Amore/uomini

Buongiorno. ho un problema che mi fa sentire poco in salute mentale. sono stata in cura presso una psicologa che mi ha detto che sono ambivalente ed ha applicato la "terapia breve", per farmene uscire. le ho parlato più volte del fatto che quando vengo rifiutata faccio da zerbino per far cambiare idea alla persona che mi si oppone, ma mi ha spiegato che scelgo male le persone da avere attorno. non le ho creduto, anche se, effettivamente conosco poca gente e solo recentemente ho trovato persone che non mi mettono in difficoltà. il problema riguarda la mia vita amorosa. ho avuto una storia di 6 anni con una persona che mi ha tradita e trattata male per 4 (dai 17 ai 21), poi, l'ultima volta che siamo tornati assieme ho miniacciato di lasciarlo. lui ha affinato la tecnica delle bugie, io sono diventata depressa e bulimica. non sentivo nulla per lui,avevo meno di 25 anni, desideravo l'amore che mi scaldasse il cuore. finchè non mi ha lasciata e mi sono trovata sola...e gli scrivevo per recuperare la cosa. andavo dalla psicologa, ma non cambiava nulla. ho trovato un lavoro. era il mio primo lavoro, fino ad allora avevo solo studiato e studiato, mi piaceva la gente colta, volevo un bel lavoro perchè i miei figli fossero ricchi come i miei compagni di liceo e bramavo un ragazzo "fighetto"...però arriva lui, un po' troppo in carne, capelli di media lunghezza, spettinati. aveva una faccia bellissima, perfetta. mi prende la mano e mi salgono i brividi. era quel che volevo sentire, quel che tutti dovrebbero sentire. ha un atteggiamento ambiguo. mi faccio avanti e non risponde. poi vedo che, come l'ex comincia a dir che me la tiro perchè studio.(in passato sì lo studio era il mio orgoglio, la sola cosa in cui riuscivo, ma ora era diverso, lui mi tramortiva con uno sguardo, mi divertiva, quasi riuscivo a scherzare e non prendermi sul serio). mi propone una scopaamicizia. scopro che fa uso di cannabis, (4 quella sera...). noto che arriva al piacere troppo in fretta. (il mio ex diceva che ero una frana, meccanica, quindi sul momento ho pensato fosse un suo problema)...poi mi parla di sé e ovviamente ne finisco intenerita e cotta. ma poi fa cilecca durante un rapporto e quel che resta sono mail. gli scrivo ma non risponde. a san valentino propone sesso virtuale. il 28 maggio mi dice che per sesso c'è ma per altro no, solo che appena gli dico che ok, di più non può dare si arrabbia e offende e mi dice che forse può uscirne qualcosa. sparisce di nuovo. torna e mi dice di lasciarlo perdere, visto che il mio è solo un capriccio e dopo 2 minuti mi domanda cosa provo per lui e cosa penso della sua persona/cosa penso di volere. rispondo ma sparisce.perchè sono così speranzosa nei suoi confronti, come se avesse solo paura?perchè non riesco a smettere di spiegare le mie ragioni e lo lascio perdere? mi può dare una strategia. poi, come può il mio istinto trarmi così in inganno? mi sembrava fatto per me e inizialmente anche che ricambiasse...grazie mille
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

può dirci qualcosa di più preciso sulla terapia che avrebbe già effettuato (e immagino precocemente abbandonato)?

In particolare vorrei sapere se la Collega ha posto una diagnosi, per quanto vi siete viste e che con che frequenza.

E' effettivamente possibile che sia lei a scegliere le persone sbagliate con cui stare, e questo potrebbe avvenire a causa di difficoltà psicologiche che la portano a trovare persone che le creano ulteriori problemi e malessere.
Al riguardo le consiglio la lettura del libro "Donne che amano troppo" di R.Norwood, sono sicura che lo troverà interessante.

