Calo del desiderio e mia presunta depressione

gentili dottori dopo alcuni anni riscrivo, finalmente ho avuto il tanto desiderato secondo figlio( 2 anni) che amo molto ma che ovviamente mi ha portato grossi problemi quando è nato. E' chiaro che dopo la sua nascita mi è venuta una fortissima depressione post partum probabilmente tutte le ansie vissute per cercare questo figlio la paura di perderlo in gravidanza mi ha portato grossi squilibri i primi mesi del piccolo ho provato profondo odio per lo stesso che generava sensi di colpa enormi quindi ho passato 10 mesia piangere costantemente. Successivamente mio marito mi ha spedita al mare 2 mesi con i suoi genitori che mi sono stati vicini costantemente aiutandomi ho ripreso il lavoro e devo dire che mi sono sentita meglio. Purtroppo però le conseguenze ci sono state eccome, ho ripreso a vomitare sono terrorizzata dalla paura di ingrassare, mangio tanto e vomito tanto, ed in più come omaggio non voglio più fare l'amore con mio marito, mi urta proprio essere toccata baciata ecc...vivo con il senso del dovere nei confronti di mio marito per cui cedo ma si accorge anche lui che sono priva di slancio che prima avevo. Quindi mi trovo a vivere con tutti i doveri di mamma lavoratrice casalinga ed adesso si è aggiunto il dovere del sesso. Mi riempio di herpes sul viso perchè sono sempre stanca e mi sento empre in colpa ma come si fa ha fare tutto come le persone normali ed a non essere sempre così sfiniti e privi di slancio? cosa sbaglio?
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Gentile signora,

ho letto quanto ha scritto ormai diversi anni fa e vorrei prima di tutto chiederle come si è evoluta la situazione alla quale faceva riferimento all'epoca, quando ha riportato un quadro di grande sofferenza.

Ha cambiato psicoterapeuta o ha semplicemente interrotto la psicoterapia, rimanendo senza alcun supporto?

Da quello che ci sta scrivendo oggi sembra che la situazione sia decisamente difficile per lei, e che l'arrivo tanto desiderato del secondo figlio abbia portato con sè un peggioramento del quadro di malessere preesistente.
E' così?

Ha parlato al suo medico curante, o a qualche altra figura che possa aiutarla al di fuori della sua famiglia, di questo suo forte malessere?
Le varie forme di depressione post partum non sono infrequenti fra le donne che hanno avuto da poco un bambino, e ogni singolo caso deve ricevere attenzione, una diagnosi e un trattamento adeguato anche per evitare che la situazione degeneri.

Il suo bambino come sta?

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

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dopo
Utente
Utente
rispondendo al suo quesito le dico che ho interrotto la terapia, mi ero all'epoca trovata male con la psicologa quindi ho un pò perso fiducia.
Non so dirle se il mio bimbo mi ha peggiorato la situazione, vivo a fasi molto alterne, la depressione post partum è stata terribile mi sembrava di soffocare dentro, guardavo questo bimbo con odio pensando a cosa mi ero messa in testa di avere un 2° figlio e che mi aveva solo portato sconvolgimento e basta, e stato durissimo,i miei non mi sono stati molto vicino passavo giorni e giorni da sola il piccolo non voleva nemmeno stare in passeggino quindi potevo uscire poco. Non ho il coraggio di parlare con nessuno, è più facile scrivere, non ho un volto e non sono una persona.
Il piccolo stà benissimo è cresciuto e grazie a Dio lo amo profondamente, siamo molto attaccati e lo coccolo molto quasi a voler restituire l'amore che i primi mesi gli ho tolto. Aggiungo che coccolo anche la prima così soffre meno per Franci anche se devo dire è stata sempre brava e anche se ha vissuto con consapevolezza tanti miei pianti.
Adesso mi è rimasto solo il senso del vuoto di inadeguatezza ad arrvare a tutto. Non so come spiegare faccio penso tanto, ripeto lavoro pulsco casa cucino molto lavo stiro bado ai piccoli, ma non sò mi sembra di essere ....Mi sento solo ho pochi amici conosco tanta gente, ma è come se dopo non mi volessero più. Vede è tutto qui
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
"è tutto qui"

Non mi sembra davvero da poco, quello che ci ha raccontato di sè.

Se ha interrotto la psicoterapia prima che desse dei risultati, e non ha cercato un altro terapeuta, è comprensibile che oggi si trovi in questa situazione dalla quale comunque esiste una via d'uscita, se accetterà di riprendere il percorso con qualcun'altro.

La vicinanza della sua famiglia non sarebbe stata sufficiente a risolvere il suo problema anche se fosse stata continua e totale, perchè, stando a quanto ci ha detto, il suo quadro clinico è complesso e serio, e merita di ricevere un trattamento adeguato.

Lei si potrebbe giovare anche dell'affetto delle persone che le sono vicine, ma deve prima di tutto trovare una risposta professionale alla situazione per il bene suo e dei suoi bambini, che meritano di avere una mamma serena.

