Omosessualità, sensi di colpa

Buongiorno a tutti gli specialisti, mi sono iscritto in questo forum per cercare di avere un consiglio sulla mia situazione e per capire se eventualmente necessito di un percorso terapeutico per poterne venire a capo.

Vi espongo i miei problemi.
Fin dall'adolescenza ho avuto grossi dubbi sul mio orientamento sessuale, ma non credo di avere ancora raggiunto una completa consapevolezza su quello che sono neppure a distanza di anni.
Per lungo tempo ho vissuto un forte disagio che mi ha frenato anche nella vita di tutti i giorni, lasciandomi in un'impasse generale che non mi permetteva di fare progetti a lungo termine, pregiudicando gli studi e l'università... Solamente imponendomi di non pensare al problema sono riuscito ad andare avanti e ad ottenere la laurea di primo livello.
Negli ultimi mesi, tuttavia, forse per il fatto di aver liberato la mente dopo aver raggiunto un obiettivo, sono tornato in crisi, ma in maniera più propositiva. Ho deciso di approfondire me stesso cercando di conoscere persone del mio stesso sesso, per capire. Recentemente ho conosciuto un ragazzo che mi ha estremamente affascinato intellettualmente fin da subito. Con lui ho provato grande trasporto emotivo e anche..fisico. Diciamo che con lui ho avuto i miei primi rapporti omosessuali, e credo di essermi innamorato. Eppure non sto bene. Capita spesso che dopo esserci visti, magari il giorno dopo, io provi grossisimi sensi di colpa, mi viene quasi da piangere a volte, e non capisco, perché quando sto con lui sto benissimo.
A complicare la situazione, e qui mi ci sono messo io a complicare il tutto, è il fatto che c'è anche una ragazza... Anche se non credo sia il problema scatenante del senso di colpa, non entra in gioco quando sto male. Io ovviamente non sono dichiarato e lei è stata la mia ragazza per qualche anno, in un rapporto che si è evoluto da semplice amicizia a qualcosa di più. Ci siamo lasciati qualche anno fa, poi quest'anno è ricomparsa nella mia vita.
Lei è innamoratissima di me, io le voglio un gran bene e non riesco a farle del male. Nei suoi confronti penso di provare un sentimento superiore all'amore, di reciproca complicità, per cui non riesco ad affrontare il fatto di doverla lasciare nuovamente e farla soffrire, vorrei fosse sempre felice. Sono consapevole di non essere nel giusto in questa situazione, perché mento a lei e mento pure a lui, e nessuno dei due se lo merita.
Questa situazione ingarbugliata,come potete capire, mi mette a disagio, sono di nuovo fermo e non riesco a pensare a null'altro. Sono gay? Bisessuale? Perché sto male dopo essere stato con quel ragazzo? Perché non riesco a lasciarla? Riuscirò mai a essere risolto in qualche modo?
Datemi una mano.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
La sua situazione e' più' comune di quanto Lei pensi.
Spesso si vive una sessualita' orientata in modo omosessuale e una affettivita' assolutamente eterosessuale.
A questo conflitto si aggiunge che la ragazza e innamoratissima di Lei e quindi Lei si sente in colpa.
La sua omosessualita' e' conflittuale gia' di per se (non e' mai semplice e lineare accettare di provare certe emoziionii in una societa' non proprio libera come e' la nostra.
Quello che pero' Lei chiede e' di fare chiarezza dentro di se'. Per questo purtroppo non possiamo aiutarla noi. Deve contattare uno psicologo psicoterapeuta . In un contesto protetto, con una profonda alleanza terapeutica Lei potra' confrontarsi con le dinamiche profonde che sottendono le espressioni affettive e sessuali.
Penso che , data la sua forte senibilita' sia un passo che deve fare, per se' stesso e per la sua vita.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
spesso l'affettività, non correla con la sessualità , da quanto leggo cìè un elevato livello confusivo tra quanto sente, quanto vorrebbe e quanto invece la spaventa e paralizza.
Concordo con la collega, da quì non si può fare molto, sarebbe utile approfondire le dinamiche del suo sentire e della sua storia di vita, all'interno di un setting protetto e riservato

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le celeri risposte,
Penso dunque di avere bisogno di una terapia mirata per risolvere il mio problema.

