendo, mentre di persona si possono avere maggiori elementi per poterla aiutare.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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