Identità sessuale nel bambino e bullismo

Salve, ho una nipote di 10 anni che a causa dell'assenza lavorativa della madre passa molto tempo con la mia famiglia (non ha padre ma considera come tale il compagno della madre). Mio figlio che ha 8 anni condivide la sua quotidianeità con lei e viceversa. Lei è una bambina di corporatura robusta e per nulla femminile, si veste da maschio e si taglia i capelli da sola in bagno quando la madre vorrebbe che se li facesse crescere un pochino. Gioca a calcio e condivide con mio figlio tutto ciò che è maschile a partire dai giochi per poi arrivare alle amicizie. A vista, viene costantemente scambiata per un maschio e quando accade non le interessa precisare il contrario. L'altro giorno al parco, dei bulli (delle scuole medie) li hanno presi in giro ed in particolare hanno chiamato mia nipote transessuale. Me lo hanno raccontato e lei ha precisato che non conosce il significato della parola. Io ho sorvolato sulla spiegazione del termine e mi sono prodigata per spiegar loro il comportamento ideale in caso di bullismo. Mi hanno anche chiesto di recarmi al parco per difenderli ma io ho preferito che se la sbrigassero senza la mia presenza. Ho sbagliato? Il grande problema è che io sono la zia e non la madre ed in questi panni (non che sia più facile se fossi la madre!) non so proprio come affrontare le questioni dell'identità sessuale e della convivenza con coetanei e bulli. La bambina non passa mai il suo tempo libero con quelli della sua età ma bensì con il cugino di 8 anni ed i suoi amici sempre di 8 anni che la conoscono da sempre e non esprimono ancora opinioni sulla sua visibile "ambiguità" . Ora che si presenta il problema non so come consigliarla ne come spiegarle il significato della parola transessuale nel caso in cui me lo dovesse richiedere. Cosa mi consigliate di fare e dire? Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione.
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Genitle sig.ra ne ha già parlato con la mamma della bambina? che ne pensa? Io credo che in primis dobbiamo condividere l'episodio e le domande della ragazza con la mamma in modo che sia lei stessa, se ancora non lo fosse, consapevole delle "evoluzioni" della figlia. Ci potrebbero essere alcuni aspetti che non conosciamo.

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Per quanto riguarda l'episodio di "bullismo" anche qui dovremmo capire meglio in cosa i ragazzi siano rimasti più colpiti (sia sua nipote che suo figlio). I ragazzi a questa età, compresi i "bulli" si sentono fragili soprattutto riguardo alla propria identità e trovano maggiore "conforto" nel ri-conoscersi nella propria identità creando una distanza da tutto ciò che non rientri nettamente nei loro paradigmi. Con questo non voglio giustificare nulla ovviamente. Credo che il primo passo sia di comunicare con i ragazzi (figlio e nipote) per comprendere non solo cosa è stato detto loro ma anche i loro vissuti e sentiti. Quest andrebbe fatto con loro, separatamente. Per la nipote io coinvolgerei la madre.
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dopo
Utente
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Gentile Dottore, grazie per il tempo dedicatomi. Tengo a precisare che ovviamente ho raccontato tutta la questione alla madre che a suo modo se ne occuperà come meglio crede. Era molto dispiaciuta ma temo che per lei la soluzione sia cercare di rendere più femminile la figlia (cosa in cui non è mai riuscita). Io invece sarei per assecondare in maniera indistinta (senza farglielo pesare) le necessità di mascolinità o di femminilità della bambina. Però il mio problema principale è che questi episodi accadono nelle ore diurne quando la madre non è presente ed io devo capire "all'istante" come reagire e rispondere agli eventi e quesiti che mi verranno posti. Quindi mi chiedo se sia giusto non interferire nei rapporti tra i bambini ed i bulli ma limitarmi sempliceme a consolarli e consigliarli quanto meglio mi sia possibile. Inoltre, attendo a breve che mi venga nuovamente richiesto il significato di transessuale, dunque mi chiedo quale sia la miglior definizione da dare ad una bambina di 10 anni. Normalmente risponderei che un transessuale è un uomo a cui piacerebbe essere donna e che pertanto si veste e parla come se lo fosse e viceversa per la donna; temo però che questa spiegazione si avvicini troppo all'idea che la bambina ha di se stessa e pertanto ho paura che essa si identifichi erroneamente e/o prematuramente nel termine di transessuale. Non avevo invece valutato l'idea di parlare singolarmente con i bambini... effettivamente essendo due individui diversi, avranno di certo avuto reazioni e sentimenti diversi in merito alla stessa vicenda! Questo potrà essere certo utile per aiutare ognuno di lorto sulla base delle proprie paure e necessità. Grazie infinite.
Bullismo

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