Crisi personale

Gentile Dottore,
sono una ragazza di 32 anni che sta attraversando forse il periodo peggiore della sua vita; ho avuto in passato momenti no, ma senza dubbio quello che mi sta accadendo adesso e' molto pesante e non riesco a trovare una via d'uscita.
Dunque al momento sono ancora una studentessa universitaria perché in passato ho dedicato il mio tempo ad altro svantaggiando di fatto i miei studi e trovandomi oggi senza un titolo e senza un lavoro ( perso ormai da tre mesi) e la cosa e' assolutamente frustrante e difficile da sopportare, devo dire che i miei sono persone straordinarie che non mi fanno pesare niente, ma io non riesco a superare tranquillamente il fatto di essere dipendente economicamente (anche se non totalmente) da loro. Ho attraversato un brutto periodo per questo e mi sono rivolta a uno psicologo che pero non mi e' stato molto d'aiuto purtroppo.
Inoltre sono fidanzata con un ragazzo speciale da quattro anni, purtroppo quest'anno e' venuta Mancare sua mamma a causa di una malattia, morte che ci ha sconvolti tutti per le tempistiche, superare questo tauma non e' facile e forse non lo sarà per molto tempo, ma quello che sta accadendo adesso e' che io e lui non abbiamo più un rapporto normale, magari e' diventato un rapporto più costante nella presenza, ma quasi inesistente nella sostanza.
Dall'accaduto le cose sono molto cambiate, non riusciamo più a comunicare vuoi perché e' stanco, vuoi perché ci sono altre persone intorno...ho davvero paura per il nostro rapporto e la sto vivendo molto male, io sogno la mia vita con lui, vorrei un bambino, tanti sogni, ma poi se mi guardo intorno vedo vacillare la nostra Unione, l'instabilità del mio futuro e mi chiedo che ne sarà di tutto questo.
Ho cercato aiuto da un altro psicologo, ma purtroppo non posso permettermi di fare molte sedute, economicamente non me la passo bene e non posso pesare sui miei anche per questo, pertanto passo le giornate a pensare a come venirne fuori e a sperare che domani sia migliore, ma poi la sera quando vado al dormire faccio un bilancio e capisco che e' sempre peggio e allora piango anche notti intere.
La prego mi dia un consiglio su come devo comportarmi.
Grazie
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è possibile che una serie di fattori si siano accumulati concorrendo a determinare la crisi che lei sta vivendo in questo momento, ma è anche possibile che il suo sia un malessere di tipo ricorrente che si ripresenta quindi negli anni sostanzialmente identico a sè stesso.
Come ci descriverebbe i "momenti no" del passato?
Quando sono cominciati e quanto duravano?

Vorrei chiederle come mai ha trascurato gli studi in favore di altro, e se questo è diventato un problema ai suoi occhi solo nel momento in cui ha perso il lavoro.

Per quanto riguarda il suo ragazzo, è possibile che sia ancora in lutto per la perdita della mamma e che questo condizioni il suo modo di vivere le situazioni e magari la vostra relazione.
In che senso non avete più "un rapporto normale"?
Prima che sua madre mancasse avevate fatto dei progetti dio convivenza/matrimonio?

Vorrei anche sapere che tipo di percorso ha effettuato, quando, per quanto tempo e con che obiettivo con il primo psicologo e che tipo di intervento ha richiesto questa volta.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dottoressa,
cerco di rispondere alle sue domande:

I momenti no del passato sono stati dovuti a problemi economici e familiari che hanno portato a non poche tensioni nella mia famiglia, causandomi stati d'ansia e attacchi di panico, questo all'eta di 20 anni, sono riuscita a superare questo periodo trovandomi un lavoro, ma non essendo mai stata seguita da nessuno, solo il medico di base che mi aveva prescritto degli ansiolitici.