In generale, vorrei limitare al massimo la lettura di altri casi in forum medici come questo, per evitare facili suggestioni e trarre conclusioni affrettate sul mio stato di salute, tuttavia aggiungo un particolare in cui mi sono riconosciuto leggendo l'esperienza di un altro ragazzo in questo thread:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/291934-sesso-ed-erezione.html

Anche a me è capitato nell'ultimo anno di soffrire di forti giramenti di testa, tachicardia e senso di soffocamento, in particolare in corrispondenza di scadenze universitarie, esami eccetera. Anche nel mio caso ho effettuato vari esami clinici che tuttavia confermano la mia buona salute fisica. Posso dunque soffrire di attacchi di panico?
Il mio malessere e la mia paralisi emotiva può essere dovuta anche a questo tipo di problema?


Un altro problema che mi pongo è come riuscire a comunicare alla mia famiglia di avere bisogno di un aiuto. Non è facile per me, che spesso ho deluso aspettative dei miei genitori in vari ambiti riuscire ad ammettere a loro che ancora c'è qualcosa ce non va e ammettere di avere dei conflitti nell'orientamento, nonostante loro siano stati sempre iper comprensivi nei miei confronti. Sarebbe un'altra delusione da dover affrontare.

[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, penso di avere intuito quello che ci ha voluto indicare facendo riferimento a quel post.
Come le dicevo da qui e' difficile dirle qualcosa che davvero sia "suo" e non fare generalizzazioni, ma posso ipotIzzare che la sua carica emozionale ora sia tutta spostata sulla sua esperienza con questo ragazzo, che ci descrive cosi' entusiasmante per Lei;

" Ho conosciuto un ragazzo che mi ha estremamente affascinato intellettualmente fin da subito. Con lui ho provato grande trasporto emotivo e anche..fisico. Diciamo che con lui ho avuto i miei primi rapporti omosessuali, e credo di essermi innamorato."

E' comprensibile che tutto questo porti uno sconvolgimento nella sua vita, nella sua mente, nel suo corpo.

Riguardo il suo timore circa gli attacchi di panico, penso che questo "titolo" sia davvero stato inflazionato negli ultimi tempi. In realta' nella vita di una persona a stento si puo' avere conosciuto un attacco di panico: quelli che seguono sono solo stati creati dalla paura, dall'ansia anticipatoria che possano ripresentarsi.
Nel suo caso si verifcheranno degli episodi di ansia dovuta a tutta la situazione che sta vivendo.
Forse non e' necessario che spieghi ai suoi la ragione esatta della sua richiesta di aiuto. Puo' motivare l'esigenza di ricorrere ad uno specialista con problemi di ansia. Penso che la sfera intima debba essere salvaguardata e protetta con molta cura.
Ci tenga informati se crede.
I Migliori saluti
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro Utente,

premesso che non è possibile darle risposte puntuali senza una conoscenza diretta, vorrei chiederle se con la ragazza che è ora ricomparsa nella sua vita ha avuto e/o ha rapporti sessuali.

La sua confusione e i suoi sensi di colpa sembrano assolutamente compatibili con il vissuto che ci racconta; quindi le confermo, come lei sagacemente intuisce, che non è davvero opportuno che si soffermi a leggere altri casi in forum medici o in altri "spazi virtuali".

Ogni persona ed ogni storia è unica e irripetibile.

Il suo senso di colpa sembra nascere non tanto dal "tradimento" della sua ragazza, quanto dalla non completa accettazione di un orientamento che ancora non le è chiaro; sembra sia più un senso di colpa nei confronti della famiglia... sembra quasi che nell'accettare la compagnia del ragazzo lei senta di tradire le persone che le sono vicine e a cui vuole bene.

