E della psicoterapia gestaltica manco se ne parla

Buonasera,

Sono un ragazzo di 25 anni da sempre affetto da questo disturbo, ma che solo da un anno a questa parte, sta curando con farmaci e psicoterapia.

Il farmaco in questione è lo Zoloft, dal quale ho raggiunto la soglia di assuefazione (200mg al dì ).

Circa la psicoterapia, sono seguito da un gestaltico, nonché docente universitario (da questo punto di vista posso considerarmi fortunato) presso la mia città. Una persona brillante, veramente in gamba, non c'è dubbio; Quello che vorrei chiedere a voi è questo:

Assumendo che la terapia cognitivo comportamentale si è dimostrata una delle più efficaci nel trattare questo disturbo, vedi "tecnica di esposizione con prevenzione della Risposta (ERP)", un paradigma di tipo gestaltico è efficace nel trattare questo tipo di problema ???


Mi ha fatto capire che pure lui utilizza delle tecniche preventive alla compulsione, ma su internet l'unico approccio pare essere quello cognitivo-comportamentale, e della psicoterapia gestaltica manco se ne parla.

Attendo risposte
Cordiali saluti
Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Si può venire a configurare un caso come quello che descrive: il paziente si trova molto bene con il terapeuta, ciononostante sente che il suo problema non sta migliorando .

La cosiddetta relazione terapeutica è importante e fondamentale, ma da solo può non essere sufficiente a sbloccare disturbi come le ossessioni. Possono essere necessarie tecniche e terapie specifiche, come la comportamentale o la strategica.

Non è facile suggerirle cosa fare, se tuttavia il suo terapeuta è in grado di darle garanzie sulle possibilità di successo, bisognerebbe tenerne conto.

Ha provato a parlare con lui per farsi dare una stima dei tempi necessari per arrivare a soluzione?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,

la ringrazio per la risposta. Non so se ci saranno delle buone possibilità di successo, lui mi ha detto che anche loro conoscono delle tecniche efficaci tanto quanto quelle comportamentali.. Il fatto è che su internet, tutti i siti, compresi quelli stranieri, consigliano la psicoterapia cognitivo-comportamentale, e non una a caso.

Si con lui siamo riusciti ad instaurare un buon rapporto, da questo punto di vista mi trovo molto bene..

Per quanto riguarda i tempi, non c'è una data precisa, mi ha detto che potrebbe essere tra tre mesi come potrebbe essere tra un anno; é un percorso e non si sa quanto potrebbe durare.. Per il momento stiamo affrontando vari temi, (i quali non vengono concordati a priori ma direttamente quando arrivo li), come la famiglia. lo studio, e vari vissuti..

Di recente ho letto anche che non si può guarire da questo disturbo.. Venire a conoscenza di ciò mi ha creato molto disagio..

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> Di recente ho letto anche che non si può guarire da questo disturbo
>>>

Parlando in generale, è falso.

Il disturbo ossessivo-compulsivo può essere tenace e difficile da eliminare, ma le possibilità di successo sono più che buone. E' vero però che dev'essere eliminato del tutto, non è uno di quei disturbi in cui si possono interrompere le cure una volta ottenuto qualche miglioramento, altrimenti una ricaduta è probabile. Per questo sono indicate terapie specifiche.

Ad ogni modo solo lei può decidere se il trattamento terapeutico che sta ricevendo sia soddisfacente o meno.

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Attivo dal 2012 al 2014
Psicologo, Psicoterapeuta
Concordo con il collega. Sono frequenti i casi in cui con il terapeuta si instaura una buona relazione, ma questa non porta, da un punto di vista sintomatologico, a un miglioramento significativo. In generale il disturbo ossessivo-compulsivo si può trattare e risolvere, ma raramente senza una terapia specifica e mirata come quella cognitivo-comportamentale. Senza minimamente mettere in dubbio la preparazione del collega, deve tener presente che convivere con tali sintomi è estremamente fastidioso e che in qualunque psicoterapia è necessario "darsi un tempo". Se entro un anno non vede cambiamenti, credo debba seriamente valutare l'idea di cambiare approccio.
Saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"l'unico approccio pare essere quello cognitivo-comportamentale, e della psicoterapia gestaltica manco se ne parla."

Gent.le utente,
internet è un calderone di siti scientificamente attendibili mischiati a molti altri costruiti esclusivamente con finalità di marketing, un labirinto in cui gli utenti spesso si perdono e si disorientano cercando risposte standard e universali che non esistono, pertanto dedurre l'efficacia di un approccio psicoterapeutico dalla sua visibilità in rete è un metodo molto utilizzato ma spesso inefficace.
Fatta questa doverosa premessa, dall'inizio della psicoterapia ritiene che si è avviato un processo di cambiamento? Ne parli con lo psicoterapeuta, oltre alla durata dell'intervento ci sono altri aspetti: le sue aspettative, le difficoltà che incontra durante il percorso, la motivazione ecc.
A tal proposito, nell'intento di offrirle un ulteriore spunto di riflessione le consiglio la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Salve,

Mi scuso per l'enorme ritardo.

Seguirò i vostri consigli. Per ora la soluzione di Dr. Melli mi sembra quella più consona alla mia situazione. Aspetterò un annetto, e se non dovessero presentarsi miglioramenti, opterò per un'altra strada, anche se non saprei a chi rivolgermi. La ASL alla quale appartengo, non dispone di psicologi cognitivisti e tanto meno bravi.
Quindi non mi resta che sperare che la psicologia della buona forma, faccia il suo dovere.

cordiali saluti