Lo studio l'ho trascurato per le varie attività lavorative intraprese sempre con grande entusiasmo e voglia di fare, ma anche per attività varie di volontariato. Ho sempre cercato di rimandare il fatto di dover fare i conti con la conclusione degli studi, tanto che avevo investito tutta me stessa proprio in quest'ultimo lavoro, anche perché il mio datore mi aveva promesso mari e monti, insomma credevo che sarebbe stato quello il mio futuro e quindi tre mesi fa mi e' caduto il mondo addosso e improvvisamente lo scheletro e' tornato a farsi vedere, adesso e' l'unica cosa che mi sono prefissa come obiettivo altrimenti avrei sprecato tempo, denaro e sacrifici dei miei e poi io stessa adesso ne sento l'esigenza di chiudere questo percorso.
Lo psicologo che mi ha seguito in quel periodo quattro sedute in tutto, ha cercato di farmi parlare molto delle mie sensazioni e di evidenziare come il senso di fallimento che avevo/ho mi stesse schiacciando, ma che avrei dovuto superare questa sensazione prefiggendomi dei piccoli obiettivi da raggiungere di volta in volta

Io e il mio ragazzo non abbiamo più un rapporto normale perché mi sembra che non esista più comunicazione fra noi, tutto diventa faticoso e spesso litigioso.
Basta un niente per cercare di ferirsi l'una con l'altro, delle volte sento di stare meglio quando e' lontano da me e sono certa che lui abbia la stessa sensazione, visto che lui stesso me l'ha detto.
Ho cercato di stargli accanto in ogni modo dopo l'accaduto, mi sono trasferita da lui per stargli accanto, ma anche questo sembra non bastare...
Inoltre conosce bene il mio stato d'animo, ma sembra non curarsene e anzi ci scherza su e questo mi fa ancora più male.
Lo psicologo questa volta mi ha detto di cercare non farmi carico del suo dolore e di fare le cose nella misura in cui non diventano un peso, ma non riesco a capire il limite di questo.

Mi sento un fallimento dietro un altro e non riesco più a sopportarlo.

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dottoressa,
cerco di rispondere alle sue domande:

I momenti no del passato sono stati dovuti a problemi economici e familiari che hanno portato a non poche tensioni nella mia famiglia, causandomi stati d'ansia e attacchi di panico, questo all'eta di 20 anni, sono riuscita a superare questo periodo trovandomi un lavoro, ma non essendo mai stata seguita da nessuno, solo il medico di base che mi aveva prescritto degli ansiolitici.

Lo studio l'ho trascurato per le varie attività lavorative intraprese sempre con grande entusiasmo e voglia di fare, ma anche per attività varie di volontariato. Ho sempre cercato di rimandare il fatto di dover fare i conti con la conclusione degli studi, tanto che avevo investito tutta me stessa proprio in quest'ultimo lavoro, anche perché il mio datore mi aveva promesso mari e monti, insomma credevo che sarebbe stato quello il mio futuro e quindi tre mesi fa mi e' caduto il mondo addosso e improvvisamente lo scheletro e' tornato a farsi vedere, adesso e' l'unica cosa che mi sono prefissa come obiettivo altrimenti avrei sprecato tempo, denaro e sacrifici dei miei e poi io stessa adesso ne sento l'esigenza di chiudere questo percorso.
Lo psicologo che mi ha seguito in quel periodo quattro sedute in tutto, ha cercato di farmi parlare molto delle mie sensazioni e di evidenziare come il senso di fallimento che avevo/ho mi stesse schiacciando, ma che avrei dovuto superare questa sensazione prefiggendomi dei piccoli obiettivi da raggiungere di volta in volta

Io e il mio ragazzo non abbiamo più un rapporto normale perché mi sembra che non esista più comunicazione fra noi, tutto diventa faticoso e spesso litigioso.
Basta un niente per cercare di ferirsi l'una con l'altro, delle volte sento di stare meglio quando e' lontano da me e sono certa che lui abbia la stessa sensazione, visto che lui stesso me l'ha detto.
Ho cercato di stargli accanto in ogni modo dopo l'accaduto, mi sono trasferita da lui per stargli accanto, ma anche questo sembra non bastare...
Inoltre conosce bene il mio stato d'animo, ma sembra non curarsene e anzi ci scherza su e questo mi fa ancora più male.
Lo psicologo questa volta mi ha detto di cercare non farmi carico del suo dolore e di fare le cose nella misura in cui non diventano un peso, ma non riesco a capire il limite di questo.

Mi sento un fallimento dietro un altro e non riesco più a sopportarlo.