Stress, comportamento iperprotettivo

Grazie a chiunque di voi perderà anche solo un minuto per leggere di me e del mio problema. Sono fidanzata da circa un anno, premetto che non sono una bambina, ho vent'anni e il mio lui ventisei. Vivo sin dall'inizio della nostra relazione difficoltà e problemi che però non sono dovuti al rapporto di coppia in se ma dalla famiglia di lui. Premetto che hanno subìto in famiglia la perdita di un bambino ormai vent'anni fa ma, che da li, da come mi ha confidato lui, sono iniziati una serie di problemi a livello psicologico che purtroppo sono ancora presenti e peggiorano. In principal modo il mio problema è la madre di lui, no non pensiate si tratti del vecchio clichè di nuora e suocera che si contendono il maschietto in questione...Magari lo fosse! Lei mi rende anzi ci rende la vita un'inferno. Ha paure, ansie e attacchi di panico, è affetta da sindrome da acquisto compulsivo e visto che il piccolo è morto per problemi cardiaci diciamo che ho notato in lei un'ipocondria fittizia... mi spiego dice di star male solo quando si parla di andare a lavorare o occuparsi della casa, mentre quando si tratta di comprare sta bene ed è molto energica. Poi ha paura di uscire di casa la sera e di viaggiare. Fortunatamente lui non ha tutte queste fobie ma alcune, crescendo in quel contesto, le ha anche lui (soffre per esempio di attacchi di panico prima degli esami universitari). Lui conduce una vita stressante si occupa della casa, del pranzo, delle pulizie, delle bollette... Fa tutto. studia e lavora per pagarsi gli studi e si sente ripetere che è un fallito perchè fuoricorso di due anni e con un lavoro part-time(che non gli consente di andar via da casa). Noi non litighiamo e c'è intesa mentale e fisica ma... la madre rovina tutto. Sto cominciando a risentirne anch'io anche se lui ha bisogno di me piano piano inizio a cedere. Lei vuole essere ME, mi imita e vuole tutto quel che ho io, sia pure una spilla. Non accetta di avere più di 50anni e veste come un'adolescente, addirittura la pancia di fuori!! Lui non ci casca ma.. in un anno abbiamo avuto solo un battibecco di una sera e lei subito a fargli discorsi sul fatto che non ci vede felici, mentre io l'ho visto, a causa dei limiti assurdi che gl'impone (rientro max.alle2 di sabato) piangere e vengognarsi. Lo sovraccarica e lui è li li x esplodere... Io da un lato vorrei urlarle quant'è pessima come madre,donna e moglie ma dall'altro so che così facendo rovinerei tutto...Tengo a lui e lui tiene a me, gli mancano 5esami alla laurea e poi dovrebbe cambiare lavoro e finalmente andar via... Ma ora passiamo a me da quando sto con lui ho dei livelli di ansia assurda che alterno a scatti d'ira probabilmente dovuti a questa forte rabbia che mi sale e che ogni volta reprimo. Sono molto istintiva e anche se lui vede in me un'ancora (così mi chiama) io non sempre credo di potercela fare. Potete darmi un consiglio voi? sto esplodendo dentro.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Mi sembra che con un simile contesto la sua ansia sia giustificata. Dovra' oltretutto cercare di eSsere sempre serena per rasserenare lui.
Che dirLe? Pensa e ritiene che il cambuiamento di lavoro del suo ragazzo vi consentira' di sposarvi e avere una vostra casa, tagliare un po'i ponti con questa famiglia?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

mi permetta di farle notare un uso improprio del termine *attacco di panico*, per ridimensionarLe la situazione.

<soffre per esempio di attacchi di panico prima degli esami universitari>

Se l'ansia si manifesta in situazioni ben precise, come in questo caso, non è un attacco di panico, ma *semplice* ansia da prestazione, ed è normale essere agitati prima di un esame.
E dato che
<si sente ripetere che è un fallito perchè fuoricorso di due anni>
è più che comprensibile che sia agitato prima dell'esame, visto l'investimento emotivo e il bombardamento emotivo che ne consegue, qualora ci sia una bocciatura.

Concordo con Lei che non conviene l'attacco diretto alla madre, dato che potrebbe suscitare un reazione difensiva della madre in lui. E non dia più di tanto peso al fatto che la madre è in competizione con Lei: forse sarà più forte sul piano economico, ma sul piano biologico, sia a livello cronologico, che d'intimità con il ragazzo, Lei è imbattibile!
Sulla rabbia trovi il modo di sfogarla in modo costruttivo altrove, magari in un'attività fisica.

Poi, è vero che hanno subito la perdita di un figlio (la madre) e di un fratello (il Suo compagno), ma mi sembra che ci sia anche un'altra perdita che brilla per la sua assenza: la figura paterna, dov'è?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Roberta De Bellis Psicologo, Psicoterapeuta 48 4
Gentile ragazza,
la situazione che vive è abbastanza importante e fonte di stress, Non mi stupisce che stia cedendo poichè quanto si possa amare una persona, spesso si supera il limite dell'aiuto e bisogna ammettere che darebbe piu' sano per tutti farsi aiutare e sostenere a chi compete. Questo per dirle che lei ha fatto e fa molto per il suo fidanzato e in questo momento le sue risorse sono fragili e avrebbe bisogno di un sostegno anche lei. Pensi alla possibilità di rivolgersi ad uno specialista, che possa sostenerla e indirizzarla su come canalizzare al meglio le sue energie.

Dott.ssa Roberta De Bellis

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio di cuore voi che avete letto e risposto alle mie domande, vorrei un chiarimento dal dottor Bellizzi se possibile, io ho usato il termine "attacchi di panico" in quanto durante e prima dell'esame il mio compagno ha nausea e giramenti di testa, poi dovendo trovandosi davanti al foglio d'esame spesso e volentieri non tiene a bada i sintomi e scappa dall'aula, ha perfettamente ragione nel dire che è dovuto alla paura di come prenderanno a casa l'esito dell'esame... ma con i sintomi appena descritti che nome si può dare a questo suo comportamento?
E vorrei aggiungere che il mio fidanzato ha preso con me la decisione di rivolgersi ad un vostro collega per riuscire a vivere serenamente gli ultimi esami e perchè è intenzionato a lasciare il prima possibile il nido o la prigione famigliare... Voi che siete dottori credete che durante le sedute verrà chiesto anche ai suoi di partecipare, io in cuor mio me lo auguro... Grazie ancora siete stati gentilissimi con me
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Dipende dal tipo di terapia che scegliera':
Se sceglierete: se volete scegliere una terapia che coinvolga la famiglia occorrfe un appfroccio sistemico, che lavora sulla famiglia come un'unita', un sistema.
Valutate le varie opzioni chiedendo dei colloqui preliminari.
I migliori saluti.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

nel DSM-IV si parla di <Attacchi di Panico causati dalla situazione>, cioè specifici e che si manifestano spesso in una sola situazione <sono più caratteristici della Fobia Sociale e delle Fobie Specifiche.>.

Cioè, se gli Attacchi di Ansia Acuta che il suo fidanzato manifesta si verificano solo in occasione degli esami, personalmente ritengo che si tratti di ansia da prestazione, e quindi rientrante nelle Fobie Specifiche.

Poi l'ansia si manifesta fisicamente allo stesso modo, dato che coinvolge un'attivazione del sistema neurovegetativo.
Anche se c'è fuga, non basta. Gli Attacchi di Panico il più delle volte sono aspecifici, cioè non è detto si verifichino sempre nello stesso luogo.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/1223-cos-e-l-attacco-di-panico.html

Questo per sottolinearLe quanto è importante che la diagnosi la faccia chi è competente dato che aumentare l'ansia di chi ha già ansia, non aiuta.
[#7]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore è veramente gentilissimo! Ora mi è chiaro
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