Come mai non ha creduto alla psicologa quando ha formulato questa ipotesi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
non mi aveva parlato della strategia. ci andavo una volta a settimana. inizialmente mi aveva proposto di scavare nella famiglia il problema dell'ambivalenza,per capire l'origine delle difficoltà relazionali, (tutti quelli che conosco stanno un po' con me e poi scappano, letteralmente...do un anno di tempo, appena mi fido puf spariscono). però i miei non hanno fiducia nella psicologia e si sentivano distrutti dal fatto che io ne avessi bisogno. curavamo la bulima applicando la tattica che recentemente ho letto in zero paranoie per una che soffriva di tricotillomania: "ti puoi abbuffare, ma alle condizioni del dottore, se ne mangi uno ne mangi sette o rinunci", solo che non funziona e francamente, mi sembra una idea poco geniale anche ora che ne conosco lo scopo,ovvero rendere la cattiva abitudine forzosa e non piacevole. a me piace ingozzarmi ugualmente, quindi anche se mi dice se ne mangi uno ne mangi 1000 lo faccio e ciao. ero molto depressa, tanto da farmi pensare che forse avrei avuto bisogno di psicofarmaci. comunque ci andavo e parlavo, mi lamentavo, esprimevo le mie paure e ricevevo consigli. poi le sentivo troppo a casa e ho smesso. ci andavo di nascosto ogni 15 giorni ma non serviva più a nulla.... così ho smesso e sono regredita. adesso non riesco a non pensare a quel ragazzo. ho letto quel libro. non so perchè mi comporti come le protagoniste del libro...e perchè non riesca a trovare una stabilità affettiva. di quel ragazzo mi fidavo. mi sentivo a mio agio con lui, pensavo all'happy ending. ne ho rifiutati 8 nel mentre e non me ne pento, perchè solo lui mi emoziona...
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senta, però il fatto è che non posso fidarmi delle mie sensazioni. ho sempre avuto problemi con la gente, non sono mai riuscita a far amicizia. ero sempre sola. ora provo a non lamentarmi mai, a prender quel che ne viene, ma mi sento sola. vorrei aver vicino qualche amico. il fatto è che, generalmente, ci sono persone che non mi piacciono a pelle e poi mi coinvolgono in loro attività, ma quando sciolgo le mie riserve su di loro spariscono o trovano altro facendomi pensare che io distingua le brutte persone a pelle. però poi mi trovo nella situazione di credere che una persona sia magnifica e non mi vuole ugualmente. è come se io non fossi fatta per nessuno
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scusate, recentemente ho ricevuto un netto rifiuto da un uomo che mi aveva fatto sentire viva. Con lui l'ambivalenza non si faceva tanto sentire. Ha sei anni più di me. Mi piaceva molto. c'è stata una notte di passione ma poi non ha più voluto vedermi. lui fa uso abituale di cannabis, da 11 anni. (non so se abbia smesso ora). Più l'alcool. Quando è sobrio è una persona divertentissima, sensibile. Ha una bellissima testa. Soffriva per una storia finita male. Non mi ha mai dato una vera possibilità. Ho cercato di essere ferma, di interessarmi a lui, ma a volte mi scoraggiavo. Nonostante le sue bravate aveva un ruolo dirigenziale nell'azienda, era fuori dalle righe, originale. Mi faceva sentire viva, potevo quasi scherzare. ora mi manca e farei di tutto per avere una chance. Nel frattempo mi è stata dietro un'altra persona. A dire di tutti poteva darmi di più, ma io non sentivo nulla in sua compagnia. Gliel'ho detto e mi ha piantato il muso sei mesi. Mi sono scusata e ha ripreso a chiedermi di uscire. é andata come sopra. Recentemente mi ha detto che lui non soffre per la gente e non sta male per nessuno che non ne vale la pena. Ha continuato a chiedermi di uscire finchè non ho accettato e poi mi ha dato pacco. Gli ho detto che non volevo più vederlo o sentrilo. ma cosa devo pensare di questa gente?? perchè provavo tanto per il primo e niente per il secondo? e poi pur sapendo che il secondo non mi va, perchè mi sono offesa tanto?