Allo stesso tempo non riesce a identificarsi come persona, non riesce a capire chi è e cosa vuole e, da questo punto di vista, sembra sentirsi in colpa anche con se stesso, come se si colpevolizzasse per non avere la volontà di definire una posizione chiara.

Non credo sia opportuno, in questo momento, affrontare l'argomento con i suoi familiari; potrebbe semplicemente dire loro che vorrebbe consultare uno specialista per una sensazione di ansia che l'accompagna nel suo quotidiano.

In alternativa, essendo maggiorenne, può provare a contattare una struttura pubblica della sua zona per un primo consulto senza dover necessariamente mettere a conoscenza i suoi genitori della cosa.

Ciò che mi sembra davvero opportuno è non limitarsi a questa richiesta di aiuto sul web che, con tutta la buona volontà da parte nostra, non può essere risolutiva.

Un caro saluto e in bocca al lupo

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#6]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio nuovamente per le risposte.
Per quanto riguarda la domanda postami dal dott. Callina, si abbiamo avuto e abbiamo ancora rapporti, c'è una buona intesa sessuale tra me e la mia ragazza.
Il fatto, tuttavia, di vivere un rapporto a distanza con lei mi riempie di dubbi, sicché non ci siamo ancora visti da quando ho conosciuto il ragazzo. Non saprei prevedere come potrebbe andare un eventuale incontro di natura sessuale a breve termine con lei. Magari riuscirei a mettere da parte tutti i miei dubbi, e nascondere il mio secondo rapporto, vivendomi la storia normalmente, o magari forse no. Vedremo che succede, anche se mi sto rendendo conto che forse la menzogna non fa proprio per me, non riesco a viverla serenamente.

In generale penso le considerazioni su una possibile spiegazione del mio disagio fatte da lei, dott. Callina, possano essere aderenti alla mia condizione.
Entrambi mi avete consigliato di non fare cenno sui miei dubbi di orientamento ai miei genitori, credo dunque sia la soluzione migliore e mi sento di seguire il vostro consiglio.
Vi ringrazio di nuovo, anche il solo sentire un parere mi fa stare un po' meglio. A volte l'impossibilità di confidarsi con qualcuno riguardo un certo tipo di problematiche diventa emotivamente assai pesante.


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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Lieto di averla confortata.

Se crede, ci faccia sapere come procede.
Un caro saluto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non avendo ancora capito bene come stanno le cose, in effetti, sarebbe fuori tempo fare dichiarazioni ai suoi genitori, rischiando di creare un allarme verso qualcosa che è ancora in divenire.

Probabilmente la posizione più utile dal suo punto di vista sarebbe l'attendismo. Ovvero non sforzarsi di voler capire subito e a tutti i costi "chi è" e quale sarebbe il suo orientamento sessuale. Tanto, alla fine, certe cose si capiscono comunque. Anche non volendo.

Nel frattempo però, per aiutarla a sopportare questo periodo d'incertezza, un supporto psicologico potrebbe esserle utile, se sente di non farcela da solo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie anche a lei dott. Santonocito.
Si effettivamente dovrei darmi anche del tempo per metabolizzare la situazione nuova per me, forse dovrei provare a pensare meno, a volte penso troppo. Tuttavia temo col tempo di trascinare tutto in avanti, di posticipare una possibile soluzione, ed è una cosa che fortissimamente non voglio. Ho posticipato per lungo tempo, credo, e questo problema si è incancrenito.
Inoltre più tempo passa, più faccio del male alle persone a cui voglio bene, omettendo di essere sincero con loro.

Buona serata
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non si può essere più sinceri con gli altri che con se stessi. Pensi questo. Se lei stesso ancora non sa chi è, sarebbe prematuro volerne dare spiegazioni addirittura ad altri, siano essi i genitori o persone con cui ha una relazione. Perché tanta fretta?

Non mi sembra si possa dire che lei abbia "trascinato" alcunché, non è una cosa che dipende da lei,

Piuttosto, si metta nella condizione di non dover promettere niente a nessuno, relazionalmente parlando (in questo può essere totalmente sincero) e vedrà che anche i sensi di colpa diminuiranno.