Problemi digestivi e alimentazione

Gentili dottori,
Mi è stata diagnosticata, un anno fa, un'ernia iatale con gastrite e reflusso gastroesofageo. Ho seguito le indicazioni del mio medico per quanto riguarda i farmaci e l'alimentazione per il primo periodo, poi sono stata abbastanza bene.
Successivamente ho ripreso a mangiare quasi normalmente e dopo un certo periodo la sitnomatologia è ricomparsa, al momento ho appena finito un ciclo di omeprazolo. Il punto è che quando prendo la pillola di "protezione" mangio normalmente senza problemi e senza troppe limitazioni, appena smetto la pillola mi ricompaiono i sintomi...
Io sono convinta che se fossi più attenta all'alimentazione avrei meno problemi, ma il problema è che non riesco a rinunciare a caffè e dolci... Se ho dei dolci in casa, come ad esempio una torta o dei dolcini, non riesco a resistere finché non sono finiti... In più mi capita che più soffro di bruciori di stomaco o ho altri problemi, più desidero quegli alimenti... mi sento come in un circolo vizioso... inoltre ho più volte pensato che i miei problemi possano derivare anche da qualche intolleranza, ma oltre ai sintomi legati all'ernia e alla gastrite non ho altri problemi, quindi sarebbe da escludere.
Negli ultimi due anni ho seguito una dieta di un nutrizionista con cui ho perso circa 6 chili, ora però li ho ripresi tutti e in quest'ultimo periodo trendo a ingrassare... più guardo la bilancia e più mi sento in colpa... la dieta che mi ha proposto il nutrizionista non è stata drastica, ma mi ha permesso di "imparare" i giusti abbinamenti alimentari e le buone norme di un'alimentazione sana. Ma dove sono finite? Tutte queste mie sensazioni si accentuano quando sono stressata, o ansiosa. Attualmente ho dovuto sospendere la piscina per motivi di lavoro e organizzazione familiare (ho due bimbe piccole e ultimamente hanno avuto l'influenza una dopo l'altra) e tendo a trascurarmi...
Ultima cosa, sono una lavoratrice autonoma che lavora da casa. Non ho un ufficio nel vero senso della parola e devo sempre conciliare famiglia, lavori domestici e lavoro vero e proprio. Tutto ciò mi risulta abbastanza difficile e mi sento inadeguata se penso a una bella casa pulita, ordinata ed efficiente... come non è la mia!
Grazie per l'attenzione che vorrete dedicarmi e scusatemi se sono stata così prolissa...
Cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
probabilmente farebbe bene a rivolgersi di persona ad uno psicologo che la affianchi e l'aiuti a mantenere la motivazione a seguire un'alimentazione corretta: come ha sperimentato sulla sua pelle, perdere peso non è così difficile quanto riuscire poi a mantenerlo.
Seguire una dieta non significa esclusivamente seguire un piano alimentare adeguato, ma porre pari attenzione anche agli aspetti psicologici. Uno psicologo la potrà aiutare a capire quali sono i suoi punti deboli e a rafforzare il suo senso di autoefficacia nel raggiungimento dei risultati che si prefiggerà.
In molte strutture pubbliche è prevista la presenza di uno psicologo nei servizi di dietologia: provi ad informarsi se è così anche nella sua Asl di appartenenza.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile signora,
potrebbe specificare qual è la domanda che ci vuole fare?
grazie

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora, per fare bene una dieta bisogna stare bene... di testa! Cioè bisogna avere una forte motivazione a perdere peso o ad acquisire uno stile di vita più sano.
In tal senso, visto che Lei sa già cosa deve o non deve mangiare, potrebbe essere utile l'aiuto di uno psicologo per lavorare sulla motivazione, ma anche su strategie altre, quali ad esempio:

- eliminare i cibi proibiti (non tenerli in casa, facendosi aiutare anche da parenti)
- intercettare attraverso la prescrizione di un diario alimentare che farà con lo psicologo quali sono i momenti critici (ad es se Lei lavora da casa apprezza che mangia di più o di meno? quando è sola o con qualcuno?)
- una volta fotografata la situazione, si interviene per spezzare il meccanismo che scatena la porta all'alimentazione eccessiva e poco curata
Se il medico ha dato indicazioni per la cura dell'ernia con la dieta vale la pena seguire davvero quelle indicazioni.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottoresse,
vi ringrazio molto per le risposte.
In realtà la mia domanda era proprio sapere se ho bisogno di aiuto...
Vorrei trovare una via d'uscita alla mia situazione e magari migliorare il mio corpo, la mia "testa" e in generale.
Grazie

Saluti
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
A questo punto si rivolga allo psicologo psicoterapeuta, potrà risistemate, come ho cercato di spiegare sopra, l'approccio all'alimentazione e poi lavorare anche sull'immagine corporea e sulle variabili psicologiche.

Se vuole può leggere questo articolo a riguardo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Saluti,
[#6]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile signora,
non usiamo il cibo solo per nutrirci. Il cibo può avere funzioni molto diverse, a volte lo utilizziamo inconsapevolmente per "tenere a bada" emozioni spiacevoli come la rabbia, la tristezza o la preoccupazione. A volte, tra l'altro, è la restrizione alimentare stessa a determinare l'insorgenza della fame nervosa.
E' necessario che si faccia aiutare in questo momento, come le hanno suggerito le colleghe, da uno psicologo psicoterapeuta.

un caro saluto
[#7]
Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile utente,
ho letto con attenzione la sua storia dalla quale si evince un senso di colpa che, come spesso accade, si autoalimenta attraverso il perpetuare di comportamenti sbagliati. Sono d'accordo con lei rispetto al fatto, molto comune, di un mancato controllo degli impulsi, specie quelli alimentari, in periodi di forte stress. Intendo, tra le righe, un suo precario equilibrio che si manifesta attraverso varie sintomatologie, più o meno marcate, che tendono a sedimentarsi. Sono d'accordo con le risposte dei miei colleghi e mi permetto di suggerirle di incontrare uno Psicologo.
Con la speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
la saluto
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

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