Cosa ne pensa?
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dopo
Utente
Utente
cosa ne penso? non saprei dirglielo anche se volessi trovare e ribadisco "se" non saprei a chi rivolgermi, vivo in un paese della provincia di Mi e qui pare che non siamo ben forniti di medici.
Ho paura, e se esce una brutta immagine di me? e se non riesco ad uscire dalle mie insicurezze? vede lei sicuramente lo sà che non è facile affrontare se stessi. quel poco di terapia che ho fatto è stato faticoso e non sono proprio venuta a capo di nulla. Io amo i miei figli, amo poco me
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Penso che non avrà difficoltà a trovare uno psicologo nella zona di Milano se lo cercherà presso l'Albo (www.opl.it) o fra gli iscritti a questo sito.

L'ostacolo è invece rappresentato da questo suo timore:
"e se esce una brutta immagine di me?"

Penso che il suo malessere traspaia già agli occhi di quelli che lei frequenta, perchè sembra essere piuttosto consistente e quindi non facilmente dissimulabile.
Non ci sarebbe comunque bisogno che sapessero che va in terapia.

Se l'immagine negativa che teme emerga la preoccupa invece rispetto a chi si occupasse del suo caso le assicuro che non ha nulla da temere perchè quello che ci ha scritto non è così insolito o terribile e non ha nulla a che fare con quella che può essere l'opinione su di lei come persona.
Anzi, mostrare la volontà di cambiare e di farsi aiutare non può che essere considerato positivamente da chi la aiuterà.

Per quanto riguarda i suoi bambini, amarli implica la necessità che lei ami anche sè stessa e si occupi di sè stessa: se lei non è serena rischia di turbare anche la loro serenità e di trasmettere loro l'immagine di una madre infelice, che si sacrifica senza essere per nulla contenta di quelle che sono le sue giornate, mentre immagino che per loro vorrebbe essere un modello positivo, da prendere ad esempio quando cresceranno.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
oltre alle informazioni già ricevute, le allego un mio articolo sul desiderio sessuale, per ulteriori approfondimenti.
Valuti serenamente la possibilità di un percorso risolutivo del suo disagio.
Saluti

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> cosa sbaglio?
>>>

Se non fosse che c'è poco da ridere, potrebbe benissimo domandarsi: "Cosa faccio in modo giusto?"

E non è solo una battuta. Chi è tutto concentrato sul peggio di sé, come appare essere lei, non riesce a "cambiar lenti", è come se ne indossasse sempre un paio che deformano la realtà, facendola sembrare peggiore di quello che è. Nel suo caso, soprattutto dentro se stessa.

Forse non se ne è resa conto, ma ha iniziato così il suo racconto:

>>> gentili dottori dopo alcuni anni riscrivo, finalmente ho avuto il tanto desiderato secondo figlio( 2 anni) che amo molto ma che ovviamente mi ha portato grossi problemi quando è nato. E' chiaro che dopo la sua nascita mi è venuta una fortissima depressione post partum
>>>

Lei usa "ovviamente" ed "è chiaro" come fossero scontati. Ciò è una misura di quanto il suo vissuto sia assestato sul pessimismo, sull'assumere che nemmeno eventi meravigliosi come la nascita di un figlio possano più dare piacere (non parliamo poi del sesso), ma addirittura peggiorare la situazione, già tragica.

Non ci sarebbe bisogno di dire che non è qui che potrà trovare la soluzione al suo problema. Deve rivolgersi a un professionista, poco importa se con il primo non si è trovato bene. Se davvero ama i suoi figli, come dice, ha il dovere di crescere e diventare una mamma serena, per dar loro quanto che si meritano. Altrimenti il suo malessere potrebbe facilmente trasmettersi su di loro.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Avete ragione dovrei andare da un medico ci stò pensando cercando di convincermi che la soluzione è la migliore, devo però tener conto anche (purtroppo) il problema economico che tante volte si pone da ostacolo.
Grazie mille della disponibilità che mi avete dimostrato, spero di vincere la paura
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Esistono professionisti qualificati e referenziati, anche nel pubblico.
Saluti ed auguri
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se il lato economico è problematico, esiste sempre il servizio pubblico.

Comunque in psicoterapia vi sono approcci diversi, che richiedono disponibilità economiche e temporali diverse. Legga ad esempio questi due articoli, per farsi un'idea, poi se crede potrà chiederci ulteriori chiarimenti:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

vorrei fermare la Sua attenzione su questi Suoi timori:

"Ho paura, e se esce una brutta immagine di me? e se non riesco ad uscire dalle mie insicurezze?"

Probabilmente adesso sente anche una sorta di obbligo verso tutto; all'inizio ci ha detto che si sente in dovere verso Suo marito, anche da un punto di vista sessuale. Non crede che dovrebbe uscire da questa ottica? Da dove vengono questi standard elevati? e il senso del dovere su tutto? Forse dovrebbe ripartire con calma dal Suo benessere, senza l'aspettativa magica di essere perfetta con una bella immagine e senza insicurezze. In altre parole, potrebbe tollerare l'imperfezione (paura di ingrassare? che significa?)

Nella Sua zona non avrà difficoltà a trovare negli ospedali un buon servizio di psichiatria e di psicologia per la diagnosi e trattamento della depressione. Può domandare anche al Suo medico di base per ulteriori indicazioni in merito.

Le faccio tanti auguri,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica