Gestione dello stress

Buongiorno, ho bisogno di un consiglio perchè davvero non so più dove sbattere la testa...Sto insieme a mio marito da quasi 5 anni e ho un bimbo di 3 anni e mezzo. La scoperta di essere rimasta incinta dopo 1 mese di convivenza aveva già messo in crisi il ns rapporto.....mio marito avrebbe voluto che abortissi per via della scarsa conoscenza l'uno dell'altro...ma io nn me la sono sentita. Ho vissuto la gravidanza in modo anomalo....cercando di far finta che non fossi incinta....un viaggio al mese.....facevo finta di stare bene anche qnd non era così......mi vestivo come se non lo fossi (nessun vestito premaman e tacchi alti fino alla fine) ....tutto ciò credo (anzi sono consapevole) per non far "pesare" a mio marito la mia condizione. Lui era spesso rabbioso nei miei confronti in quanto mi colpevolizza di aver scelto di tenere qst bimbo. Riccardo oggi è amato dal suo papa'.....ma c'è una dinamica che si ripropone SEMPRE e che ho sempre sopportato per mille motivi (amore....e compassione forse??? )ma oggi credo di non sopportare più: mio marito non è in grado di gestire il suo stress emotivo. Il mio bambino è asmatico cronico allergico agli acari....spesso putroppo malato.....mio marito tutte le volte che non sta bene si arrabbia pesantemente con tutti (bambino compreso)...creando molta tensione in casa...idem se capita a me di non star bene (capita raramente per fortuna.....ma ad esempio a Natale siccome avevo un virus con vomito si è arrabbiato e mi ha fatto restare a casa da sola). E' arrabbiato per la sua vita fatta di obblighi e si sente schiacciato....vorrebbe vivere a Bs (sua città natale) e non a Bg (meta scelta per avere l'appoggio dei nonni materni). Fa pesare il suo pendolarismo (35/40 min a viaggio) anche se è l'unica cosa che fa (la gestione delle corse tra pediatra/asilo/specialisti/nonni e gestione della pulizia di casa è tutta esclusivamente a mio carico senza MAI mezza lamentela). Ha un lavoro che al max dura 5 ore al giorno mentre io lavoro 8 ore con un ruolo decisionale importante e il fiato sul collo dei capi...e ciò nonostante proprio per il pendolarismo che ha scelto di mantenere (poteva chiedere il trasferimento a Bg ma nn l'ha fatto per mantenere un "piede nel suo territorio" ) può tornare a qlsiasi ora (sei/sette/otto di sera). MI CHIEDO: VA BENE ESSERE MADRE DI MIO FIGLIO.....MA NON POSSO PASSARE LA VITA A CONSIDERARE MIO MARITO "ESAURITO E INCAPACE DI FAR FRONTE ALLE AVVERSITA' DELLA VITA" .....MARITO E MOGLIE SI DEVONO SOSTENERE A VICENDA....MA A ME CHI MI SOSTIENE??? COME POSSO ANDARE AVANTI COSì? Grazie mille
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Ascoltate le sue grida, non so bene cosa consigliarle, se suo marito non vuole essere aiutato, non lo si puo' fare per interposta persona ed ancor di meno online.
Provi ad andare lei per prima in consultazione, magari sara' bravura del tapeuta, coinvolgere anche lui, per diacutere di tutte le difficolta' che abitano la vostra coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott.ssa,
l'anno scorso per lo stesso motivo l'ho trascinato in un consultorio per confrontarci con uno Psicoterapeuta di coppia...chiaramente le problematiche sono emerse tutte
sia nei miei incontri individuali, sia nei suoi individuali e sono state PALESATE all'interessato....e anche a me in quanto è emerso che piuttosto che generare lo scontro tendo a tenere dentro tutto......perciò io mi sono impegnata a non tenere il nodo alla gola.....ma nn serve vomitare addosso il disagio se dall'altra parte hai un muro!
Lui ha trovato qst percorso una perdita di soldi....in quanto ha trovato "ovvie" le considerazioni dello Psicologo e poi ha criticato la struttuta del consultorio in quanto di stampo cattolico.
Ha ragione....una consulenza online è dura.....ma secondo lei l'unica cosa da fare è solo riconvincerlo a confrontarsi con qlc medico? Io non ho nessun problema ad accompagnarlo!
Grazie mille
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

il clima che ci descrive fa davvero male al bambino e non è da escludere che l'asma, in quanto patologia psicosomatica, sia la risposta del piccolo al disagio che sicuramente vive in famiglia.

Da quanto ci dice lei le ha tentate tutte per far stare tranquillo suo marito e non disturbarlo nè infastidirlo, ma lui ha scoppi di rabbia che avvelenano i rapporti e si impone prepotentemente su di lei, giustificando in maniera puerile ogni proprio comportamento inaccettabile e sentendosi in diritto di non cambiare.

Mi sembra che quanto lei ci riferisce corrisponda a ben altro che a un semplice problema di gestione dello stress.
Non è così?

Tutto considerato le chiedo: perchè dovrebbe continuare a subire una situazione del genere?
Ha mai pensato di chiedere la separazione per tutelare sia sè stessa sia il bambino?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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