Ansia nei bambini causata da un lutto

Buongiorno,
ho una bambina di 9 anni a cui è morta la nonna(mia madre) circa 6 mesi fà a cui lei era legatissima.... all'inizio pur soffrendo molto sembrava che stesse superando il dolore invece ora è da un mesetto che ha respiro corto e crisi di pianto anche a scuola, le manca anche la concentrazione, è come se avesse preso coscenza adesso di cosa è accaduto e che un punto di non ritorno è arrabbiatissima. L'ho portata dal pediatra, anche per escludere altri cause respiratorie, che mi ha detto che è Ansia e di non fare nulla per ora.... Io sono preoccupata perchè vedo che questa difficoltà nel fare uscire il respiro è sempre più frequente, Le sto dando delle gocce di pura acqua(consigliata dalla pediatra) per farle credere di darle qualcosa per aiutarla. cosa posso fare, ho bisogno di aiuto,,,,,
Illy
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente se il pediatra ha parlato di ansia allora decve considerare l'idea di una consulenza presso un neuropsichiatra infantile o un terapeuta famigliare. la gestione dell'ansia del piccolo deve partire dalla capacità della famiglia di contenerla. da qui la necessità di un intervento famigliare.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Io aggiungerei che la modalità di elaborare il lutto della famiglia si ripercuote sui figli. Lei come ha vissuto e sta affrontando la perdita di sua madre? E' stata improvvisa o avete avuto il tempo di "prepararvi" a questa scomparsa?
Concordo col dr. De Vincentiis, sentite il parere di uno psicoterapeuta.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Sognora,
Alle goccie come aiuto esterno, forse sarebbe utile aiutare la bambina anche dall' interno, magari aiutandola nella verbalizzazzione della rabbia, del dolore, dello sconforto.
Il dolore non andrebbe non ascoltato o evacuato, ma ascoltato e, solo dopo la sua dovuta elaborazione, questo potra' lasciare spazio ad una nuova consapevolezza e serenita' ritrovata
Il corpo della bambina, con le sua modalita' , sta tentando di palesare e comunicare un disagio, ascoltarlo sarebbe utile

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Daniela Mauro Psicologo, Psicoterapeuta 4
Gentile Signora,
i bambini hanno difficoltà ad esternare i propri disagi verbalmente; per questo, di solito, tendono a manifestare la propria sofferenza attraverso comportamenti o sintomi somatici (mal di pancia, mal di testa, ecc.).
Ha provato a parlare con sua figlia di ciò che sta accadendo nella sua vita? É infatti opportuno aiutare i bambini ad elaborare serenamente il lutto attraverso il dialogo sincero e la condivisione, evitando che questi si sentano esclusi, ignorati o lasciati soli. Pertanto, è consigliabile:
-informarli sufficientemente su quello che è successo, per evitare che si formino ricostruzioni del tutto personali e fantasiose;
- incoraggiare ed accogliere l'espressione aperta di sentimenti, emozioni, paure, domande e dubbi (in un primo periodo possono essere ripetitivi);
- condividere il ricordo della persona scomparsa, attraverso il racconto di episodi di vita, l'osservazione di fotografie, di regali ricevuti, la lettura di lettere, biglietti ecc.
Infine, esistono diversi libri che, attraverso l'ausilio di una storia o una fiaba, affrontano il tema della morte e che potrebbe utilizzare con sua figlia.
Le consiglio di fare dei tentativi e qualora non ottenesse dei risultati, prenda in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno specialista, psicologo, psicoterapeuta o neuropsichiatra infantile. Ci sono anche associazioni che offrono aiuto individuale o di gruppo.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per le risposte che sicuramente mi saranno utili....Per quanto riguarda la morte di mia madre è stata una malattia(cancro) di un anno e mezzo che è preciitata in due giorni e per quanto fossimo preparati è stata improvvisa. Mia figlia è stata informata su tutto ovviamente nei giusti modi non togliendole mai la speranza, come del resto anche io se razionalmente sapevo che non ci fosse una via di uscita inconsciamente avevo dentro di me la speranza. All'inizio io ho cercato di non farmi vedere soffrire per non aprirle continuamente la ferita , da un po ho capito che piangere insieme fa bene ad entrambe e poi magari cerco di ricordarle episodi divertenti vissuti con lei e scoppiamo a ridere. il fatto è che lei è arrabbiata e non accetta il fatto di non poterla abbracciare e sentire la sua voce.... anche se mi dice che im molte cose percepisce la sua presenza.
Grazie ancora del supporto.
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