Lavoro o studio

Allora provo a spiegare la mia situazione. Mi sono diplomata 1 anno e mezzo fa con dei buoni voti in una scuola molto,molto, molto pesante. Un liceo calssico di Modena. Mi sono letteralmente uccisa di studio per 5 anni, senza mai un attimo di pausa per me stessa, o per la mia vita privata. mi ammazzavo di lavoro fino allo sfinimento, perchè quello mi sembrava il modo giusto di fare le cose, mi sembrava di meritare quello. Ho sempre avuto di me un'idea di perfezione, ho sempre pensato che mi sarei diplomata, poi laureata, poi diventata qualcuno e infine sposata e tutto il resto. Era questo il progetto di perfezione che mi ero prefissata e a cui avrei voluto adempire. Poi un giorno, pochi mesi dopo la maturità, ho incontrato un uomo, l'uomo della mia vita, e so che può sembrare presto alla mia età, ma a 18 anni, pochi mesi dopo averlo conosciuto vivevamo già insieme. Ho provato ada andare all'università, ci ho provato davvero a settembre dello scorso anno, ma è durata una settimana e poi ho lasciato. e' un anno ormai che vivo da sola e lavoro nell'attività di famiglia, siamo io e mio padre, indivisibile, ed è un lavoro che mi piace molto, che mi da molte molte soddisfazioni. Insomma ho un lavoro che mi piace, vivo finalmente da sola e sono indipendente e ho un uomo che amo, che mi ama e cn il quale vado d'amore e d'accordo. Ma in me continua sempre ad esistere il fnatasma di quell'idea di perfezione che mi ero fatta tanti anni fa..mi vedevo già psicologa, dottoressa o chissà mai cosa. Questo Settembre ho provato a ricominciare l'università, ma ho un vero e proprio blocco, ho un terrore addosso al solo pensiero di dover rocominciare a sudare sui libri e soprattutto di dover studiare una facoltà che nel mondo lavorativo non serve a un emerito cavolo. Non so se il terrore è dovuto ai 5 anni passati nel terrore del liceo, se è solo il non adempire al mio desiderio di perfezione, o se è solo amore per lo studio. Quando lavoro il tempo passa subito, ho la mente impegnata, e ciò mi rende serena. Quando torno a casa il lavoro lo chiudo dietro la porta e sono libera di essere felice e serena...con lo studio nn è così. Te lo porti inevitabilmente a casa..e ti perseguita in ogni momento. Pensare di provare di nuovo l'ansia per gli esami, le delusioni, i professori stronzi, sono tutte cose che mi spaventano da morire. Poi dall'altra parte c'è la paura che la società ti giudichi inferiore in quanto non laurato, o che anche il mondo lavorativo faccia altrettanto...nn so, qualcuno mi dia un aiuto! grazie
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Attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara utente

Come lei stessa ha sperimentato sulla sua pelle, il perfezionismo e l'ansia vanno spesso a braccetto. Se poi ci si mette anche la paura del giudizio degli altri, la frittata è fatta.
Perchè mai dovrebbe rinunciare ad un lavoro che, come lei stessa scrive, la rende libera e felice, per iniziare un percorso che vede pieno di terrore, frustrazioni e delusioni, per poi arrivare ad uno sbocco lavorativo piuttosto incerto? Davvero la società la giudicherebbe inferiore se non lo facesse? Forse non è così scontato che la società condivida le sue idee...

In bocca al lupo
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Dr.ssa Daniela Mauro Psicologo, Psicoterapeuta 4
Gentile ragazza,
innanzitutto le rivolgo i miei complimenti perché, pur essendo molto giovane, si è già assunta diversi impegni sia sul piano professionale, sia su quello sentimentale, sia decidendo di andare a vivere da sola.
Le rivolgo però alcune domande: pensa sia possibile raggiungere la perfezione? Associa questa perfezione alle conoscenze che acquisirebbe attraverso un corso di laurea o per il conseguimento del titolo di "Dottore"? Ritiene che il rinunciare all'Università deluda le sue aspettative o quelle di altri?
Certo, una settimana è un periodo di tempo troppo limitato per poter escludere definitivamente un percorso di studi. Infatti, all'inizio è normale presentare delle difficoltà di adattamento ad un nuovo contesto, dove occorre affrontare impegni e sfide che richiedono molto sforzo e nuove risorse. Però è essenziale che rifletta su cosa effettivamente le procura benessere, sulle sue attitudini, sui suoi valori, senza lasciarsi guidare da paure o ansie che, da soli o con l'aiuto di specialisti (se eccessive e persistenti), possono essere superate.

Dr.ssa Daniela Mauro
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
3487131353-daniela.mauro3@virgilio.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio di cuore entrambi! Penso che alla fine quello che importi nella vita sia essere felici. E se lavorare con mio padre mi rende felice allora perchè nn farlo? poi con il tempo si vedrà :) grazie ancora